SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
La chiesa di San Marco alla Sella
La chiesa di San Marco si trova lungo via Romana, in una zona periferica della città sviluppatasi notevolmente nel Dopoguerra lungo quella che in antichità era la Cassia Vetus (o Clodia), ovvero la più importante via di comunicazione tra Arezzo e Roma. L’edificio, detto anche di San Marco alla Sella per la vicinanza dell’omonimo torrente, fu costruito a metà degli anni Sessanta del secolo scorso e consacrato il 29 ottobre 1966. 
TweetLa chiesa di San Marco si trova lungo via Romana, in una zona periferica della città sviluppatasi notevolmente nel Dopoguerra lungo quella che in antichità era la Cassia Vetus (o Clodia), ovvero la più importante via di comunicazione tra Arezzo e Roma.
L’edificio, detto anche di San Marco alla Sella per la vicinanza dell’omonimo torrente, fu costruito a metà degli anni Sessanta del secolo scorso e consacrato il 29 ottobre 1966.
Per creare il nuovo territorio parrocchiale vennero unite parte della comunità di Saione e la soppressa parrocchia di San Marco a Villalba, posta alle pendici della collina di Sargiano. Da quest’ultima, la nuova entità ereditò anche il titolo.
La chiesa, progettata dall’architetto Dante Ceccatelli, rappresenta uno degli esempi meglio riusciti di architettura religiosa moderna in territorio aretino.
La particolare costruzione è formata da strutture sottili e sinuose, essenzialmente in cemento armato, che si ripetono anche nel campanile e donano leggerezza a tutto il complesso.
L’interno è semplice, suggestivo e invita al raccoglimento, caratteristica raramente riscontrabile nei luoghi sacri realizzati dopo il 1950.
Man mano che ci si inoltra nella chiesa, la volta e lo spazio intorno a noi aumentano e ci conducono all’imponente parete absidale, spettacolarmente rischiarata con luce naturale.
Capolavoro artistico dell’edificio sono le vetrate che rappresentano anche le quattordici stazioni della Via Crucis. Sono opera di Ascanio Pasquini, il più bravo maestro vetraio aretino del Novecento.
A sinistra dell’entrata si trova una tela dell’aretino Franco Rossi dipinta nel 1988 e raffigurante Santa Lucia. Lo stesso artista aveva realizzato, l’anno precedente, un quadro con Sant’Antonio Abate per la parete destra.
A sinistra dell’altare è visibile la statua di San Marco, plasmata nel 2001 dal bibbienese Ruggero Biggeri, mentre sulla destra si trova quella della Madonna.
Tra il 1997 e il 1999 furono compiuti i mosaici che impreziosiscono fonte battesimale, leggio e l’altare maggiore. Quest’ultimo è sormontato da un Crocifisso bronzeo di ottima fattura.
Da segnalare, infine, due grandi tele degli anni Ottanta del secolo scorso sulla parete interna della facciata. Anche queste sono opera di Franco Rossi e rappresentano San Marco e Cristo Risorto.
Il secondo dipinto viene avvolto e trasferito sul presbiterio nella notte di Pasqua, per essere scoperto alla Mezzanotte.
Nell’ottobre 2008 è stato inaugurato il nuovo sagrato della chiesa, fino allora utilizzato esclusivamente come un semplice parcheggio. L’anno successivo il sagrato si è arricchito, grazie alla collaborazione tra l’Istituto d’Arte “Piero della Francesca” di Arezzo e l’artista Alessandro Marrone, di tre grandi bassorilievi circolari incastonati nella pavimentazione.
Per approfondire: Immagine di Arezzo. La città oltre le mura medicee e il territorio comunale (Angelo Tafi, Edizioni Calosci 1985)

scritto da: Marco Botti, 06/02/2009
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