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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Francesca, Matteo, Fabio e Sara alle Mauritius
NEWS

Caro presidente, faccia un po' come le pare... Promesse, delusioni e zero passione

I tifosi amaranto dovevano stare tranquilli, perché la prossima stagione l'Arezzo l'avrebbe giocata in serie C. Parole di Mauro Ferretti. Invece il clamoroso no alla domanda di ripescaggio è suonato come una presa in giro. Tutto ciò mentre Tavecchio incappa in una gaffe clamorosa e il calcio italiano si avvita in una crisi senza fine



uno striscione esposto in tribuna pochi mesi faParafrasando Pablo Neruda, lentamente muore […] chi non rischia la certezza per l’incertezza / chi rinuncia ad inseguire un sogno / chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore anche la passione per l’Arezzo, a leggere in giro i commenti, perché la prima reazione, quella del tifoso che da tot anni si abbona indipendentemente dalla categoria e dai risultati dell’annata precedente, è “quest’anno l’abbonamento non lo rinnovo, mi sento preso in giro!”. E allora, ancora una volta, ci ritroviamo a disquisire sulle uscite del presidente, spesso impulsive, a volte forse mal consigliate, comunque fuori luogo, come quest’ultima, citiamo testualmente (spazi mancanti inclusi): “Arezzo, gli aretini e sopratutto i tifosi vogliono Ferretti o no? Io non ho mai imposto la mia presenza quindi a questo quesito aspetto una risposta”.

Che dobbiamo dire? I tifosi amaranto dovevano stare tranquilli, perché l’Arezzo nella stagione 2014-2015 avrebbe giocato in serie C, o di riffa o di raffa. E invece. E invece è andata come nel famoso proverbio aretino, una perla di saggezza nostrana sui rapporti coniugali che però ben si adatta anche all’epilogo della vicenda-ripescaggio. 

Questo per sostenere cosa? Che nella lunga storia dell’Arezzo ci sono stati presidenti di tutti i generi, ma che se c’è una cosa che i tifosi non amano sono le promesse non mantenute. Prendiamo Marco Massetti, ad esempio: il suo passo avanti quando non c’era nessun altro, la sua costruzione della squadra e la sua gestione dei rapporti con tutte le componenti fu chiarissima. Iscriviamo l’Arezzo alla D, costruiamo la squadra con pochi soldi, speriamo che basti a mantenere la categoria, in attesa che arrivi qualcuno di più facoltoso. Niente di più, niente di meno di quello che poi effettivamente è stato l’Arezzo. E allora, al netto dei tentativi di rigirare la frittata, il problema sostanziale sta proprio lì, sulle promesse fatte a gennaio e non mantenute a fine luglio, sulle aspettative alimentate dalle frasi di Macalli e gelate dal comunicato dell’Arezzo.

Molto presto sapremo chi sarà la ripescata, se sarà una squadra che precedeva gli amaranto in graduatoria, o una che la seguiva, ma quello che appare evidente è che c’era ben poca voglia di lottare per questo ripescaggio, altrimenti la domanda sarebbe stata presentata comunque, e in caso di scelta di un’altra formazione, si sarebbe perfino battuta la strada dei ricorsi. Non è accaduto niente di tutto questo, amen.

Tutto ciò avviene negli stessi giorni dell’infelice uscita di Tavecchio, che certifica come lentamente (ma neanche troppo) muoia il calcio italiano a tutti i livelli: di stenti, di uscite infelici e di responsabilità spesso scaricate altrove. A Mauro Ferretti, solo una cosa resta da dire. Faccia un po’ come le pare: del resto è lei il presidente, e comunque, non è quello che ha sempre fatto?

 

scritto da: Roberto Gennari, 28/07/2014





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