SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Tango a Zagarolo, l'ultimo dei belli, Tor Tre Teste e nervi saldi
L'Arezzo domenica va a giocare su un campo piccolo, in sintetico e pieno di insidie. Serviranno nervi saldi, perché i campionati non si vincono certo a novembre
TweetNon ha molti motivi per essere famosa, la località di Zagarolo. Uno di questi è sicuramente il film che nel 1973 Nando Cicero realizzò come parodia di “Ultimo tango a Parigi”, affidando il ruolo di protagonista a Franco Franchi. Per questo la colonna sonora di oggi è proprio un classico dell'attore siciliano, l'ultimo dei belli, ed il tema è proprio legato a questa strana trasferta in terra laziale. Strana perché si gioca a porte semichiuse, con accesso limitato agli spettatori, su un campo sintetico anche di piccole dimensioni. Una classica storia da serie D, insomma, soprattutto nella zona nei dintorni di Roma nelle quali operano numerose società (ricordo anche il Fidene affontato in estate in amichevole a Chianciano), che sono però fagocitate da Lazio e Roma che non lasciano spazio a nessuno. E' finito nel nulla il tentativo della vecchia Lodigiani poi diventata Cisco Roma, che dopo aver perso i play off per la B non si è iscritta al campionato, e pare davvero impossibile trovare uno spazio nel panorama calcistico della capitale fuori dal derby tra giallorossi e biancocelesti. Nella miriade di società dilettantistiche esistenti, però, c'è sicuramente un buon bacino dal quale attingere, e l'Arezzo di quest'anno ne è la dimostrazione. Se ormai il nome di Tor Tre Teste, società dalla quale provengono Pucci, Bozzoni e Crescenzo, ci è diventato familiare, abbiamo capito anche che su quei campi romani, dove certamente non si fanno complimenti, il processo di crescita di un calciatore è necessariamente veloce. Per questo la trasferta di Zagarolo è da temere, perché ci sono tutte le insidie di un campionato come la D nel quale le formazioni medio-piccole spesso si giocano l'80% del loro destino tra le mura amiche, contando su caratteristiche di stadi e campi non certo simili a quelli dei campionati professionistici. Ci vorrà quindi concentrazione e determinazione per tornare a casa con un risultato positivo e proseguire la corsa verso il vertice. Una corsa da fare con la consapevolezza che non si possono buttare via punti, ma anche che questi campionati non si vincono certo a novembre. Pensiamo al Perugia dell'anno scorso, sempre di rincorsa nel girone di andata e, come dimostrano i tabellini delle gare, quasi mai oltre il minimo indispensabile nei successi ottenuti, praticamente tutti di misura. Per uscire da questo campionato occorrono quindi in primo luogo nervi saldi e senso della misura, doti che in questi giorni mi sembrano ritrovate dopo la bufera di campi e campini che aveva distolto un po' troppo l'attenzione dal campo. E allora prepariamoci per questo tango a Zagarolo, sperando davvero che sia l'ultimo e che a fine stagione si possa festeggiare il sospirato ritorno tra i professionisti.

scritto da: Luca Caneschi, 10/11/2011
Tweet