Albero di Natale amaranto, tridente arancione. E scocca l'ora di Cubillos

Mezzanotti ha scelto formazione e modulo per affrontare la Pistoiese: 4-3-2-1 con debutto di Carminucci in difesa, Essoussi centravanti e il colombiano titolare come attaccante esterno. Carfora, salvo intoppi, giocherà anche se non al top della condizione. Dall'altra parte Morgia non cambierà il suo 3-4-3, con gli esperti Buglio e Gambadori in mediana e Minincleri in avanti al posto dell'acciaccato Peluso

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Se non si presentano intoppi all'ultimo momento, Carfora gioca. Non al top della condizione, visto che in settimana si è allenato sempre a parte tranne ieri e oggi, ma gioca. La contemporanea assenza di Rubechini avrebbe privato la squadra delle due mezzeali più tecniche ma soprattutto avrebbe sottratto all'Arezzo la possibilità di sfruttare i calci piazzati come Dio comanda. Invece le palle inattive, lo sanno anche i muri, sono a dir poco fondamentali.

Morgia ha detto che la partita di domani conta quasi solo per il morale e per lui, che viene da una vittoria per 6-0, è di sicuro così. Lo è anche per l'Arezzo, che poi avrà 32 partite davanti per indirizzare la stagione, ma un risultato positivo in uno scontro diretto, nella prima gara in casa e di fronte a un pubblico numeroso, sarebbe un'iniezione di energia tonificante.

Le due squadre non saranno al completo. Di qua, oltre al mister squalificato, mancheranno Mencarelli, il citato Rubechini, Martinez, probabilmente Ruggeri e Dieme. Di là staranno fuori De Angelis e Peluso, autore di una doppietta al Bastia e fermato da un problema al ginocchio. Ma in campo, a differenza di quanto successo a Scandicci, il tatticismo dovrebbe restarsene in un angolo ed è probabile che vengano fuori novanta minuti a viso aperto.

Mezzanotti il suo undici l'ha già individuato. Da due giorni ormai la scelta degli uomini in allenamento è precisa e mirata. In difesa si profila l'esordio di Carminucci a sinistra, con il solito centrocampo esperto e il tridente imperniato su Essoussi, boa centrale con l'assistenza di Cubillos e Ciogli sugli esterni. Un albero di Natale disegnato per lasciare campo e spazio al centravanti, che se può attaccare la profondità non ha rivali. Molto ci si attende da Cubillos, chiamato a dare estro e imprevedibilità alla manovra, risolvendo il problema più lampante emerso nella prima di campionato, quando il gioco ristagnò a metà campo senza mai un guizzo. Un giro palla più rapido e ficcante è necessario per aprire le difese avversarie e la presenza di Carfora, che è un ex e ha il piede per pulire l'azione, è preziosissima.

Dall'altra parte la Pistoiese non abbandonerà il suo 3-4-3. In difesa Varutti prenderà il posto di Nocentini, con gli esterni Belli e Giordani che ripiegheranno spesso per non lasciare i centrali uno contro uno di fronte all'attacco amaranto. I due mediani Buglio e Gambadori sono quelli che gerantiscono esperienza, solidità e filtro. A creare azioni pericolose ci dovranno pensare quelli davanti: il centravanti Bigoni, il talentuoso Toledo e il trequartista Minincleri, tecnico e rapido.

Arezzo-Pistoiese, per nome e blasone delle contendenti, è una partita i cui effetti potrebbero allungarsi fino a chissà quando. Ed è una di quelle in cui tirare fuori una prestazione convincente, accompagnata da un risultato positivo, vale doppio. La gente amaranto, inutile ribadirlo, ha voglia di applausi.

 

scritto da: Andrea Avato, 07/09/2013

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