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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Martina e Davide al teatro di Epidauro - Grecia
NEWS

Ferretti, Severini, OA, Bonafede, Nofri, Mezzanotti, i tifosi. La cronistoria del 2013

Dal cambio al vertice della società nello scorso gennaio fino all'esonero di Bacis, dalla rinuncia al ripescaggio ai progetti per ristrutturare lo stadio, dalla campagna abbonamenti di successo ai mugugni del pubblico, dai tanti acquisti di mercato alla Pistoiese che prende il largo. Riepilogo di dodici mesi pieni di avvenimenti che sono ruotati per lo più intorno alla figura del presidente amaranto



il primo giorno da presidente di Ferretti, qui con Cucciniello di OA e SeveriniIl 2013 porta con sé l’arrivo di Mauro Ferretti alla presidenza dell’Arezzo. L’imprenditore romano all’inizio dell’anno diventa l’azionista di riferimento in società, lasciando alla Sport&Events del suo predecessore Severini una quota di minoranza e lasciando anche Orgoglio Amaranto all’interno del club con il 2 per cento.

La situazione di classifica non è rosea, la squadra si dibatte a ridosso dei play-out e il 27 gennaio la sconfitta esterna contro il Casacastalda costa la panchina a Michele Bacis, che tre mesi prima aveva rimpiazzato Balbo dopo l’esonero.

Il direttore generale Dioguardi, per risollevare le sorti di una stagione in salita, richiama in amaranto Federico Nofri, capitano dell’Arezzo promosso in C2 nel 1996. E Nofri dà subito un’accelerata al campionato: con cinque vittorie e un pareggio nelle prime sette partite della sua gestione, scaccia molti dei fantasmi che aleggiavano sul Comunale.

Nel frattempo Ferretti comincia a costruirsi la nomea di presidente decisionista: dopo aver congedato De Nicola dai compiti di mercato, interrompe i rapporti anche con Dioguardi, bolla i vecchi dirigenti come ‘’rubagalline’’ e affida il ruolo di direttore tecnico e sportivo a Massimo Bonafede, sindacalista conosciuto in ambito lavorativo a Roma.

Sul campo i risultati si fanno meno brillanti, ma Nofri riesce comunque a condurre la squadra fino al porto della salvezza, conquistata il 5 maggio in casa della Pontevecchio all’inusuale quota di 46 punti. Eliminato in semifinale di Coppa Italia dalla Turris, l’Arezzo esce di scena anche dai play-off, arrendendosi alla Viterbese dopo i calci di rigore.

 

l'entusiasmo di piazza Sant'Agostino nella notte del 23 agostoArchiviata la stagione, arriva così il momento delle prime scelte per il futuro. Dopo un colloquio con il diesse Bonafede e il vicepresidente De Martino, Nofri non viene confermato. La società si prende qualche settimana di tempo per individuare il sostituto, anche perché di mezzo c’è l’ipotesi ripescaggio. Ma, pur avendone diritto, l’Arezzo sceglie di non presentare la domanda di ammissione in Lega Pro.

L’obiettivo dichiarato diventa così quello di vincere la serie D e conquistare la promozione sul campo. E’ con questo intento che Ferretti muove alcuni passi importanti per ricompattare l’ambiente. Dopo aver incontrato il sindaco Fanfani e l’assessore Romizi, fa trapelare alla piazza che tra i propositi più ambiziosi c’è quello di ristrutturare lo stadio fatiscente. Poi lancia una campagna abbonamenti a prezzi stracciati, riscuotendo l’apprezzamento del pubblico che arriverà a staccare 1.535 tessere.

Al termine di un ballottaggio a quattro con Farris, con Beoni e con Baldassarri, candidato dal consulente di mercato Zavaglia, l’Arezzo sceglie Davide Mezzanotti per guidare la squadra. Nel giorno della presentazione del nuovo tecnico, il presidente Ferretti annuncia anche la promozione di Daniele Diomede, ex team manager che va a ricoprire l’incarico di direttore generale, e il rinnovo dell’accordo con Umberto Zerbini per la gestione del settore giovanile in collaborazione con l’Arezzo Football Academy. Pochi giorni dopo, a causa di sopraggiunti dissapori interni, Bonafede rassegna le dimissioni. Ferretti le accetta.

A fine giugno prende avvio una campagna acquisti che porta in amaranto una lunga serie di pezzi da novanta per la categoria: arrivano Essoussi dal Sansepolcro, Dierna dal Poggibonsi, Cubillos dal Real Vicenza, Carfora dal Pontedera, Invernizzi dal Bastia, Disanto dallo Scandicci, Carteri dal Bassano e molti altri. La rosa è unanimemente giudicata forte e completa in ogni reparto.

 

il Bastia esulta dopo il gol del vantaggio al ComunaleLe amichevoli estive alimentano il sogno promozione: l’Arezzo batte addirittura Frosinone e Siena e si consegna nel migliore dei modi al bagno di folla di fine agosto, quando una piazza Sant’Agostino gremita di gente applaude con convinzione dirigenza, staff tecnico e calciatori. Una scena che si ripete in occasione dei festeggiamenti per il novantesimo anniversario dalla fondazione dell’Unione Sportiva Arezzo.

L’inizio di campionato però riporta tutti con i piedi per terra. Gli amaranto debuttano con due pareggi, compreso quello interno contro la Pistoiese. Alla quinta giornata, dopo due vittorie di fila, perdono 2-0 a Sansepolcro. E Mezzanotti finisce subito sulla graticola. Ferretti però ribadisce la sua linea: o vinciamo tutti insieme o affondiamo tutti insieme.

Si va così avanti senza scossoni, a parte l’acquisto bomba di Quadrini che va a rimpiazzare lo sfortunato e infortunato Cubillos. L’Arezzo si assesta poco dietro il vertice della classifica, ma agli amaranto manca sempre l’ultimo scatto per balzare al comando. I due pareggi consecutivi contro Pianese e Montemurlo e poi gli altri due contro Trestina e Foligno, acciuffati all’ultimo secondo, spianano la strada alla Pistoiese che si insedia al primo posto.

Il pubblico, e siamo alla cronaca recente, inizia a mugugnare pesante, mentre OA chiede più coinvolgimento alla dirigenza. La polemica viene sopita dalle vittorie contro Gualdo e Colligiana, ma l’1-1 prenatalizio con il Bastia riattizza il fuoco sotto la cenere. Mezzanotti torna nel mirino della contestazione e Ferretti, poco prima di San Silvestro, mette i puntini sulle i: la guida tecnica non si cambia, ma adesso bisogna vincere. Anche a Pistoia il 12 gennaio, in quella che è la prima data spartiacque del 2014.

 

scritto da: Andrea Avato, 29/12/2013





Un anno di Arezzo. La cronistoria del 2013

COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Botolo Ringhioso, il 29/12/2013 alle 11:03

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E speriamo che tutti abbiano capito, prima di tutti l'allenatore!!! Io spero che questi quattro giorni di riposo che si è preso, li abbia utilizzati per ripassare un pò il compitino dell'esame, sennò gli revocano il patentino!!! L'avrà capito che per vincere bisogna giocare a calcio, e che giocare a calcio significa avere un modulo di gioco che coinvolga tutti e 11 i giocatori (anzi 18, perchè devono essere pronti anche quelli in panchina!)? L'avrà capito che lancio lungo e pedalare ormai non si insegna più neanche tra pulcini, giovanissimi e allievi? L'avrà capito che nel calcio corale di oggi le palle inattive, in realtà sono quelle che devono girare di più (leggi rendere di più), anche delle palle dei tifosi amaranto che non ne possono più? L'avrà capito che il Presidente vuole VINCERE? SE HA CAPITO TUTTO QUESTO, ALLORA VINCEREMO IL CAMPIONATO!!!!!

Commento 2 - Inviato da: amarantodentro, il 29/12/2013 alle 11:38

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Botolo Ringhioso, sei encomiabile per l'ottimismo e te lo dice uno che ha sempre fatto dell'ottimismo la sua ragione di esistere, però, nel caso dell'Arezzo, bisogna essere realisti e, pensare di ottenere dei risultati che non abbiamo ottenuto dall'inizio del campionato e pensare di stravolgere l'impostazione di gioco è quatomeno utopistico.

L'Arezzo è una squadra sopravvalutata che, per quelle che sono le sue potenzialità, sta facendo un ottimo campionato ma non si può chiedere a questi volenterosi ragazzi quello che non possono darti.

La Pistoiese è più forte, lo dicono i numeri, lo dicono i risultati, lo dicono i goal fatti, lo dicono una serie innumerevole di cose.

L'Arezzo va rifondato partendo dai quadri societari, devono arrivare uomini capaci di gestire il calcio in una piazza blasonata difficile ed esigente che non ha niente a che vedere con la Serie D e speriamo che Ferretti, che è l'unico che dovrebbe rimanere, abbia voglia di fare tutto ciò dopo aver investito diversi soldi e non aver ottenuto il risultato programmato.

L'unica cosa che si può rimproverare a Ferretti, oltre a quella di non aver preso un super Direttore Sportivo, è quella di aver rinunciato al ripescaggio ma molto probabilmente lui, al momento dell'opportunità, si era accorto di non avere una struttura societaria all'altezza per il calcio professionistico.

Commento 3 - Inviato da: cencetti, il 29/12/2013 alle 14:36

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sù italia 7 c'è oronzo canà hahahahahaah sù avvisate chi di dovere..............vediamo se sarà utile.

Commento 4 - Inviato da: Secco69, il 29/12/2013 alle 14:39

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Mah....non so Amarantodentro...secondo me la mancata domanda di ripescaggio non è stato un discorso di struttura societaria...semplicemente credo sia stato un discorso di non voler spendere troppi soldo subito (iscrizione+campagna acquisti piu costosa) e quindi la paura di fare il passo piu lungo della gamba...aggiungi poi il discorso di messa a norma dello stadio e un bel po di presunzione e il risultato è questo,la serie D con il rischio concreto di rimanerci ed una piazza sfinita...certo tutto questo con il senno di poi...Speriamo che tutto questo gli serva come esperienza per il futuro,ma è quattro anni che parliamo di futuro e intanto il presente ci sfugge sempre di mano e la gente francamente e giustamente non ne puó piu.

Commento 5 - Inviato da: aretinodoc, il 29/12/2013 alle 16:16

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L'avrà capito che non è bono a niente? L'avrà capito che non basta urlare e sbracciarsi in panchina come in allenamento per vincere? L'avrà capito che la squadra ti segue se sei credibile e non solo se urli? Lui non l'ha capito ma, purtroppo, non è il solo a non averlo capito....e qui sta' il dramma (sportivo s'intende) vero Preside'?  Buon Anno a tutti

Commento 6 - Inviato da: ucillino, il 29/12/2013 alle 16:33

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lo sai aretinodentro cosa ha capito ferretti? che l'organico non è quello che tutti pensavamo...ecco quello che ha capito...

Commento 7 - Inviato da: botolo ringhioso ma saggio, il 29/12/2013 alle 22:38

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Ucillino, scusa eh, ma che discorsi fai? Se il presidente  l'avesse capito avrebbe già mandato via chi ha formato l'organico... E sappiamo tutti chi l'ha formato con un budget che la Pistoiese non ha avuto. In una piazza come Perugia la squadra non avrebbe MAI chiuso l'anno con 7 punti di ritardo dopo aver fatto gli abbonamenti che abbiamo fatto noi! Se ti ricordi Diomede dopo la partita con il Foligno disse che per Natale avremmo recuperato punti sulla Pistoiese. Solo che allora eravamo a -5 e ora a -7 se la matematica non è un'opinione...

Purtroppo il problema è anche di certa stampa che pur di avere notizie scrive cose a vanvera. Secondo te si potrà chiedere a Diomede se è vero che se l'Arezzo non dovesse vincere contro lo Scandicci al posto di Mezzanotti è pronto a prendere il suo posto Tizio o Caio? Che cosa pensi che ti risponda? Sì, è vero! Il 100% dei direttori gli avrebbe risposto "no". Ma come mai certe domande banali non si leggono sulla Gazzetta dello Sport?

Commento 8 - Inviato da: ucillino, il 30/12/2013 alle 10:23

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botolo il presidente deve ancora fare esperienza nel mondo del calcio ed ha già dichiarato a suo tempo che o vinciamo tutti insieme (lui, diomede e mezzanotti) o affondiamo tutti insieme.

non c'è bisogno di insistere, lui crede nel binomio diomede-mezzanotti e solo tra un paio di partite sapremo se ha fatto bene a fare questa scelta oppure no.

secondo me l'unica cosa di cui si è accorto è che la squadra non è così forte come tutti pensavamo perchè se avesse pensato che la squadra era forte e le colpe erano dell'allenatore l'avrebbe mandato via, su questo penso che non ci piova, a meno che non sia un masochista...    

Commento 9 - Inviato da: cencetti, il 30/12/2013 alle 10:36

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ucillino fa il bravooooo, se il presidente abitava ad Arezzo o lavorava ad Arezzo era da quel dì che diomede e mezzanotti non facevano più parte dell'arezzo, mandarli via vuol dire riformare la società che vive qua, e trovare sostituti all'altezza, è per questo che dice affondiamo tutti insieme, ma se i risultati non arrivano nelle prossime settimane vedrai che sparti acque..................

Commento 10 - Inviato da: Botolo Ringhioso, il 30/12/2013 alle 13:11

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Amarantodentro (2), scusami innanzitutto se ti rispondo solo adesso, ma ieri non sono rientrato nel blog e leggo solo ora la tua riflessione: non è l'ottimismo che mi ha spinto a scrivere il mio commento, bensì,  riflettendo su quello che sono le mie e le richieste (disattese) della maggior parte di noi, cioè mandar via l'allenatore. La rosa dei giocatori ce la invidiano anche in lega Pro prima divisione, e ancora leggo che non sono calciatori all'altezza? No caro amarantodentro: come ho scritto in altri commenti (e come il Ferro ha scritto con un'altra similitudine sull'ippica) un'orchestra di buoni solisti (e i nostri per la categoria sono ottimi) può suonare bene qualsiasi tipo di musica (classica, sinfonica, leggera, folk, jazz, rep, metal ecc.) solo se ha UN BUON DIRETTORE D'ORCHESTRA! Solo se Mezzanotti, visto che è stato confermato, saprà prendere la bacchetta (a questo punto magica) in mano con la necessaria maestri, solo allora POTREMO VINCERE E COLORARE LA CITTA' DI UN SOLO COLORE: AMARANTO!!! AMARANTO!!! AMARANTO!!! Ucillino (8) per favore: ancora devo leggere un tuo commento di amore verso questo colore: il Blog è aperto a tutti, è vero, siamo in democrazia, è vero, ma per favore: BASTA CON I DISFATTISTI!!!   FORZA AREZZO, FORZA AMARANTO, CUORE, GRINTA E PEDALARE CHE BISOGNA VINCEREEEEEEEEEEEEEE!!!!Smile   

Commento 11 - Inviato da: frick, il 30/12/2013 alle 18:19

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Certo, domandare al DG se l'allenatore eventualmente non vincente sia a rischio esonero è il massimo della furbata.

Cosa volete che risponda? Fra l'altro se salta l'uno, salta anche l'altro!! Ma i giornalai aretini ....

A meno che non sia una domanda pilotata, con risposta incorporata.

Ne conoscevo un altro che si faceva fare l'interviste solo con domande da lui già precedentemente avallate

Commento 12 - Inviato da: mino27, il 30/12/2013 alle 18:28

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dalla rinuncia al ripescaggio........Quanto me rode!Yell

Commento 13 - Inviato da: Tulliogol, il 31/12/2013 alle 01:00

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Frick (11) voglio credere che il giornalista sia abbastanza preparato da non aver potuto commettere una gaffe così grossolana. E che la domanda sia stata pilotata: cioè richiesta da chi avrebbe dovuto rispondere. Altrimenti sarebbe da ritiro della tessera come chi chiede un pronostico prima di una partita a un allenatore, ad un giocatore o a un presidente. Non ho mai letto dichiarazioni tipo: "andremo in campo per perdere" oppure "andremo in campo per pareggiare".