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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessio, Francesco, Luchino, Poggio e Peiote allo stadio
NEWS

Barba sul viso, baci & abbracci e l'influenza. Il pomeriggio amarcord di Elvis

C'era tanto passato da celebrare nel ritorno al Comunale di Abbruscato, avversario dell'Arezzo per la prima volta dopo i 44 gol segnati in amaranto. Gli applausi della gente e lo striscione in curva Minghelli, la sciarpa e il mazzo di fiori, la sostituzione e i cori del pubblico. Poi niente interviste: e alla fine è stato meglio così...



Abbruscato saluta la curva MinghelliI ricordi erano tanti: 44 gol, una promozione in B, la fascia di capitano, le magliette dedicate alla curva sud, un rapporto intenso come pochi altri giocatori avevano stretto con la piazza. Poi c'era anche l'addio anticipato, il trasferimento al Torino a gennaio 2006 per tanti milioni nelle casse di Mancini e un salto di qualità professionale per Elvis. 

Tutto questo passato è tornato a galla ieri e ha prodotto un applauso lungo, intenso e sincero. Nella Minghelli è stato srotolato uno striscione con su scritto: ''bentornato Abbruscato ma... che peccato''. Un riferimento a quella cessione che (forse) segnò il destino dell'Arezzo di Gustinetti, poi rimasto fuori dai play-off per colpa della differenza reti.

La prima volta di Abbruscato contro l'Arezzo è stata intensa prima e dopo, ma non durante. Nei suoi 62 minuti di partita, il caro vecchio Elvis ha tirato in porta una volta dopo pochi minuti (palla fuori), ha giocato di sponda per mandare alla conclusione Zerbo (senza esito) e poi ha duellato con Villagatti sulle palle aeree. Dopo un quarto d'ora della ripresa, Scienza lo ha chiamato fuori e lo ha sostituito con Romero. Di nuovo sono stati applausi e cori: ''Abbruscato alé'' ha riecheggiato dentro il Comunale, mentre il bomber del tempo che fu si è seduto con la tuta addosso, massaggiandosi la faccia pulita che aveva dieci anni fa e che adesso è barbuta come quella di un uomo maturo.

Alla fine, niente interviste. Abbruscato ha giocato con l'influenza e dopo la doccia non si è presentato dai giornalisti. ''Fa fatica a parlare'' ha detto l'ufficio stampa della Feralpi. E forse è andata bene così: quel mazzo di fiori, quella sciarpa che i tifosi gli hanno consegnato prima dell'inizio, valgono più di tanti discorsi. Per tutto il resto ci sono gli almanacchi.

 

scritto da: Andrea Avato, 26/10/2014





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