Calciopoli, ex arbitri e designatori condannati a risarcire la Figc. C'è anche Bertini che contrattacca

Ieri la sentenza della Corte dei Conti, secondo cui la Federazione ha subito un evidente danno d'immagine dalla vicenda giudiziaria che ha scosso il nostro calcio. Ma l'ex fischietto aretino ha replicato: "Sconcertante che la decisione sia stata presa da una persona che lavora a via Allegri"

Tweet

La sezione regionale del Lazio della Corte dei Conti ha reso pubblica la decisione sulla vicenda Calciopoli che condanna i vertici dell'Aia e alcuni arbitri a risarcire la Federcalcio del danno d'immagine subito. Il risarcimento maggiore è dovuto da uno dei due designatori dell'epoca, Paolo Bergamo, che dovrà versare un milione di euro. Condannato a settecentomila euro di risarcimento l'ex vicepresidente Figc, Innocenzo Mazzini. Nell'elenco figurano anche l'ex arbitro aretino Paolo Bertini e Stefano Titomanlio, assistente di linea in Arezzo-Salernitana del 2005. I convenuti (così si chiamano le persone citate in giudizio alla Corte dei conti) ora potranno presentare appello alle Corti riunite. In media prima della decisione definitiva trascorrono due anni.

 

Ecco nel dettaglio gli importi dei risarcimenti: Paolo Bergamo - 1 milione di euro; Pierluigi Pairetto - 800 mila; Innocenzo Mazzini - 700 mila; Tullio Lanese - 500 mila; Massimo De Santis - 500 mila; Tiziano Pieri - 150mila; Salvatore Racalbuto - 150mila; Salvatore Dattilo - 50mila; Marco Gabriele - 50mila; Paolo Bertini - 50 mila; Gennaro Mazzei - 30 mila; Stefano Titomanlio - 20 mila; Claudio Puglisi - 10 mila; Fabrizio Babini - 10 mila. Prosciolti, invece, Maria Grazia Fazi, perché la Corte non aveva giurisdizione, e Marcello Ambrosino con formula piena.

 

Stamani Paolo Bertini ha replicato così: "Che il provvedimento sia stato firmato da una persona che lavora in Federazione (Ivan Di Muzio, componente della IV sezione giudicante della Corte Federale, ndr) lo trovo impressionante e sconcertante. Così come il fatto che la Federcalcio mi chieda soldi dopo che la Giustizia Sportiva mi ha assolto due volte".

Anche l'ex designatore Paolo Bergamo punta il dito contro la Figc. "Erano loro a caldeggiare le nostre telefonate - attacca - in quanto volevano ridurre al massimo le polemiche. Dopo dieci giorni da quando è scoppiata Calciopoli ho perso il mio lavoro, ma ora sono pronto a difendermi con ogni mezzo. Sono innocente".

Condannato anche Massimo De Santis, il cui avvocato, Paolo Gallinelli afferma: "Gli arbitri sono stati considerati 'pubblico ufficiale': vorrei proprio capire in base a quale motivazione. L'importo chiesto al mio assistito sarebbe più compatibile con i danni fatti da qualche amministratore pubblico".

 

scritto da: Andrea Avato, 18/10/2012

Tweet