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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Pepone e Betty sposi
NEWS

E battaglia sia! Serrare i ranghi, orgoglio aretino e fierezza: c'è da inseguire l'impossibile

Il momento clou della stagione richiede la partecipazione di tutti per il bene esclusivo dell'Arezzo: La Cava e Anselmi, sotto questo aspetto, hanno dato un esempio che va nella direzione giusta. Se l'anno scorso l'ambiente si era compattato per disperazione, stavolta deve farlo per entusiasmo, visto che le prossime tre partite con Novara, Carrarese e Piacenza saranno decisive per il futuro. Non esserci sarebbe imperdonabile



Serrare i ranghi. La battaglia è appena cominciata e richiede la partecipazione, il concorso, la dedizione di tutti. E’ il momento di mettere da parte ogni considerazione che non sia solo ed esclusivamente il bene del nostro Arezzo. Lo hanno fatto negli ultimi giorni Giorgio La Cava e Massimo Anselmi, ritrovando la via del dialogo dopo un crescendo di contrasti che aveva fatto pensare alla rottura insanabile. E’ un bel segnale al quale tutta la città dovrebbe ispirarsi perché i prossimi due mesi (e le prossime tre partite in particolare) saranno determinanti per il nostro futuro prossimo. C’è da provare a inseguire l’impossibile, ciò che solo dodici mesi mesi fa nemmeno ci sarebbe passato per la testa e che oggi è complicato, difficile ma realizzabile.

 

Chissà se riuscirà a capirlo questa città troppo spesso indifferente e distaccata, chiusa nella cura del proprio “particulare” così tanto da ignorare che il mondo intorno cresce, si muove e va avanti. Chissà se si riuscirà a capire che una maggiore e migliore visibilità, ottenuta anche attraverso la squadra di calcio potrebbe solo portare vantaggi a tutti. O forse continueranno a prevalere le piccole e meschine ripicche personali, il concetto spesso ascoltato del guardare fuori perché lì sta il bello e il vero con uno snobismo tutto di facciata che finisce invece col rivelare intero il provincialismo di una simile concezione. Insomma Arezzo e aretini, c’è da svegliarsi e muoversi come in buona parte abbiamo fatto nei mesi della sciagura post ferrettiana e se allora a guidarci era la disperazione e la voglia di salvare oltre novant'anni di storia sportiva, oggi deve essere l’entusiasmo, l’orgoglio ed il desiderio di finire da protagonisti una stagione che ci ha visto sempre tra le prime.

 

l'Arezzo che ha battuto l'Olbia nell'ultima gara casalingaCi deve guidare la consapevolezza di avere finalmente una società solida che lavora a testa alta guardando al domani e non accontentandosi di gestire solo l’immediato. Ci deve ispirare un sogno, che coltiviamo nel cuore da sempre e che nessuno di noi ha il coraggio (e la scaramanzia) di mettere nero su bianco. Sabato pomeriggio cominciamo a dimostrare di volerci davvero credere tutti insieme. Cerchiamo di esserci in tanti, perché la squadra ha bisogno del nostro sostegno. I ragazzi di Dal Canto hanno fatto tantissimo ma se vogliamo riuscire ad andare oltre (un oltre pieno di tutti i significati prima illustrati), la nostra spinta deve unirsi alla loro. E’ la fase decisiva del campionato. Arriva un avversario forte, il Novara, che ha speso tantissimo e spenderebbe ancora, se potesse, per essere oggi al posto nostro.

 

A noi mancheranno due giocatori importanti e forse un po’ di fiato dopo tanto correre; per questo la spinta determinante dobbiamo darla dalle tribune. Seguirà Carrara e poi Piacenza ancora in casa. Non ci vuole molto per capire che il 23 marzo, dopo la sfida con la squadra di Franzini, potremo avere un’idea più precisa del nostro domani. Non ci dovrebbe voler molto nemmeno a capire quanto conterà esserci. E’ l’ora di svegliarsi dal letargo mentale che ci attanaglia. Un po’ d’orgoglio aretino che non può ridursi alle cene a salsicce e pizza del pre-giostra, un po’ di quella fierezza dei padri che si può respirare camminando nel nostro centro storico torni ad alimentare i cuori e le menti. Forza Arezzo, che sia battaglia fino alla fine!

 

scritto da: Paolo Galletti, 08/03/2019





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