SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Serafini e l'Arezzo, non è mai un incrocio qualsiasi: ''L'emozione non va via''
In amaranto, nel 2003/04, indossava la fascia da capitano e segnava a raffica. Era la scommessa vinta da Somma, che lo aveva trasformato da mezz'ala in trequartista. ''Quella maglia mi ha consentito di scoprire qualità che non pensavo di avere - ha detto Serafini al telefono con Block Notes. Col senno di poi è facile parlare, ma restare in serie B mi sarebbe piaciuto. La società però fece altre scelte. La rovesciata col Catania? E' vero, esultai troppo e non dovevo. Domenica sarà una sfida delicata: fare gol a Capuano è durissima''
TweetIn quell'annata baciata dagli dei, Matteo Serafini era l'altra metà del cielo. Se lo divideva con Elvis Abbruscato, col quale nelle prime settimane di lavoro tattico non riusciva a trovare feeling. Uno andava di quà, l'altro correva di là. Ma Somma credeva fermamente nel modulo con un centravanti e con un rifinitore di fisico. E alla fine vinse la scommessa. Alla fine sbocciò anche l'amicizia tra i due terminali della manovra, tant'è che Elvis sostiene di non aver mai trovato in carriera un compagno di reparto bravo come quell'ex mezz'ala trasformato in trequartista.
COPPIA GOL - Ieri sera a Block Notes proprio Serafini, da sei stagioni alla Pro Patria e uno dei grandi ex in vista della partita di domenica, ha ricambiato la stima: ''Con Abbruscato c'è un rapporto bellissimo che va oltre il campo e che è nato proprio ad Arezzo. Oltre alla stima professionale ci unisce un affetto umano che si è consolidato negli anni''.
IL GRANDE EX - In collegamento telefonico, Serafini ha parlato di quella che sarà la sua settimana. ''Mi fa piacere che mi abbiate chiamato, risentire l'accento aretino è sempre un sollievo. Contro l'Arezzo ho già giocato in passato, ma l'emozione c'è e non va via. La maglia amaranto mi ha consentito di fare il salto in serie A e mi ha fatto anche scoprire qualità che non pensavo di avere''.
L'ESTATE DEI RIMPIANTI - ''Col senno di poi è troppo facile parlare. Di sicuro mi sarebbe piaciuto giocare con l'Arezzo in serie B dopo una promozione conquistata in quel modo. Con gli anni, tra l'altro, ho potuto apprezzare delle finezze che lì per lì non avevo considerato nel modo giusto: l'affetto ricevuto dagli aretini è stato magico. Uno sceneggiatore non avrebbe potuto scrivere storia migliore''.
PIERO MANCINI E L'ADDIO - ''Il presidente ha raccontato che nel 2003 la società provò a cedermi ma nessuno mi voleva e che un anno dopo loro volevano tenermi e io non accettai. E' la sua versione, io ho la mia: dopo la retrocessione in C2 l'Arezzo provò a piazzarmi altrove. Poi però Somma stoppò tutto. E dopo la vittoria del campionato il presidente non mi fece mai un'offerta per restare. L'unico che mi parlò fu il mister: ''se resto io, resti anche tu'' mi disse. Ma poi andò diversamente e Mancini, giustamente, si fidò di Fioretti che gli aveva fatto conquistare la serie B''.
LA ROVESCIATA DI CATANIA - ''Quel giorno esultai troppo,è vero. Ma non c'era niente contro l'Arezzo. Venivo da Siena dove ero stato utilizzato poco, ero appena arrivato a Catania. Segnai e mi venne da dentro festeggiare. Però ammetto che avrei dovuto essere più contenuto per rispetto''.
SFIDA SALVEZZA - ''Domenica sarà una partita delicata per noi e per l'Arezzo. Vogliamo dare continuità ai risultati ma non sarà facile. Ho visto che lì il pubblico si è stretto intorno alla squadra e non mi stupisce: quando gli aretini devono dare una mano, ci sono sempre. Gli amaranto sono un gruppo di categoria, si difendono benissimo, si vede che c'è un lavoro dietro da parte dei giocatori e del mister. Noi dovremo essere bravi a non prendere gol, sennò poi rifarlo sarà dura''.
scritto da: Andrea Avato, 11/11/2014
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