Sporting Terni, Turris, Viterbese. Un trittico per capire dove può arrivare l'Arezzo

Sabato l'anticipo alle 15, mercoledì la semifinale di Coppa in Campania, domenica la trasferta sul campo dei laziali. Tre partite in nove giorni che rappresentano un punto focale della stagione e che diranno a cosa può realisticamente puntare la squadra di Nofri, con play-off e play-out che si intersecano ancora

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Sabato, mercoledì, domenica. Sporting Terni, Turris, Viterbese. Tre partite raccolte in nove giorni per capire come sarà il finale di stagione e quali obiettivi può realisticamente porsi l’Arezzo. Le ultime due vittorie di fila hanno riportato un po’ di sereno e soprattutto hanno iniettato più fiducia nella squadra. Ma anche nell’ambiente, che sta riscoprendo un po’ di quell’entusiasmo sopito da una lunga serie di guai. I piedi da terra non vuole staccarli nessuno, visto che i play-out stanno appena un punto dietro e gli ultimi mesi hanno insegnato che gli intoppi sono sempre in agguato. Non vi è dubbio però che il 3-0 allo Spoleto e il 4-0 al Trestina, qualcosa hanno modificato. Se l’Arezzo gioca le partite come fossero finali e battaglia in campo come fosse una squadretta di paese, allora qualche altra giornata di soddisfazioni potrebbe pure spuntare fuori.

L’anticipo di sabato (inizio alle ore 15) dirà già qualcosa in più. Perché c’è sempre quel tabù, mai infranto, delle tre vittorie di fila. Perché lo Sporting Terni, nelle ultime quattro giornate, ha pareggiato due volte in trasferta e vinto due volte in casa. Perché il meteo dice che verranno giù acqua e neve e il campo pesante, stavolta, potrebbe essere un avversario infido e non un alleato come con il Sansepolcro. Semmai, il pubblico può diventare l’arma letale di qui a maggio. La gente è più partecipe di prima, ha voglia di riappassionarsi e in tribuna coperta, si è visto le ultime due volte, fa una bella bolgia. Considerando che Nofri, finalmente, ha diverse alternative in ogni reparto, nemmeno costruire la formazione dovrebbe essere un problema.

Scollinato lo Sporting, c’è la trasferta in Campania, sul sintetico di Torre del Greco. La Coppa Italia è una scocciatura fino a che non si arriva alle semifinali. Poi, una volta lì, non vuole perdere nessuno. Tantomeno l’Arezzo, che con l’accesso alla finale si garantirebbe la qualificazione ai play-off di campionato, entrando in scena minimo dai quarti. Non male, considerando che quest’anno gli spareggi potrebbero veramente fruttare un ripescaggio in Lega Pro. Nofri, presumibilmente, farà un turn over mirato: spazio a chi ha giocato meno, a chi magari sarà squalificato in campionato, ma senza svaccare. Laggiù non sarà una passeggiata e bisognerà adoperare la testa, visto che il 20 marzo c’è il ritorno al Comunale.

Infine, a chiudere il trittico, Viterbo. Una delle poche trasferte con un vago sapore di professionismo. Se l’Arezzo ci arriva bene, con due buoni risultati alle spalle, si porterà dietro una nutrita carovana di pubblico. Se ci arriva male, amen. Ma al 3 marzo manca ancora diverso tempo. E la filosofia giusta, in questi casi, è quella di fare un passo alla volta.

E’ un momento strano questo, in cui play-out, play-off e Coppa si intersecano e lasciano un po’ esitanti, perché può accadere veramente di tutto. Dopo il trittico le idee saranno più chiare.

 

scritto da: Andrea Avato, 20/02/2013

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