SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
La chiesa di San Leonardo a San Zeno
San Zeno è una piccola frazione alle porte della città, nella parte settentrionale della Valdichiana, adagiata sulle falde sud-occidentali della collina di Santa Flora. Oggi gli aretini la conoscono per l’Arezzo Equestrian Centre, il termovalorizzatore e la zona industriale. Eppure, a poca distanza dalle fabbriche, si trova anche un piccolo gioiello di arte romanica, la chiesa di San Leonardo. 
TweetSan Zeno è una piccola frazione alle porte della città, nella parte settentrionale della Valdichiana, adagiata sulle falde sud-occidentali della collina di Santa Flora.
Oggi gli aretini la conoscono per l’Arezzo Equestrian Centre, il termovalorizzatore e la zona industriale. Eppure, a poca distanza dalle fabbriche, si trova anche un piccolo gioiello di arte romanica, la chiesa di San Leonardo.
Nel 1022 è già documentata una Cappella Sancti Zenonis.
San Zenone (o Zeno) era un uomo di profonda cultura nato in Mauritania nella prima metà del IV secolo che, dopo essersi trasferito in Italia, fece vita monastica per alcuni anni, finché fu eletto vescovo di Verona intorno al 362.
La dedicazione della chiesa aretina, posta nel pleberio di Santa Mustiola a Quarto, avvenne forse in seguito a contatti con il nord Italia, dove era forte il culto per questo santo.
San Zeno è patrono dei pescatori di acqua dolce. Non è da scartare, quindi, l’ipotesi che le zone paludose caratterizzanti la Valdichiana nel Medioevo, ricche di pesce, possano avere avuto qualche influsso sulla scelta dell’intitolazione.
Un documento del 1113 e un altro del 1135 attestano che in quegli anni l’edificio risultava ancora dedicato a questo santo. Tra la fine di quel secolo e il successivo il titolare della chiesa, finita sotto il controllo dalla potente abbazia delle sante Flora e Lucilla di Torrita di Olmo, divenne San Leonardo. San Zeno rimase come denominazione del centro abitato.
Il cambiamento avvenne in una fase in cui la devozione per il santo eremita, nato in Gallia nel VI secolo, era fortissima in tutta Europa. Soprattutto tra i crociati si era diffusa già dal secolo XI.
San Leonardo è patrono dei fabbricanti di catene e di chi viene ingiustamente incarcerato. In quegli anni di tremende lotte tra Occidente e Islam, erano in molti a finire prigionieri e incatenati da entrambe le parti.
Nel corso del Duecento ci fu anche il rifacimento in stile romanico dell’edificio.
A inizio Novecento la chiesa era ormai fatiscente e fu completamente rimaneggiata, ma negli anni Sessanta venne ripristinata la sobria e armoniosa facciata originale.
Quest’ultima, unica superstite della chiesa romanica, è formata da bozze in pietra arenaria squadrate. La sua peculiarità, che la differenzia da altre facciate dell’aretino dello stesso periodo, sta nella presenza di due fasce orizzontali in travertino.
Dal retro si apprezzano l’abside semicircolare e il grazioso campanile a vela.
Nel piccolo interno, a navata unica, si segnalano un Crocifisso di autore ignoto, datato al XV/XVI secolo, una tela con il Martirio di San Sebastiano nell’abside e la statua della Madonna del Rosario nell’altare di destra.
Da molti anni, nel giorno del Venerdì Santo, nel grazioso piazzale della chiesa si svolge il “Processo a Gesù” che dà inizio alla “Passione di Cristo”, una delle più famose e suggestive del territorio aretino. In seguito le scene, egregiamente interpretate da una sessantina di attori, si spostano sulla zona collinare del paese.

scritto da: Marco Botti, 28/11/2008
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