Tre gradini, 12 euro e alla fine qualche vaffa di delusione

Numerosi, compatti e belli carichi all'inizio, i tifosi amaranto si sono ritrovati sfiduciati e un po' incazzati dopo l'1-1. La prestazione della squadra nel secondo tempo non è piaciuta e qualche imprecazione, oltre che verso l'arbitro, è volata anche verso i giocatori. Tanto che alla fine è stata dura digerire i 12 euro del biglietto d'ingresso

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Numerosi, compatti e belli carichi. Poi un po’ delusi, un po’ sfiduciati e un po’ incazzati. I tifosi aretini presenti oggi allo stadio “Franco Martelli” di Todi hanno fatto felice il cassiere, che ha spillato 12 euro a ciascuno di loro, infilandoli in una tribunetta in cui si vedeva qualcosa di decente soltanto dal terzo gradino, cioè quello più alto. Dagli altri due, tra la rete di recinzione e i pali di sostegno della tettoia, bisognava più che altro intuire cosa stesse succedendo in campo. Ad ogni modo, meglio oggi dell’anno scorso, quando i sostenitori amaranto dovettero accontentarsi di fare un blitz fuori dall’impianto, intonare due cori e riprendere la via di casa. Erano in punizione e la trasferta era vietata.
Canti e battimani sono riecheggiati potenti per almeno settanta minuti, nonostante l’Arezzo avesse cominciato ad arretrare sempre più a ridosso dell’area di Bucchi. E quando Tarpani ha infilato dentro il rigore del pari, è stato un fiorire di imprecazioni. Contro l’arbitro in primis, contro l’assistente e anche contro il destino. Gli amaranto si sono gettati in avanti a testa bassa, ma il punteggio non è più cambiato. E alla fine, quando i giocatori si sono diretti sotto il settore a salutare il pubblico, sono volati anche diversi vaffa, perché la prestazione del secondo tempo, in effetti, ha lasciato a desiderare.
12 euro che, fosse finita 1-0, sarebbero stati molto più comodi da digerire.

scritto da: Andrea Avato, 27/11/2011

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