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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Giacomo detto Lallo a Gallipoli
NEWS

Da Cosmi a Capuano, passando per Marino e Van Gaal. L'Arezzo con la difesa a tre

Il nuovo tecnico amaranto ha annunciato che il punto di partenza saranno i tre centrali difensivi. Il che, sbagliando, potrebbe far pensare a un eccesso di prudenza. In realtà con questo assetto l'Arezzo vinse la finale di Pistoia nel '98, Conte ha dominato la serie A, Cesena e Latina sono arrivate ai play-off di B e l'Olanda ha disintegrato la Spagna. Il dubbio è legato al fatto che in serie D i giocatori sono meno evoluti tatticamente. E in ritiro, quindi, ci sarà da lavorare



come potrebbe essere la disposizione del nuovo ArezzoUna delle novità più stimolanti annunciate da Eziolino Capuano riguarda il modulo di gioco. A precisa domanda sull'assetto tattico preferito, e dopo la generica risposta sul fatto che ''gli allenatori devono adeguarsi alla rosa a disposizione'', Capuano ha buttato là quella che non è una frase di poco conto: ''come base di partenza avremo la difesa a tre''.

E dunque il nuovo Arezzo vestirà un abito tattico particolare, che a prima vista può sembrare un chiaro messaggio di prudenza ma che invece dovrà essere testato sul campo. Dalle nostre parti la difesa a tre richiama subito alla memoria Pasquale Marino e il suo tormentato campionato di serie B, chiuso con la salvezza all'ultima giornata. Marino fu crocifisso perché giocava con i tre centrali dietro, quando invece il difetto da correggere, semmai, riguardava il fatto che non rinunciava mai a tre giocatori iperoffensivi davanti, che però erano il punto di forza della squadra. Con un attacco da serie A, una difesa da B e un centrocampo da C, far quadrare il cerchio non era così semplice. Ma sono punti di vista.

Molti scordano, d'altronde, che uno dei giorni più belli della storia amaranto è legato proprio al modulo con tre difensori davanti al portiere. 14 giugno 1998, Pistoia. L'Arezzo batte 2-1 lo Spezia nella finale play-off e vola in C1. In retrovia ci sono Di Loreto in mezzo, Spinelli a destra e Barni a sinistra, con Cipolli e Mearini sugli esterni e un trequartista, Balducci, dietro l'unica punta di ruolo, Pilleddu. 3-5-1-1 evidente, che però produce buon calcio e occasioni da gol. Non a caso Cosmi diventerà negli anni uno dei fautori di questo modulo, riproponendolo un po' ovunque. E la prudenza non c'entra, perché giocare con Ze Maria e Grosso sugli esterni, o con Benarrivo e Di Chiara come faceva il Parma di Scala, significa andare in campo per costruire e non solo per distruggere.

 

Ezio Capuano punta sulla difesa a treGli esempi eclatanti, in tal senso, non mancano. Zaccheroni al Milan vinse lo scudetto utilizzando il 3-4-3, Conte alla Juve ha virato addirittura sul 3-3-4. Dipende dalle interpretazioni che si danno al possesso palla, all'atteggiamento tattico e dalla qualità degli interpreti. Continuando a volare alto, nessuno potrà rinfacciare a Van Gaal di aver osato poco contro la Spagna, vincendo 5-1 grazie a ripartenze micidiali ma anche a un impianto perfettamente oliato. E l'Olanda era disposta col 3-5-2. 

Scendendo più giù, bisogna sottolineare che Cesena e Latina, finaliste play-off di serie B che si contendono la promozione in A, giocano entrambe con i tre dietro. Dunque non speculano, ma propongono. E' chiaro che se sulle corsie laterali infili due terzinacci a fare muro, se davanti alla difesa piazzi un mediano di rottura e se tieni un centravanti boa a dare sportellate, non produrrai un gran calcio.

Ma Capuano sa che l'Arezzo il campionato deve vincerlo, che gli avversari si chiuderanno per colpire di rimessa e che senza idee si andrà poco lontano. Quindi, se difesa a tre sarà, è lecito attendersi un play con i piedi buoni, due punte in grado di dialogare, magari un trequartista che crea superiorità numerica e mezze ali coi tempi d'inserimento. L'unico dubbio è legato alla categoria, perché in D i giocatori sono meno evoluti tatticamente e il caro, vecchio 4-4-2 ha le sembianze del rifugio sicuro. Bisognerà lavorare sui meccanismi, affinare gli ingranaggi di gioco e acquisire da subito la mentalità giusta. In ritiro, quindi, di faccende da sbrigare ce ne saranno diverse. Col vantaggio che un Arezzo forte, aggressivo e organizzato, disposto con tre centrali che fanno partire l'azione da dietro, guadagnerebbe almeno venti metri di campo e renderebbe le partite molto più difficili da leggere. Per gli altri.

 

scritto da: Andrea Avato, 17/06/2014





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