SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Vent'anni di allenatori amaranto. Breve riassunto di esoneri, subentri e storie di calcio
Dalla ripartenza nel 1993 con Vittorio Marini a Pino Pellicanò che salva la squadra nell'incredibile play-out di Carrara. Dagli amori traditi con Somma e Gustinetti alla staffetta tra Semplici e Galderisi. Passando per il quinquennio di Cosmi e gli ultimi tre nomi che si sono succeduti in panchina. Aspettando di sapere che fine farà Federico Nofri
TweetChi si ricorda il nome dell'allenatore al quale venne affidata la ripartenza dell'Arezzo dopo il primo fallimento? Chi c'era in panchina quando gli amaranto si salvarono miracolosamente a Carrara nei play-out? E quante volte si sono dati il cambio Semplici e Galderisi nell'ultima stagione dell'Ac Arezzo?
A scorrere l'elenco degli allenatori degli ultimi anni, tornano a galla mille storie coperte dalla polvere del tempo. Ma basta un colpo di strofinaccio e riemergono ricordi, aneddoti e stati d'animo.
Prendendo in esame, giusto per comodità, gli ultimi vent'anni, di nomi e cognomi ne vengono fuori ben 33. Di questi, uno solo è rimasto per più di una stagione ed è Serse Cosmi, protagonista del quinquennio che va dal 1995 al 2000. Oltre a lui, soltanto altri 4 tecnici hanno avuto il privilegio di portare a termine la stagione dal ritiro estivo al rompete le righe di fine stagione: Cabrini, Somma, Gustinetti e Bacis. Tutti gli altri sono stati esonerati (qualcuno anche richiamato), sono subentrati a torneo in corso o non confermati per l'annata seguente.
Breve sunto di un ventennio amaranto. Nel '93, dopo il fallimento, Graziani affidò la ripartenza a Vittorio Marini, che perse solo 2 volte in 15 giornate ma fu cacciato dopo 8 pareggi consecutivi. Al suo posto arrivò Pietro Fontana e l'Arezzo chiuse a metà classifica. L'anno seguente Ennio Pellegrini partì benisimo, fino a conquistare il titolo d'inverno. Ma nel ritorno la squadra crollò e Pino Pellicanò traghettò gli amaranto fino alla salvezza.
La svolta ci fu nell'estate del '95, quando Graziani e Falasconi scelsero Serse Cosmi. In cinque anni arrivarono due promozioni e il play-off per la B perso ad Ancona. Per voltare pagina dopo un lustro di successi, l'allora diesse Walter Sabatini puntò su un uomo di calcio che aveva nome e spalle larghe: Antonio Cabrini. Il suo Arezzo giocò alla grande due terzi di stagione, poi calò bruscamente e nei play-off fu messo sotto dal Livorno.
Si ripartì da Giancesare Discepoli, professionista serio ma non troppo amato dalla piazza. Durò poco, rimpiazzato da Enzo Ferrari, poi da Mario Colautti e, alla fine, dal sempiterno Pellicanò, che si tolse la soddisfazione di ribaltare i pronostici e conquistare la permanenza in C1 grazie al 3-0 di Carrara nei play-out. L'anno successivo fu tremendo: Paolo Beruatto cacciato, sostituito da Giorgio Rumignani, richiamato e rimpiazzato di nuovo con Silvano Fiorucci, ex vice di Rumignani. Quindi Carlo Florimbi per l'epilogo amaro di un'annata segnata dalla retrocessione.
Il direttore Vittorio Fioretti, per vincere subito la C2, puntò su Mario Somma, che grazie al ripescaggio conquistò sì la promozione, ma in serie B addirittura. Anche quella volta, però, il matrimonio si chiuse a giugno. E il campionato cadetto l'Arezzo lo affrontò con l'emergente Pasquale Marino, avvicendato con un altro ex campione del mondo, Marco Tardelli, e poi richiamato per il rush conclusivo della stagione, impreziosita da una salvezza sofferta ma applauditissima. Elio Gustinetti nel 2005/06 toccò quota 66 punti e sfiorò i play-off per un nonnulla. Ma pure lui fu messo alla porta contro il volere della piazza. Mancini e Pieroni consegnarono la panchina all'esordiente Antonio Conte. A novembre lo sollevarono dall'incarico, presero Maurizio Sarri, ma poi fecero marcia indietro a marzo e Conte arrivò vicinissimo ai play-out con una rimonta incredibile. L'Arezzo, complice il -6, si ritrovò in C1.
Mancini, che con Pieroni aveva chiuso, rimise in pista Fioretti e non Conte. In panca arrivò il carneade Luciano De Paola, che durò poche giornate e fu licenziato a vantaggio di Stefano Cuoghi. Ma il mister emiliano con Mancini non legò e a tre turni dalla fine ci rimise il posto. La stagione la portò a termine Fabio Fraschetti, promosso dalla Berretti. I play-off sfumarono per colpa della classifica avulsa. Nell'estate del 2008, ecco Marco Cari. Tutto bene o quasi fino a febbraio, quando Mancini si alzò dalla parte sbagliata dal letto e mise in pista Guido Ugolotti. Un mese di altalena nei risultati e vai di nuovo con Cari, che ai play-off perse con il Crotone.
Nel 2009 Mancini e Sili pescano un tecnico che ha vinto sia la D che la C2: Leonardo Semplici. Dopo pochi giorni si insedia il direttore generale Franco Ceravolo. Con Semplici sono cane e gatto. In autunno si gira pagina e arriva Giuseppe Galderisi. Che comincia bene, poi cala e a 270 minuti dalla fine, Mancini lo caccia. Torna Semplici, ma dopo l'andata dei play-off con la Cremonese e dopo la sconfitta per 2-0, Ceravolo fa il controbreak e riporta Galderisi. Un teatrino che frutta solo un 2-1 inutile allo Zini. L'Arezzo perde e dopo un mese fallisce.
L'estate del 2010 è tragica. Si riparte a fatica con Marco Carrara in panchina. La squadra è in fondo e arriva Fabrizio Fratini. Poi Massetti cede il testimone a Severini e l'allenatore diventa Maurizio Coppola. Bella risalita e salvezza in carrozza. Il dg Martucci vorrebbe dare lo start alla gestione Balbo, ma l'argentino viene chiamato in Australia, a Melbourne, e accetta. L'Arezzo finisce in mano a Michele Bacis, vice designato di Balbo, che si trova davanti il Pontedera e chiude secondo. Con un anno di ritardo, Abel Balbo diventa il tecnico amaranto. A fine ottobre, vista la crisi di risultati, Severini dimissiona sia lui che Martucci e riconsegna le chiavi a Bacis, rimasto nello staff come vice. Le cose migliorano relativamente e, complice il cambio alla presidenza, con Ferretti che subentra a Severini, si apre l'era di Federico Nofri.
Il resto è cronaca spicciola di questi giorni, in attesa che la panchina del Comunale trovi un altro inquilino o, per la prima volta dopo anni e anni, riaccolga l'ultimo che ci ha messo il sedere sopra.
scritto da: Andrea Avato, 22/05/2013
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Commento 2 - Inviato da: cavallinomatto, il 22/05/2013 alle 15:47
Rivoglio Florimbj !
Commento 3 - Inviato da: aloee, il 22/05/2013 alle 20:56
io Beruatto !
Commento 4 - Inviato da: Amarantegnene, il 22/05/2013 alle 22:39
Dopo Aver visto che Asti ha una squadra ai play off scudetto di calcetto, l autostima per la nostra città ... Tocca terra!!
Commento 5 - Inviato da: Andrea Avato, il 22/05/2013 alle 23:24
C'è un esonero che è stato meno chiacchierato di altri ma che secondo me fu un vero errore: quello di Cari nel 2009. Se quell'anno nessuno avesse forzato la mano, potevamo vincere il campionato, anche tramite i play-off da giocare in posizione di vantaggio.
Commento 6 - Inviato da: mino27, il 23/05/2013 alle 01:15
D'accordissimo Andrea!
Commento 7 - Inviato da: aloee, il 23/05/2013 alle 03:13
er porchettaro...alòòòòòòò per piacereeeeeeeeeeeee
Commento 8 - Inviato da: Amarantegnene, il 23/05/2013 alle 08:36
Ma per caso è stata fissata qualche conferenza stampa da parte della società . A momenti ripiglia il campionato.,... E un si sa ma sega !!!! Mahhhhhhhhhh
Commento 9 - Inviato da: giunta, il 23/05/2013 alle 09:48
Bella citazione colta, Andrea: DE PAOLA, CHI ERA COSTUI?
Commento 10 - Inviato da: il ferro, il 23/05/2013 alle 13:33
guarda giunta che"carneade" è un modo di dire ormai famoso eh.......
tutti i giornalisti ci si divertono. tanti pure a sproposito.
onore dunque a chi l'ha usata per primo l'esperssione"carneade" per indicare uno sconosciuto venuto fuori dal nulla. ringraziando l'arno ove il manzoni sciacquò "i suoi panni"........
detto ciò diseento su marco cari: per me faceva onco il giusto......
de paola fu ancor più insulso.
discepoli fu chiamato nonostante le rimostranze della piazza: l'anno prima lo cacciammo dalla tribuna a calci durante una partita di coppa.....
beruatto aveva una squadra di raccattati e vergognosamente vacche e scommettitori......
marino rimane l'allenatore più ridicolo mai visto ad arezzo. ovunque sia andato dopo è sempre stato esonerato. vinse un campionato di b a catania disconoscendo il suo modulo con difesa a 3 e con una squadra di 6 categorie superiore. poi sempre esoneri e figuracce al punto che qualcuno mise in giro la voce che porta male.
da noi a momenti ci fece retrocedere con una squadra che era almeno da play off. s'era l'unica squadra di b con la difesa a 3......e con bacis()
Commento 1 - Inviato da: DaM, il 22/05/2013 alle 13:13
Considerando che un cambio di allenatore non si nega a nessuno, avanti il prossimo.