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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
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Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Pecorari, addio con rimpianto: ''Volevo riportare l'Arezzo nei prof. Ma qui mi sento a casa''

Il capitano appende le scarpe al chiodo dopo cinque stagioni in amaranto. ''Ho un discorso aperto con la società per proseguire il nostro rapporto sotto altre vesti, spero si concretizzi presto. Capuano? Un tipo tosto, piacerà alla gente. Io il feeling maggiore l'ho avuto con Coppola, Bacis è stato la sorpresa in positivo. Quest'anno ci è mancato il salto di qualità. E Morgia aveva più esperienza di Mezzanotti''. Il saluto alla piazza: ''spero di essere ricordato come una persona corretta''



Marco Pecorari, classe '77, lascia il calcio giocatoCinque stagioni, un frullato di episodi e vicissitudini, un grande rimpianto: ''non aver riportato l'Arezzo tra i professionisti''. Marco Pecorari, il capitano, ha detto stop, senza feste d'addio né autocelebrazioni. Come da carattere. Le scarpe sono appese al chiodo e lo sguardo è diretto in avanti, verso nuovi orizzonti.

 

Cosa farai da oggi in poi?

''Quello che so fare, occuparmi di calcio. In che modo lo vedremo''.

Quest'anno hai allenato i bambini del Villaggio Amaranto. Ti ci vedi a lavorare con i giovani?

''Potrebbe essere. Ho già avuto un primo colloquio con l'Arezzo, credo ci siano spiragli per restare insieme. Ma dobbiamo riparlarne''.

Alternative?

''Io sono tornato a Torino, a casa mia. Forse giocherò ancora qualche partita con gli amici, ma niente di che. Franco Ceravolo è andato a Palermo e con lui potrebbe aprirsi qualche possibilità. Quello che preferirei, comunque, è collaborare con l'Arezzo''.

Che ne pensi di Capuano?

''Che è un tipo tosto. Ci ho giocato contro quando lui allenava la Paganese e ricordo una squadra molto organizzata. Tatticamente è preparato, sa leggere le situazioni''.

Con il pubblico di Arezzo come e quanto potrà legare un allenatore come lui?

''Dipenderà dai risultati. Ma secondo me si farà apprezzare. Con i giocatori usa spesso il bastone...''.

 

cinque stagioni in amaranto per il capitanoE questo alla gente piace.

''Esatto''.

Il bastone sarebbe servito anche quest'anno?

''No, non era questo il punto. Diciamo che ci è mancato il salto di qualità: quando dovevamo vincere, non l'abbiamo fatto. In casa ci siamo fermati troppe volte sul pari. E il primo posto non l'abbiamo mai raggiunto''.

Tutti speravano che la Pistoiese non facesse come il Pontedera, invece proprio questo è accaduto. Sfiga o c'è dell'altro?

''C'è anche dell'altro. E comunque il mio rammarico più grande, anche se sembrerà strano, è legato a due stagioni fa''.

Cioè quando vinse il Pontedera?

''Sì, perché in quell'annata eravamo veramente un gruppo eccezionale. Senza nulla togliere a chi c'è stato prima e dopo, ma uno spogliatoio del genere è difficilmente ricostruibile. Le difficoltà societarie ci compattarono ancora di più e dico la verità, avremmo meritato di vincere il campionato. Purtroppo il Pontedera fece cose straordinarie''.

Se ti chiedo quale allenatore ti ha dato di più, cosa rispondi?

''Che ho ricevuto molto da tutti. Bacis è stato una grande sorpresa in positivo. E con Coppola ho avuto un feeling intenso: arrivò che la squadra era in crisi, portò una ventata di freschezza e per poco non raggiungemmo i play-off''.

Perché Balbo non ha fatto bene ad Arezzo?

''Perché il suo calcio non si conciliava con la serie D. Abel ha bisogno di gestire giocatori più evoluti dal punto di vista tecnico e tattico''.

E se Nofri fosse stato confermato l'estate scorsa?

''Con Nofri ci sentiamo anche adesso. La conferma se la sarebbe meritata, ma sono scelte che fa la società e io non ho voluto mai metterci bocca''.

 

Pecorari allenatore della scuola calcioPerché Mezzanotti non ha conquistato la promozione?

''Lui punta molto sul rapporto umano, è un allenatore giovane. Morgia, dall'altra parte, aveva e ha più esperienza. Penso che questo abbia influito''.

Riavvolgendo il nastro, la grande occasione persa dall'Arezzo (e da Mancini) non furono i play-off di C1 con la Cremonese?

''Se ripenso alla partita di andata al Comunale, ancora oggi non so capacitarmi di come potemmo giocare male a quel modo. E al ritorno, dopo l'ennesimo cambio di panchina, per poco non riuscimmo a ribaltare la situazione. Sì, fu un peccato''.

Tu che nel 2007 salvasti lo Spezia con un gol alla Juve, ti saresti aspettato di restare cinque anni ad Arezzo?

''Quel giorno io feci solo il mio dovere, non potevo sapere cosa sarebbe accaduto dopo. Comunque sì, che sarei restato a lungo in amaranto l'ho percepito quando sono arrivato. E' la città ideale per me''.

Cosa lasci dopo cinque stagioni?

''Spero di lasciare un buon ricordo. Ho cercato sempre di dare una mano ai più giovani e di comportarmi con professionalità, a prescindere dai risultati sul campo''.

Come vorresti essere ricordato dai tifosi?

''Come una persona corretta. Meglio un giocatore scarso ma umanamente a posto che il contrario''.

 

La carriera di Marco Pecorari 

 

scritto da: Andrea Avato, 16/06/2014





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