Dieci anni dopo, la nebbia non è più amica dell'Arezzo. E la Pistoiese prende il largo

Il 22 dicembre 2003 l'Arezzo di Somma espugnò Lumezzane per 3-0 in una partita consegnata in tempo reale all'epica amaranto. Il secondo tempo si giocò senza vedere niente, ma Gava di Conegliano non se la sentì di interrompere il match con millecinquecento aretini in trasferta. Ieri a Foligno, a un certo punto, la cortina bianca ha avvolto il campo, ma Capone ha fatto come Gava. E la capolista ha trasformato la giornata della trappola in quella della fuga

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Dalla nebbia alla nebbia, ma stavolta è tutto diverso. Giusto dieci anni fa, il 22 dicembre 2003, l'Arezzo vinse alla grande a Lumezzane. 3-0 in uno scontro diretto fondamentale in C1, per una partita consegnata in tempo reale all'epica amaranto. Chi c'era in val Brembana, ricorderà quel pomeriggio. Chi non c'era, lo ricorderà lo stesso: il gol di Serafini, il gol di Passiglia, i due rigori parati da Pagotto, poi il velo bianco che avvolge tutto il mondo intorno. E Gava di Conegliano che non sa che pesci prendere: rinvio o non rinvio, la sospendo o non la sospendo? Alla fine si giocò lo stesso, anche se non si vedeva niente, perché millecinquecento tifosi aretini cominciarono a picchiare i pugni sul plexiglas e fecero capire che l'ordine pubblico poi sarebbe diventato disordine allo stato puro. Segnò pure Vigna, ma quel gol non lo vide nessuno.

Dieci anni dopo l'Arezzo ha sperato che la nebbia tornasse amica di nuovo. Perché a Foligno, dove la Pistoiese già stava vincendo 1-0, a un certo punto la visibilità è calata di colpo. In concomitanza con l'intervallo, una cortina densa ha avviluppato il terreno di gioco e dalle tribune si faceva fatica a distinguere i calciatori. In serie D sospendere la partita vuol dire ricominciare dal primo minuto e dallo 0-0, cosa che alla Pistoiese, in quel momento, non conveniva neanche un po'. Ma va detto pure che quelli del Foligno non hanno insistito più di tanto: in campo la visuale da porta a porta era solo un po' più compromessa ma non del tutto azzerata. E così Capone di Palermo non si è fatto venire il minimo dubbio, decidendo di portare il match fino in fondo. La Pistoiese, dopo il gol di Cecchi, ha segnato di nuovo con Bigoni e ha trasformato la giornata della trappola nella domenica della fuga. 

Un po' come fece l'Arezzo di Somma. Solo che stavolta al Comunale non c'era nulla per cui gioire. 

 

scritto da: Andrea Avato, 23/12/2013

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L'Arezzo e la nebbia dieci anni dopo Lumezzane