SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Ottavo e le Croci di Baldassarre
È probabile che vi sia capitato, viaggiando per il Centro Italia, di osservare ai bivi delle strade, agli incroci, nei cimiteri e nei pressi delle chiese di campagna delle croci di legno o metallo corredate dai tradizionali simboli della Passione (chiodi, spugna, scala, corona di spine, gallo, ecc.). Sappiate che molte di quelle croci hanno una origine comune, che ci riporta indietro nel tempo di due secoli e ci indirizza verso una minuscola località del Comune di Arezzo, tra le frazioni di Rigutino e Vitiano: Ottavo.
TweetÈ probabile che vi sia capitato, viaggiando per il Centro Italia, di osservare ai bivi delle strade, agli incroci, nei cimiteri e nei pressi delle chiese di campagna delle croci di legno o metallo corredate dai tradizionali simboli della Passione (chiodi, spugna, scala, corona di spine, gallo, ecc.). Sappiate che molte di quelle croci hanno una origine comune, che ci riporta indietro nel tempo di due secoli e ci indirizza verso una minuscola località del Comune di Arezzo, tra le frazioni di Rigutino e Vitiano: Ottavo.
Il luogo prende il nome dall’ottava pietra miliare della strada romana che da Arezzo andava a Roma (il nome Pieve a Quarto ha la stessa origine). Nel 1079 Ottavo è citata come curtis appartenente ai marchesi del Monte Santa Maria. Il Repetti, nel suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana del 1833, ci dice che nel dicembre 1098 la contessa Sofia donò parte del territorio di Ottavo, con la sua chiesa, alla potente abbazia benedettina di Santa Flora presso Olmo.
Nel XVII secolo la famiglia fiorentina dei Serristori acquistò il palazzo dei Gualtieri di Arezzo, che si trovava circa un chilometro a valle rispetto alla chiesa, e lo trasformò in una grande villa-fattoria.
Nella prima decade dell’Ottocento, a poche centinaia di metri dalla fattoria, fu costruita la nuova chiesa di Santa Maria Assunta, la quale andava a sostituire quella precedente ormai scomoda per la popolazione, che stava abbandonando la zona collinare per scendere in pianura. Parte del materiale del vecchio edificio religioso fu riutilizzato per il nuovo, e sul grazioso campanile a vela fu collocata una campana datata 1378.
Tra il 1847 e il 1852 nella canonica della chiesa abitò Baldassarre Audiberti, un misterioso pellegrino penitente, nato tra il 1758 e il 1760 a Vercelli, ritenuto dai suoi contemporanei una sorta di santo taumaturgo. Questa insolita figura arrivò in Toscana verso il 1790 e girò per quasi sessant’anni, sistemando le sue famose croci con i simboli della Passione in molte zone del Granducato, dell’Umbria e dell’alto Lazio.
Secondo una leggenda Audiberti era un vescovo francese filo rivoluzionario, che avrebbe votato a favore della sentenza di morte per Luigi XVI, salvo poi pentirsene e trasformarsi in pellegrino penitente. Un altro racconto lo ritiene un generale napoleonico che, arrivato in Toscana, si sarebbe convertito. Fatto sta che cominciarono a rincorrersi le voci delle sue capacità guaritrici e ogni volta che arrivava in un posto la gente accorreva a frotte.
Baldassarre morì vecchissimo a Ottavo d’Arezzo l’8 luglio 1852, dopo essere rimasto per cinque anni a letto infermo. Il corpo fu fatto imbalsamare e poi esposto per quattro giorni a un’immensa folla giunta da tutta l’Italia centrale. Fu quindi sistemato in una cassa di noce, a sua volta inserita in un’altra cassa, e poi sepolto nella locale chiesetta.
Oggi sono ancora molte le testimonianze lasciate da questo singolare personaggio. Nella sola provincia di Arezzo vi sono quindici comuni che conservano i suoi segni: Arezzo, Anghiari, Caprese Michelangelo, Castiglion Fibocchi, Castiglion Fiorentino, Chiusi della Verna, Civitella in Valdichiana, Foiano, Laterina, Loro Ciuffenna, Lucignano, Monte San Savino, Montevarchi, Pian di Scò e Terranova Bracciolini. Plausibilmente, fu collocato da lui anche il Crocifisso delle Forche, dove si incontrano via Mochi, via della Chimera e via Setteponti, ad Arezzo. In quel luogo, tra Sei e Settecento si erano eseguite le condanne a morte.
A Ottavo le due croci lignee che Baldassarre Audiberti impiantò di sua mano sono scomparse. Nel luglio 2002, durante le celebrazioni per i 150 anni dalla morte, sui siti dove all’incirca si trovavano le originali, ne furono sistemate altre due realizzate da Roberto Storri.
Per approfondire: Pellegrino verso il cielo. Baldassarre Audiberti, il santo delle croci (Santino Gallorini, Edizioni Effigi 2010).

scritto da: Marco Botti, 03/12/2010
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