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Benassi a BlockNotes: ''Fino a giugno resto qua. La Samp? Ho rosicato, ma ora sto bene''

Il portiere ospite di Teletruria ha parlato dell'ottimo avvio di stagione della squadra: ''Il nostro segreto è l'aiuto che ci diamo. Sembra che giochiamo insieme da anni, invece la rosa è stata costruita in pochi giorni. Capuano? Già lo conoscevo, ha le stesse motivazioni di prima ma è più maturo. L'obiettivo comunque resta la salvezza''. E poi i tifosi, il trasferimento in blucerchiato e l'assoluzione al calcioscommesse...



Max Benassi ieri sera a Block NotesLa frase più rassicurante è arrivata sul finire della puntata. Ospite di Block Notes, Max Benassi si è definito più volte ''un aretino a tutti gli effetti'' e poi ha garantito che da qui non si muoverà: ''Non esiste mercato di gennaio per me. Fino al 30 giugno sono un giocatore dell'Arezzo, lo posso giurare senza problemi''.

Fugati i dubbi su una sua possibile partenza anticipata (con questo rendimento, non sarebbe strano se qualche club lo venisse a cercare), il portierone sposato e residente ad Arezzo ha raccontato quella che doveva essere una stagione travagliata e che invece, finora, ha riservato più gioie che dolori: ''L'obiettivo è la salvezza, ricordiamocelo. Il campionato è lungo e non dobbiamo prendere in giro i tifosi. Però è giusto godere di quel che abbiamo fatto finora. La squadra è stata costruita in pochi giorni, non abbiamo avuto tempo per conoscersci che già dovevamo andare in campo. Il segreto? Ci aiutiamo tutti, se c'è da fare una corsa in più per il compagno, la facciamo senza pensarci due volte. Sembra una banalità, ma un conto è dirle certe cose e un contro è metterle in pratica''.

Lo 0-0 con la Feralpi alla fine è passato in archivio come un punto prezioso, anche perché mancava tutta la spina dorsale della squadra, da Panariello a Carcione e Bonvissuto. ''Quando non puoi vincere, è bene non perdere. Abbiamo avuto qualche palla gol pulita, ma il pari ci sta. A me colpisce l'unità d'intenti che dimostra l'Arezzo: me ne accorgo sulle palle inattive contro. Ci difendiamo come se giocassimo insieme da anni e invece non è così. Se non prendiamo gol è merito di tutti, di mio ci metto un po' di gestione del reparto. Ho 33 anni, qualcosa ho imparato''.

 

il portiere durante un allenamentoE Capuano? ''L'avevo già avuto a Castellammare nel 2006. Voglia e motivazioni sono rimaste le stesse, è uno che vive di calcio. Però l'ho trovato più maturo e in più conosce la categoria come pochi altri. Io ad Arezzo sono venuto per il mister e per la famiglia, non lo nego, poi ho telefonato al mio amico Erpen e ho convinto anche lui. Oggi posso dire di aver fatto la scelta giusta: avevo giocato a Perugia, temevo che i tifosi mi accogliessero con freddezza. Invece da subito mi hanno dimostrato grande affetto. Ringrazio loro e ringrazio il mio preparatore Christian Tosti: è bravissimo, mi fa sudare ma i risultati poi si vedono''.

Eppure Benassi ad Arezzo c'è arrivato per uno strano intreccio di mercato. ''Dovevo andare alla Sampdoria, era tutto fatto. Avevo parlato con il Ds Osti e con il presidente Ferrero. Il Lecce aveva dato l'ok, stavo partendo per Genova quando Romero ha rifiutato il trasferimento al Manchester United. E io sono rimasto a spasso. Ho rosicato, lo ammetto, ma poi è finita bene''.

Oggi Benassi è un portiere al top della forma fisica e mentale, con l'amarezza del deferimento per il calcioscommesse chiusa in un cassetto. ''Il 22 maggio 2011 ho debuttato in serie A dopo una gavetta lunga così. Lecce-Lazio, c'era mio figlio allo stadio. Doveva essere il giorno più bello della mia carriera, l'hanno trasformato nel più brutto. La procura federale chiese per me 3 anni e 6 mesi di squalifica, i giornali facevano un titolo al giorno. Poi sono stato assolto e ho letto solo qualche trafiletto. Per certi versi viviamo in un Paese ridicolo''.

 

scritto da: Andrea Avato, 28/10/2014





Block Notes - Teletruria - puntata 4

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