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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Paolo a Londra davanti allo stadio dei Gunners
NEWS

Quando giocava Nanni, era un calcio più bello

Lo stadio pieno, le bandiere. E un difensore biondo che si faceva voler bene



l'Arezzo che batté il Taranto nell'84 (Pozza è il secondo in piedi da sinistra)Quando giocava Nanni Pozza, allo stadio ci si andava con le bandiere e ci si andava in tanti. Era sempre pieno, lo stadio. Tribuna superiore, tribuna inferiore, curva, maratona: basta guardare le foto e vedi sempre un muro di gente stipata sui gradoni. C’era la serie B, il prato più bello d’Italia, c’era Menchino coi baffi e la fascia da capitano, c’erano un sacco di biondi in squadra. Malisan, Mangoni, Pozza: tutti con la testa gialla e i capelli lunghi. Si respirava un’altra aria perché era un altro calcio. Più pallone, meno tattica, più emozioni, più domeniche, più tutto. Si vinceva e si perdeva come oggi, ma alla fine in bocca restava un altro sapore.
Pozza giocava dietro, di testa le prendeva tutte e qualcuno gli ripeteva che doveva tirare un po’ di calci, che un difensore ha da farsi rispettare, che i tacchetti ogni tanto bisogna arrotarli sulle caviglie dei centravanti. Ma lui aveva fatto la serie A e a certe cose non badava. Era forte di suo e poi non aveva parole da sprecare.
Gli hanno voluto tutti bene a Giovanni e non lo dicono ora che ci ha lasciato, che sarebbe una banalità. Lo dicevano pure prima. Veronese, ormai aretino, slang a metà tra il veneto e il toscano, i riccioli un po’ più radi, il pallone sempre accanto. 50 anni nemmeno troppo festeggiati. Se n’è andato così, Giovanni Pozza. Senza un ultimo saluto, un commiato, un addio da consegnare a chi resta. Senza una richiesta d’aiuto, perché le battaglie col destino si vincono e si perdono da soli, come un duello con il centravanti. Uno contro uno, o tu o lui.
Era un calcio più bello, quello di Pozza giocatore. Un calcio che da ieri ha una bandiera che sventola da un’altra parte, in qualche angolo di cielo. 

scritto da: Andrea Avato, 01/11/2011