SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Senza reazione, senza orgoglio, col rischio del quinto posto. Ci vorrebbe il Trap...
L'Arezzo è riuscito a togliersi dal petto anche la medaglietta simbolica dell'imbattibilità casalinga. E ha perso giocando col morale sotto i tacchi. A questo punto, se la missione di Chiappini doveva essere quella di ridare brillantezza fisica e morale alla squadra, proprio non ci siamo. E l'unica speranza è quella di un sussulto nei play-off
TweetE così domenica scorsa la squadra ha rinunciato anche all’unica, piccolissima, simbolica medaglietta che avrebbe potuto appuntarsi in questa stagione che vorremo tutti dimenticare al più presto, quella dell’imbattibilità casalinga per tutto il torneo. Si è fermata contro la Colligiana, dopo 26 partite, la striscia di gare consecutive senza sconfitte tra le mura amiche. E si è fermata nel peggiore dei modi, con una squadra che giocava a calcio senza voglia, senza stimoli, senza mordente. Subìto il gol su rigore (discutibile, ma non è questo il punto), la reazione quasi non c’è stata. Guardando la partita di domenica, veniva in mente la memorabile conferenza stampa in tedesco di Trapattoni, quando dopo una partita del Bayern Monaco accusò apertamente alcuni dei propri giocatori, facendone i nomi, con una frase che è poi entrata a far parte del tedesco colloquiale: “In diese Spiel die zwei o drei die spielen, die waren schwach wie eine Flasche leer!” (letteralmente: “In questo partita esistevano due, tre o quattro giocatori, loro erano deboli come una vuoto bottiglia” - in tedesco, “essere come una bottiglia vuota” è sinonimo di “essere una persona che non vale niente”).
Adesso possiamo dirlo: se la gran parte del lavoro del mister Chiappini, subentrato a Mezzanotti a situazione ampiamente compromessa sia in campionato sia in Coppa, non doveva essere quello di imbastire una – tanto auspicabile quanto improbabile – remuntada, quanto piuttosto quello di lavorare sul piano fisico e psicologico, per finire la stagione al meglio, possibilmente in seconda posizione, e con una squadra tonica e gagliarda in vista dei playoff, beh, finora non ci siamo. Non ci siamo perché l’Arezzo non sembra aver recuperato granché in termini di brillantezza atletica, perché la manovra si vede ma solo a tratti, perché i risultati non sono confortanti, perché la seconda posizione è diventata la quarta (e, per la cronaca, potrebbe pure diventare la quinta domenica prossima), perché soprattutto i giocatori scendono in campo quasi rassegnati, per nulla interessati a salvare la faccia e a onorare l’impegno. Questo, oltre a fare imbestialire il pubblico che giustamente paga il biglietto e una partita contro quella di domenica non la vede mai volentieri, è preoccupante soprattutto in chiave playoff.
Se l’Arezzo è quello che abbiamo visto scendere in campo nelle ultime settimane, sarà bene entrare nell’ordine di idee che gli spareggi per gli amaranto dureranno una partita sola e poi rompete le righe. In tutto questo grigiore (anche meteorologico), gli unici squarci di luce della partita contro la Colligiana sono venuti dai subentrati a partita in corso: Disanto, che ha provato nei limiti del possibile a defibrillare un Arezzo abulico oltre i limiti del consentito; Cubillos, che ha fatto dire a più di una persona “peccato non averlo avuto tutto il campionato”; Invernizzi, perché al di là del gol clamorosamente sbagliato che pesa comunque sul giudizio della sua prestazione, rappresenta un’alternativa importante alla coppia Essoussi-Dieme, che è sembrata in vistoso calo. Adesso non ci resta che stare a vedere se in questa rosa ci sono i margini, per lo meno, per un sussulto d’orgoglio, perché così come sta andando adesso è davvero uno strazio.
scritto da: Roberto Gennari, 30/04/2014
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