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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
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La Battaglia di Altopascio - seconda e ultima parte

Il 23 settembre 1325 è il giorno campale, nel quale si affrontano gli eserciti guelfo e ghibellino per quella che sarà una delle più dure e sanguinose battaglie del medioevo toscano. Se da una parte il Cardona ipotizza una battaglia divisa in varie fasi, il Castracani ha in mente un veloce e potente attacco per mettere scompiglio tra i nemici più numerosi. Nel frattempo in soccorso di Castruccio sono arrivati rinforzi guidati dai Bonacolsi di Mantova, dai Tarlati di Arezzo, dai Della Scala di Verona e ottocento cavalieri milanesi sotto l’insegna di Azzo Visconti.



L'imperatore Ludovico il BavaroIl 23 settembre 1325 è il giorno campale, nel quale si affrontano gli eserciti guelfo e ghibellino per quella che sarà una delle più dure e sanguinose battaglie del medioevo toscano.

Se da una parte il Cardona ipotizza una battaglia divisa in varie fasi, il Castracani ha in mente un veloce e potente attacco per mettere scompiglio tra i nemici più numerosi. Nel frattempo in soccorso di Castruccio sono arrivati rinforzi guidati dai Bonacolsi di Mantova, dai Tarlati di Arezzo, dai Della Scala di Verona e ottocento cavalieri milanesi sotto l’insegna di Azzo Visconti.

I ghibellini partono per il primo assalto ficcante al quale i fiorentini reggono compatti. Già il secondo, però, crea il disordine voluto. Questo tentativo immediato di incunearsi e dividere l'avversario ricorda in qualche modo ciò che era successo nel 1289 a Campaldino dove, sapendo di essere in minor numero, gli aretini avevano tentato subito un attacco deciso. Le truppe fiorentine ad Altopascio, però, non sono quelle di qualche decennio prima, ma composte per lo più da mercenari: i primi a darsela a gambe per la paura. In questa baraonda altri reparti di cavalleria ghibellina chiudono il ponte di Cappiano, principale via di fuga, lasciando i guelfi accerchiati.

Quella che avrebbe potuto essere una sconfitta provvisoria, nel giro di un’ora si trasforma in un disastro clamoroso. Cinquemila filo papali rimangono sul campo, a migliaia sono fatti prigionieri. Guido Tarlati, con il suo contingente di cavalieri, è fondamentale per l’esito della battaglia. Le cronache del tempo sono concordi nel descrivere i dragoni aretini maestosi e impavidi.

 

Disegno di Castruccio Castracani dalla Biblioteca di LuccaL’alleanza ghibellina riprende possesso di Altopascio e nei giorni successivi avanza verso Firenze devastando Campi, Signa e Peretola. Ai primi di ottobre è in prossimità delle mura cittadine.

Vengono organizzati per scherno tre palii, uno di cavalieri, uno di uomini a piedi e uno di prostitute,

ma l’assedio non va a buon fine: in disaccordo col Castracani, infatti, il Tarlati ritiene dispendioso e inutile tentare di prendere la città.

Da parte loro i fiorentini, vedendo ormai in pericolo il futuro, invocano la protezione del re di Napoli Roberto d'Angiò e nominano il figlio Carlo l’Illustre, già duca di Calabria, signore per dieci anni.

Seguono due anni in cui i signori di Lucca e Arezzo consolidano le loro posizioni con importanti successi.

Di fronte a questi eventi Ludovico il Bavaro, erede al trono imperiale, nomina “duca” Castruccio e, fiutando la possibilità di unire sotto il suo vessillo le bandiere delle grandi forze filo imperiali, decide di scendere in Italia nel 1327, per puntare su Roma e destituire il chiacchierato papa Giovanni XXII.

È proprio Guido Tarlati che cinge la testa di Ludovico con la corona imperiale in Sant’Ambrogio a Milano. Lo storico giorno è il 26 giugno 1327, tutti i presenti avevano già ricevuto la scomunica del pontefice per la loro partecipazione all'evento.

La cerimonia rappresenta l’apoteosi del ghibellinismo italiano del primo Trecento, ma già molte ombre si scorgono all’orizzonte.

 

Particolare di Guido Tarlati sul letto di morteA Settembre, a Pentremoli, si ritrovano l’imperatore, il Tarlati e il Castracani per dirimere una questione, ma scoppia un tremendo litigio. La causa è Pisa, città ghibellina, che tuttavia rifiuta di rompere la tregua con Firenze e aprire le porte al Bavaro. Per questo motivo viene assediata.

Guido tenta di fare da mediatore e Castruccio lo accusa di essere un vigliacco e di aver già impedito, per viltà, l’attacco decisivo a Firenze due anni prima. Di contro il Tarlati ribadisce che senza gli aretini Castruccio non avrebbe mai vinto ad Altopascio. Il Bavaro si schiera dalla parte del lucchese, suo pupillo, e i due deridono il vescovo che offeso lascia il campo per tornare a casa.

Nel tragitto di ritorno il signore di Arezzo si ammala e muore improvvisamente nei pressi di Montenero nella Val d’Orcia, nell’ottobre 1327. Il Castracani lo seguirà nella sorte nel settembre dell’anno successivo, a causa di febbri malariche. L’eterna nemica Firenze col tempo si risolleverà e tornerà a dominare sulla Toscana, mentre con la fine di Guido Tarlati e Castruccio Castracani se ne andranno due degli ultimi grandi condottieri del ghibellinismo toscano.



Leggi la prima parte della battaglia di Altopascio

 

scritto da: Marco Botti, 26/10/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: il ferro, il 26/10/2012 alle 20:33

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o toh. imperialisti sempre e storicamente

Commento 2 - Inviato da: canaglia, il 26/10/2012 alle 21:18

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Molto interessante. Come al solito. Noto che chi non gradiva legge, magari impara qualche cosa.....

Commento 3 - Inviato da: il ferro, il 26/10/2012 alle 22:18

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io veramente ho sempre gradito e complimentato....e ogni volta pure!!

marco botti ci porta aretinità storica!!!

mi sa che me scambi con qualcun altro canaglia!!! sempre se dicevi a me eh!!!!

Commento 4 - Inviato da: Arretium, il 26/10/2012 alle 23:46

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Vero, il Ferro segue sempre la rubrica. Wink

Commento 5 - Inviato da: Hic Sunt Leones 75, il 27/10/2012 alle 12:29

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(y)

Commento 6 - Inviato da: Hic Sunt Leones 75, il 27/10/2012 alle 12:30

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giu' labbrate

Commento 7 - Inviato da: MarcoRenzi, il 27/10/2012 alle 13:00

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e come disse il Carducci:

"BASTEREBBE AREZZO ALLA GLORIA D'ITALIA"

Commento 8 - Inviato da: il ferro, il 27/10/2012 alle 14:29

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hic sunt:

fascista provocatore razzista inneggi alla violenza ti denunzio

Commento 9 - Inviato da: Hic Sunt Leones 75, il 27/10/2012 alle 14:52

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Innocent

Commento 10 - Inviato da: canaglia, il 29/10/2012 alle 14:18

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no ferro, non mi riferivo a te...... scusa se con il mio intervento l'ho lasciato supporre. scusa.