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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Simone ed Emanuele, fedelissimi della Minghelli
NEWS

''Arbitro, la palla è quella bianca''. Il blitz dei tifosi, sceneggiate, barellieri espulsi

Quattro tifosi amaranto si sono fatti 750 chilometri, di mercoledì, per arrivare a Secondigliano, attaccare uno striscione e tornare indietro senza vedere la partita. Dal punto di vista calcistico, non si sono persi nulla. Ma il pomeriggio è stato folkloristico e ha strappato gli unici sorrisi (amari) di giornata



''arbitro, il pallone sta qua''E pensare che quattro ragazzi della curva sud si sono fatti 750 chilometri anda e rianda, di mercoledì, per arrivare fino a Secondigliano, entrare dentro il ''Barassi'', appendere uno striscione e riprendere la via di casa. Un blitz che solo i temerari potevano pensare e che è stato progettato e messo in atto con lucida follia. Del resto, la fede è fede.

Un'impresa del genere avrebbe meritato ben altro epilogo. Invece lo striscione con la scritta ''Riscattatevi'' è stato staccato ben prima dell'inizio della gara dagli inservienti locali, indispettiti e autorizzati alla rimozione dal commissario di campo. Poi la partita è andata com'è andata e a ripensarci col senno di poi, alle sette ore d'auto da Arezzo a Napoli e ritorno, è stata tutta una fatica inutile. Ammesso ovviamente che di fatica si sia trattato, perché alla fine la propria squadra si segue a qualsiasi latitudine e in qualsiasi contesto.

Il vero peccato è che i quattro tifosi amaranto siano subito tornati indietro. La partita era teoricamente a porte chiuse ma più passavano i minuti e più sui gradoni arrivava gente. Fossero rimasti in zona, avrebbero potuto imbucarsi pure loro. 

Dal punto di vista calcistico, non si sono persi nulla. Dal punto di vista del folklore, è stato un pomeriggio originale. Il dirigente del Pomigliano che è entrato in campo, ha litigato con Dierna ed è stato cacciato dall'arbitro, poi è venuto a sedersi in tribuna. E a un certo punto ha requisito un pallone finito di qua dalla rete di recinzione, tenendolo sottobraccio fino al termine della gara e mostrandolo senza troppe inibizioni a Viotti di Tivoli, come un guanto di sfida. Così ha fatto un altro spettatore, che poi a Dierna ha rivolto qualche ''complimento'' quando stava tornando verso il pullman, a fine match, mentre stazionava davanti agli spogliatoi.

Cose che succedono. Succede di rado, invece, che vengano allontanati dal campo tutti e quattro i barellieri, compreso quello in servizio con coppola in testa e occhiale scuro. Viotti li ha fatti uscire perché si erano messi a litigare con Chiappini e gli altri dello staff. E' accaduto verso la fine della partita: le riserve amaranto tenevano un pallone pronto all'uso per riprendere il gioco celermente, se ve ne fosse stata la necessità. Uno del Pomigliano allora, dalla sua panchina, è corso verso quella dell'Arezzo e ha cercato di riprendersi il pallone. Spintonato via, si è messo le mani in faccia e si è buttato per terra.

Bricca e tutti gli altri, di fronte alla sceneggiata, si sono messi a ridere (la foto è emblematica). Ma purtroppo per l'Arezzo è stato l'unico sorriso, amaro per giunta, di un pomeriggio da dimenticare.

 

scritto da: Andrea Avato, 06/03/2014





Coppa / Pomigliano-Arezzo 0-0, le immagini

Striscioni, palloni spariti e barellieri espulsi
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