SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Benassi alla Samp, anzi no. L'arrivo in amaranto e tante grandi parate: che storia!
Il portiere sembrava destinato a vestire la maglia blucerchiata, invece il mancato trasferimento di Romero al Manchester United ha fatto saltare tutto. E così, dopo il ripescaggio, eccolo ad Arezzo grazie alla moglie aretina e alle pressioni di Capuano. In nove giornate tanti interventi prodigiosi e un rendimento sopra le media: ritratto di un numero uno che è un lusso per la categoria
TweetMassimiliano Benassi avrebbe lasciato Lecce in ogni caso. Ma all'inizio sembrava tutto fatto per il suo trasferimento alla Sampdoria, in serie A. Invece Romero, portiere blucerchiato, rifiutò nientepopodimeno che il passaggio al Manchester United e Max rimase in Puglia, oltre che con un palmo di naso. Storia di poche settimane fa. Come è storia recente il suo arrivo ad Arezzo, grazie al prolungamento del mercato nel post ripescaggio e grazie al richiamo del cuore. La signora Benassi infatti è aretina e questo ha avuto un peso determinante nella scelta di carriera.
Poi c'è il resto: il Lecce che lo cede in prestito e che contribuisce a pagare gran parte dell'ingaggio, Capuano che fiuta l'affare e lo convince a imbarcarsi nell'avventura, Erpen che lo conosce e che si fida delle referenze dell'amico per raggiungerlo in amaranto.
Classe '81, laziale di nascita, Benassi ha cominciato giocando ad Anagni, poi nelle giovanili del Siena e a San Gimignano, Poggibonsi, Sansovino. Quindi ha svoltato, finendo prima alla Juve Stabia e poi al Sassuolo di Squinzi, per approdare a Perugia nel 2008. I tifosi amaranto di memoria lunga ricorderanno la partita dell'autunno 2009, quando sul fango del ''Curi'' l'Arezzo costruì una palla gol dietro l'altra e Benassi, in versione gatto dei prodigi, le disinnescò tutte, tenendo il risultato inchiodato sullo 0-0 e strappando gli improperi del settore ospiti. Poi sono venute Lecce, Reggina e ancora Juve Stabia, prima del trasloco in amaranto.
Nel frattempo il portiere ha parato anche un altro tiraccio velenoso: deferito per un presunto illecito sportivo relativo a un Lecce-Lazio del 2011, è stato assolto in primo e in secondo grado. Anche perché quella gara segnò il suo esordio in serie A e pensare che uno si venda la partita della vita non suona troppo logico.
In ogni caso il Benassi di queste prime nove giornate sta confermando di essere un lusso per la categoria. Sicuro, affidabile, esperto, gli si può imputare al massimo il primo gol di Bassano, quando poteva uscire e non uscì. E Nolè di testa la mise dentro. Ma i soli 6 gol al passivo sono anche merito suo, interprete sui generis di un ruolo che in teoria richiederebbe un fisico da granatiere. Invece il Max amaranto è strutturato ma non altissimo, ma quello che potrebbe sembrare un difetto in realtà è il suo grande pregio. Esplosivo, reattivo, scattante, con i riflessi di un felino, è capace di togliere un pallone dall'incrocio, come a Pavia, e di respingere d'istinto conclusioni da distanza ravvicinata, come a Bergamo.
Un tempo le cronache dei giornali lo avrebbero chiamato muro e saracinesca, definizioni spendibili anche oggi. Va detto che ad Arezzo di grandi portieri ne sono transitati a iosa: da Rossi a Nardin, da Giuliani a Pellicanò, da Orsi a Fabbri, da Tardioli a Pagotto. Benassi si inserisce di diritto nel novero, con altri sette mesi davanti e la prospettiva, chissà, di cucirsi la maglia amaranto sulla pelle.
scritto da: Andrea Avato, 22/10/2014
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