SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Addio a Tonino Duranti. Per trent'anni ha formato i giovani calciatori amaranto
Si è spento ieri sera un allenatore che ha fatto la storia dell'Arezzo. Per trent'anni è stato una colonna portante del settore giovanile e sotto la sua guida sono passati Graziani, Menchino Neri, i fratelli Carboni e tutti i ragazzi più forti. Era un istruttore di calcio e un insegnante di vita, uno che ha saputo dividersi tra il ruolo del tecnico e quello del padre. Il prossimo 16 marzo avrebbe compiuto 77 anni
TweetTonino Duranti era un allenatore vero. Era un istruttore di calcio e un insegnante di vita, un uomo burbero soltanto all’apparenza. Era una di quelle persone che ti lasciavano qualcosa in dote, qualcosa che apprezzavi con gli anni e col trascorrere del tempo. Ti ammaliava con le parole, ti spiazzava con la sua gergalità, ti chiedeva di imparare a gestire l’oggetto, cioè il pallone, e di saperlo lavorare in acrobazia e in mezza acrobazia. Era il suo modo per catturare l’attenzione, per trascinarti dalla sua parte, per spiegarti cosa fare quando stavi dentro al campo.
Di ragazzi, Tonino Duranti ne ha visti passare a centinaia. Per quasi un trentennio è stato il punto di riferimento del settore giovanile dell’Arezzo: ha diretto, gestito e fatto crescere. Ha dispensato indicazioni tattiche e consigli personali, ha vestito i panni del mister e dell’educatore, ha saputo dividersi tra il ruolo del tecnico e quello del padre.
Con lui ci litigavi e ci facevi pace, ne maledivi gli spigoli del carattere e ne apprezzavi la ferrea coerenza. Con Tonino Duranti non si sgarrava sulle regole, non si rispondeva male, non ci si atteggiava a fenomeni. Tempo un minuto e stavi fuori. Con lui però si apprendeva il calcio. Era un uomo tutto d’un pezzo che non chiedeva nulla per sé e dava l’anima per i suoi ragazzi. Ha anche sofferto per questo, specie quando ha dovuto scontrarsi con i tempi che cambiavano, la nuova didattica, l’evoluzione delle metodologie di lavoro. Soffriva nel sentirsi considerare superato perché sapeva che era soltanto una grossa, assurda, stupida bugia. A lui e alla sua passione per il pallone, agli anni trascorsi sotto il sole, la neve, la pioggia, il vento, ai giocatori lanciati in serie B e in serie A, faceva un baffo il calcio moderno. E aveva ragione.
Sotto la sua guida, a guardarlo aggiustarsi la visiera del cappellino, a leggere nella sua cartellina d’appunti, a osservarlo mentre stava a ginocchia piegate davanti alla panchina, sono passati tutti i più forti: Graziani, Menchino Neri, i fratelli Carboni. Tutti. Tonino Duranti è stato per tre decenni una colonna portante dell’Arezzo. Aveva un orgoglio smisurato, una competenza rara, un entusiasmo indicibile. E per i colori amaranto ha speso veramente tutta una vita.
Negli ultimi anni ha dovuto combattere l’unica battaglia che sapeva non sarebbe riuscito a vincere, quella contro la malattia. Il suo sguardo non era più quello fulminante di una volta, non si metteva più il dito sotto l’occhio per dimostrare che a lui non lo fregavi.
Tonino Duranti se n’è andato ieri sera, portandosi dietro una fetta di storia dell’Arezzo. Il 16 marzo avrebbe compiuto 77 anni e di sicuro si sarebbe rifugiato volentieri in mezzo a un campo da calcio, con un pallone sottobraccio. Buon viaggio mister, ci lascia il ricordo di una persona perbene della quale ci sarebbe stato ancora tanto bisogno.
Alla famiglia di Tonino Duranti le più sentite condoglianze di tutta la redazione.
scritto da: Andrea Avato, 03/02/2013
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Commento 2 - Inviato da: LaRipa62, il 03/02/2013 alle 13:02
Nella foto c'è anche un grande caro amico che non c'e' piu ', ciao Gianluca
Commento 3 - Inviato da: EPYCURO, il 03/02/2013 alle 20:43
Era più avanti dell'epoca in cui è vissuto... a volte incompreso ma incompreso da persone che ancora dovevano capire.... lui sapeva già cosa c'era dietro quella montagna che ancora si doveva scalare mentre gli altri vedevano soltanto una montagna insormontabile.... Caro Tonino spero che dove sei adesso ci sia anche un pallone e un grande prato verde....
Commento 4 - Inviato da: Andrea Avato, il 03/02/2013 alle 21:20
I funerali domani alle ore 15 presso la cappella della Misericordia
Commento 5 - Inviato da: pipanos, il 04/02/2013 alle 09:55
Se ricordo bene lavorava in una trattoria dove andavano a mangiare i giocatori dell'Arezzo, era ed è sempre un grande, uno degli ultimi veri immamorati del pallone.
Commento 1 - Inviato da: orabasta, il 03/02/2013 alle 11:42
Perdiamo un Grande Uomo ed una Speciale Persona di Calcio......!!!!!
Lui che Sapeva darti Bastone e Carota....come si dice in Gergo....!!!!!
Lui che....sapeva dividersi tra il ruolo del Tecnico e quello del Padre, una Figura che è sempre piu' Rara da tovore negli Ambienti Calcistici, ma che farebbe tanto....per far Cresciare i Nostri Ragazzi, prima come Uomini e poi come Calciatori.
Ciao Tonino, Ci Mancherai......