SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
La mutazione di Dieme, il calcio di Chiappini, il ruolo di Carfora, lo spareggio di Foligno
Il senegalese, classe '92, è l'uomo copertina di un Arezzo che da quando ha cambiato allenatore ha subito soltanto un gol e per giunta su palla inattiva. Contro il Trestina si è vista una squadra più aggressiva del solito, che domenica contro gli umbri di Nofri dovrà giocarsi molte chances di secondo posto. Intanto si è registrato il debutto del '96 Cappelli, mentre Scarpelli e Carteri stanno mantenendo un rendimento molto costante anche se poco pubblicizzato da critica e pubblico
Tweet1. Tecnicamente parlando, è stata una domenica positiva. Si è visto un Arezzo che andava a pressare in zone del campo inconsuete e molto alte, che si muoveva con costrutto e che correva con apprezzabile vigore. Merito di Chiappini, che su questi concetti sta lavorando da quando è arrivato al capezzale amaranto. E, sia detto senza ironie, merito anche del Trestina, che non ha tirato su le barricate, faceva partire l’azione dei difensori e cercava sempre di giocar palla. Come al solito, quando in campo c’è una squadra propositiva ne beneficiano tutti, anche gli avversari.
2. Fatti i complimenti a Valori, vanno sottolineati i numeri di Chiappini: 7 partite sotto la sua gestione e nemmeno una sconfitta; 3 vittorie di fila con quella di ieri; zero gol al passivo su azione manovrata; 8 gol segnati nelle ultime tre gare, 7 dei quali con palla in movimento. Più in generale, un’idea di squadra che si sta facendo pian piano più nitida, con i laterali bassi che vanno a offendere, una pressione di squadra organizzata e una fase d’attacco finalmente più marcata. Considerando che Chiappini è arrivato quando l’Arezzo ormai era psicologicamente piatto e piallato, non ci si può lamentare. Fermo restando che tutti i giudizi sul lavoro del mister dipenderanno dall’esito dei play-off.
3. Louis Jerome Dieme sta salendo diversi gradini nella scala che va dall’oggetto misterioso al giocatore di calcio. Nato a dicembre del ’92, 22 anni ancora da compiere, Dieme è sempre stato il simbolo dell’incostanza e dell’apatia. Ottime cose in allenamento, qualità indiscutibili, un curriculum da grande promessa hanno spesso fatto il paio con prestazioni insapori, atteggiamenti apatici e incisività sulle partite uguale a zero. Da un po’ di tempo c’è una mutazione genetica in atto: il primo gol dell’era Chiappini lo segnò proprio Dieme, che poi ha firmato una doppietta a Fiesole e si è ripetuto ieri. Con questa regolarità non era mai andato a segno, anche perché adesso gioca da seconda punta e non più da esterno offensivo. Ma di base c’è un atteggiamento differente, prova ne è il vigore con cui, al novantesimo della partita col Trestina, è andato a recuperare palla dopo averla persa a metà campo. Prima non sarebbe mai accaduto. E’ chiaro che ogni domenica di qui in avanti servirà da riprova, ma la sensazione è che Dieme stia maturando. Dove lo porteranno i suoi mezzi tecnici, e anche i suoi eccellenti mezzi atletici, dipenderà da lui. E anche da Zavaglia, che è il suo agente fin da tempi non sospetti.
4. Ci sono due giocatori dell’Arezzo finiti troppo poco, in proporzione al rendimento, sotto la luce dei riflettori. Uno è Scarpelli, un portiere che da quando si è conquistato il posto da titolare non ha sbagliato una virgola, denotando una sicurezza e una padronanza del ruolo non comuni. La serie D, dove l’anno prossimo non sarà più un under, gli sta stretta. La Lega Pro unificata invece potrebbe essere il suo sbocco naturale. L’altro giocatore sotto traccia è Carteri, un po’ perché non ha uno stile appariscente e un po’ perché, agli occhi del pubblico, è finito nel calderone del grigiore generale. Invece, salvo rare eccezioni, Carteri ha avuto un rendimento molto costante. Non tutti gli over 30 che scendono di categoria, dunque, sono mentalmente degli ex.
5. Un giorno, per esempio, bisognerà parlare anche di Carfora, reduce da due campionati vinti consecutivamente col Pontedera (da titolare) e quest’anno additato spesso come un esempio del nulla cosmico (anche dalla dirigenza). Appurato che il rendimento del mancino è stato inferiore alle aspettative, va anche aggiunto che con quello di ieri Carfora ha segnato 5 gol. Non pochi. E che a inizio stagione lo schema “lancio lungo per Essoussi” non era l’ideale per valorizzare le caratteristiche di uno che invece trae beneficio dal fraseggio palla a terra. Chiappini adesso lo sta testando da trequartista e non è detto che sia un’idea sbagliata.
6. Il debutto di Cappelli va salutato con soddisfazione. Che fosse l’elemento più interessante della Juniores si era visto da un pezzo, che possa far bene pure in prima squadra se lo augurano tutti. Buon piede, visione di gioco, sfrontatezza giusta, è un ’96 che può crescere molto anche sul piano atletico. Semmai il lavoro più arduo lo devono fare Andreini e i dirigenti, perché il cartellino di Cappelli è di proprietà della Fiorentina. E il tavolo della trattativa va aperto in fretta.
7. Per 45 minuti i tifosi della sud sono rimasti in silenzio. “Per urlare le nostre priorità a questa società” hanno scritto su un volantino, laddove le priorità sono: riflettere sugli errori; vincere i play-off; programmare le prossime stagioni. Il punto 2 è nelle mani di Dio, i punti 1 e 3 invece pare che siano stati recepiti. Alla buon’ora.
8. Domenica è in calendario una sorta di spareggio per il secondo posto. L’Arezzo gioca a Foligno contro Nofri e considerando che poi bisognerà spareggiare nei play-off in gare secche, con il fattore campo che inciderà moltissimo, il risultato non è affatto un dettaglio marginale.
scritto da: Andrea Avato, 07/04/2014
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