Dierna-Essoussi, primo giorno amaranto e una certezza: ''Siamo qui per vincere''

A mezzogiorno sono stati presentati i due nuovi acquisti: il difensore viene dal Poggibonsi e da quattro stagioni tra i professionisti; l'attaccante è reduce da un campionato in doppia cifra con il Sansepolcro. Per entrambi nessun timore nell'affrontare una stagione piena di aspettative e responsabilità. Anzi, dalle parole d'esordio emerge la conspevolezza che l'obiettivo è uno solo: salire in Lega Pro

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Ore 12, prime parole amaranto per Emilio Dierna e Adnane Essoussi. Mentre il nuovo Arezzo sta prendendo forma, loro rappresentano già due punti fermi. Difensore arcigno il primo, attaccante estroso il secondo: facce della stessa medaglia, così diversi e così uguali nel senso che le caratteristiche tecniche li dividono ma le motivazioni e gli intenti li uniscono.

Stamattina sono stati presentati alla stampa, passo d’esordio verso l’inizio ufficiale di una stagione che promette molto e da cui la piazza si attende il massimo, cioè la promozione in Lega Pro. Per tutti quelli che vestiranno la maglia firmata Sportika e marchiata Gimet, ci sarà da portare sulle spalle il peso della responsabilità: vincere, anche ad Arezzo, è diventata l’unica cosa che conta.

A uno come Dierna l’ambizione di raccogliere i tre punti in casa e fuori, ogni domenica, ogni partita, non dovrebbe creare patemi d’animo. Viene da quattro stagioni da professionista, ha accettato di scendere di categoria e sa bene che da lui la società, l’allenatore, i compagni e il pubblico si aspettano una costante iniezione di personalità, di carattere, di mentalità positiva. Dovrà fare da scudo alla porta, rimbalzare i centravanti avversari e assestare qualche sana randellata nei momenti clou, giusto per far capire che quest’anno con l’Arezzo non c’è trippa per gatti. Se poi segnerà tre o quattro gol quando si fionderà in avanti sui calci piazzati, meglio. E se beccherà un po’ di gialli e un paio di squalifiche, pazienza. Va messo nel conto, l’importante è che in panchina ci sia gente al suo livello.

Su Essoussi c’è una curiosità ancora maggiore. Gli attaccanti intrigano più dei difensori e dell’italo marocchino anche l’ultimo dei tifosi conosce ogni segreto e ogni dettaglio di carriera. Ha giocato contro l’Arezzo, ha fatto gol all’Arezzo, è stato il primo innesto voluto dall’Arezzo. Essoussi ha creduto nel progetto quando il progetto, all’epoca, contemplava ufficialmente soltanto lui e l’allenatore. Ha fatto un investimento non da poco, considerando che di offerte ne aveva a iosa e che sarebbe potuto salire tra i prof. A 29 anni per lui è giunto il momento della consacrazione, del raccolto dopo la semina. Il che significa che quando ci sarà da togliere le castagne dal fuoco, dovrà pensarci lui. Che quando il risultato sarà inchiodato sullo 0-0, la giocata dovrà inventarla lui. E che quando la palla scotterà tra i piedi, i compagni dovranno darla a lui. Molti oneri, in effetti, bilanciati in caso di successo da fascinosi onori.

 

scritto da: Andrea Avato, 09/07/2013

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