SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Anticapuanisti, quarti d'ora di celebrità e i sentieri del calcio vero. Il caso che non esiste
Il Paese dedica attenzioni e commenti allo sfogo (eccessivo nei toni) di un allenatore che ha perso una partita negli ultimi minuti. Viene da ridere per non piangere. Quelle frasi nella sala stampa di Alessandria sono andate oltre il politically correct, ma solo gli ottusi e chi non ha mai giocato a calcio possono pensare che dietro si celava un'ingiuria verso gli omosessuali. La realtà è che contro il Venezia bisognerà dare una prova di maturità e vincere tutti insieme
TweetIl “caso Capuano” scuote il Paese. Viene da ridere per non piangere. Non passa giorno che non si assista alla gestione arrogante e proterva del potere da parte di politici d'accatto, alla dilapidazione del patrimonio pubblico, alle malagestio della sanità, alla vergogna di parlamentari semi-analfabeti, al naufragio di istituzioni secolari massacrate da “innominabili connubi”, ma la questione del giorno è lo sfogo (certamente eccessivo nei toni) di un allenatore che perde una partita all'88° minuto.
Avevo già scritto le consuete righe sulla partita di Alessandria, incentrate sulla brutta prova dei nostri che la sconfitta l'hanno meritata al di là del gol in extremis maturato per una somma di errori di concentrazione, posizione, marcatura che hanno coinvolto mezza squadra. Per la prima volta da inizio campionato l'Arezzo è apparso spento e prevedibile, soggiogato da un avversario forte ma non irresistibile e il fatto d'aver quasi condotto in porto un pari che non avrebbe fatto scandalo è da attribuire alla quasi perfetta organizzazione difensiva che non discende dal cielo, ma dall'insegnamento di quell'uomo che sta in panchina e che alla fine ha perso le staffe. Semmai si può discutere (ma è storia ormai vecchia) sul fatto che l'Arezzo ha difficoltà a fare gioco, che quasi mai riesce ad alzare il ritmo guadagnando superiorità in fase d'attacco, che l'area avversaria è spesso deserta (o troppo affollata), che con il trascorrere delle giornate qualche giocatore comincia ad accusare la preparazione approssimativa.
Epperò nei commenti del post partita tutto questo passa in secondo piano davanti allo sfogo rabbioso di Capuano che è andato certamente oltre il politically correct, ma siamo seri: se qualcuno pensa davvero che il mister abbia voluto pronunciare “parole ingiuriose” verso gli omosessuali o è ottuso o non ha mai giocato una partita a calcio o tutti e due insieme. Nella mia modesta ed ingloriosa esperienza pedatoria ho visto sfondare a calci porte di spogliatoi per partite perse come quella di domenica e si parlava di campionati giovanili. Ezio Capuano vive il calcio 24 ore su 24, con la testa e con il cuore. Vive la partita in maniera completa e totale, magari anche eccessiva ma vera. Preferisco mille volte il nostro allenatore che ripercorre i sentieri del calcio vero, quello fatto di sudore e di rabbia, quello di Rocco e di Mazzone, di Tom Rosati, Bersellini e Scopigno, alle dichiarazioni preconfezionate dei molti improvvisati della panchina.
Come prevedibile l'evento mediatico, quasi come uno sgangherato “inno di Garibaldi de noantri” (si apron le tombe si levano i morti) ha riportato alla ribalta gli anticapuanisti fino ad oggi ammutoliti dai risultati positivi. Così si rispolverano youtube, ci si stracciano le vesti per il presunto “leso onore cittadino” e qualche politico cavalca la situazione per guadagnare il suo quarto d'ora di celebrità. Lo dico senza timori: quando è stato ingaggiato Capuano ero tra gli scettici (qualcuno tempo fa si è preso anche la briga di andare a contare i miei commenti di giugno/luglio). Poi però ho visto all'opera un uomo vero, uno che ci ha messo la faccia quando c'era il fuggi fuggi generale, che ha spinto per il ripescaggio (o qualcuno crede che Ferretti abbia aderito alla seconda chance perchè fulminato sulla via di Damasco?) che ha costruito una squadra vera in 7 giorni, le ha dato la grinta e la voglia, un gioco che ci consente di ben figurare e di poter sperare in una salvezza che sarebbe preziosa quanto una vittoria in campionato. Ho visto una città che anche grazie a lui è tornata ad avvicinarsi alla squadra. Ho visto una persona che da sola si sobbarca tutta la gestione tecnica e sulle cui spalle ricadono le pressioni di tutti e la responsabilità unica di quel che accade.
Domenica pomeriggio Ezio Capuano ha trasceso, ha usato parole eccessive ma solo chi non ha mai praticato uno sport può non capire. Caso mai si potrebbe obiettare che se ci fosse una struttura che filtra e media magari l'avrebbero mandato davanti ai microfoni mezz'ora dopo e lui avrebbe detto le stesse cose in maniera diversa. Ma la sostanza non cambia. Capuano fino ad oggi ha un credito che non finisce più nei confronti di Arezzo e dell'Arezzo. Ora che è arrivato il temuto momento difficile dobbiamo dimostrare a lui ed alla squadra che ci siamo. Venerdì sera sarà una prova di maturità per chi gioca e per chi sta sugli spalti. Vinciamola insieme.
scritto da: Paolo Galletti, 05/11/2014
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