Un tappeto rosso per Martinez. E poi l'ordine di Nofri: "A Deruta voglio il risultato"

L'attaccante argentino, connazionale di Josè Mario Bergoglio, è stato accolto come un Papa dentro lo spogliatoio. Ma una volta dentro al campo, l'allenatore ha tenuto tutti sulla corda, provando e riprovando i movimenti per neutralizzare il 3-5-2 dei prossimi avversari. Formazione: Secci, Piccolo e Gentili verso il rientro nell'undici titolare

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"Stiamo sul pezzo ragazzi, stiamo concentrati con la testa. Sabato voglio il risultato, voglio la prestazione. E non voglio tribolare fino alla fine della stagione". Federico Nofri, mentre la squadra faceva stretching prima dell'allenamento, ha messo in chiaro le cose, se mai qualcuno non avesse ancora capito. Ok le tre vittorie in cinque giornate, ok il +3 sui play-out, ma che nessuno abbassi la guardia. Anzi, è proprio adesso che bisogna darci dentro, sfruttando l'ottimo stato psicologico generale per fare punti. La salvezza va conquistata e messa in archivio il prima possibile, poi si potrà pensare ad altro e cambiare prospettive. Ma prima di quota 42, sarebbe follia tirare i remi in barca o peccare di sufficienza. E' proprio questo il rischio che l'allenatore vuole scongiurare: un calo d'attenzione che vanificherebbe il buon lavoro svolto finora. 

La seduta tattica di oggi pomeriggio al "Mario Lebole" è cominciata così. Anzi, a dir la verità era cominciata con una goliardata per Horacio Martinez, accolto dentro lo spogliatoio come un Papa. E' proprio il caso di dirlo, visto che i compagni di squadra hanno dedicato all'argentino, connazionale di Josè Mario Bergoglio, un fotomontaggio con la tiara papale in testa, dopo avergli steso per terra addirittura il tappeto rosso.

Poi, sul campo, si è lavorato sodo per quasi due ore. Nofri ha fatto provare e riprovare i movimenti per neutralizzare il 3-5-2 del Deruta, studiando anche la variante con il trequartista dietro le due punte. La squadra umbra gioca con tre centrali di difesa, l'ex Bernicchi a fare il play e Porricelli nel ruolo di centravanti. L'Arezzo dovrà coprire il campo con intelligenza e trovare da subito i giusti sincronismi fra reparti. A quel punto, e Nofri ha provato anche questo, si troverebbe nella condizione di sfruttare appieno le potenzialità di un 4-4-2 oliato e collaudato, che nelle ultime settimane sta dando risultati apprezzabili.

A parte Stufa, che soffre di pubalgia, gli altri sono tutti disponibili. Anche Sereni è pronto dopo il periodo di assenza a causa della lesione al collaterale rimediata a Trestina. Secci e Gentili hanno smaltito il virus influenzale e, se le indicazioni settimanali valgono qualcosa, sabato saranno entrambi titolari così come Piccolo. Nofri infatti sembra voler tornare all'undici base delle ultime volte, lasciando fuori Zaccanti, Bozzoni e Mastromattei.

Non sono ancora scelte definitive, visto che domani pomeriggio è in programma la rifinitura, ma la strada appare tracciata. Per gli amaranto, oltretutto, adesso si apre un periodo con molti impegni ravvicinati: il Deruta, poi mercoledì la Coppa contro la Turris, il Todi la domenica, la trasferta di Castel Rigone giovedì 28. Servono motivazioni, concentrazione e gente che si faccia trovare pronta all'evenienza. Ma Nofri, sotto questo profilo, finora ha quasi sempre ricevuto risposte convincenti. 

 

scritto da: Andrea Avato, 14/03/2013

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