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Lo stadio della discordia. Romizi: ''a fine stagione la bucatura profonda del prato''

Capuano, sabato pomeriggio, aveva lanciato accuse precise al Comune e alle partite della Berretti disputate dentro l'impianto. Il vicepresidente De Martino però lo ha rimbrottato pubblicamente: ''è tutta colpa della pioggia''. In realtà, fino a pochi mesi fa, poteva diluviare e ad Arezzo si giocava bene lo stesso. La verità è che il prato andrebbe trattato meglio durante la settimana. L'assessore: ''da oggi mi occuperò della questione. Incuria negli anni precedenti? Non mi esprimo. A fine campionato rifaremo la bucatura del prato''. E c'è anche il problema delle torri faro



fango e pallone ad ArezzoOre 17 - Rintracciato al telefono dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle condizioni del campo di gioco dello stadio Comunale, Francesco Romizi ha fatto il punto della situazione, a poche ore da una riunione con gli addetti alla manutenzione del prato.

''I problemi evidenziati negli ultimi giorni dal manto sono riconducibili non ad un uso eccessivo del campo, ma alle forti piogge unite alle alte temperature, che hanno reso il terreno pesante e non compatto. Inoltre il manto erboso nel periodo autunnale si spoglia delle erbe spontanee e quindi risulta sempre più rado e sopporta meno l'usura.
Per risolvere il problema della pesantezza e delle buche che si sono create ci attiveremo con l'abituale ripristino con rullatura, sabbiatura delle buche e provvederemo ad eseguire un'altra concimazione per rinforzare l'erba presente.
A fine campionato verrà valutata l'ipotesi di effettuare una bucatura profonda per migliorare il drenaggio e sarà effettuata sicuramente una risemina e sabbiatura totale per aumentare il corpo del manto erboso. Questo intervento però si può effettuare solo a fine stagione. Non si può eseguire prima per il fatto che l'erba appena nata non può essere in nessun modo calpestata, sennò morirebbe immediatamente''.

 

fotogramma dell'incuria allo stadio di ArezzoOre 9.30 - In parallelo all'astinenza dal gol della squadra e al calendario in salita di qui a Natale, viaggia il dibattito sulle condizioni dello stadio. Le strutture sono fatiscenti (e si sapeva) ma adesso ci si è messo anche il prato ad alimentare polemiche e timori. 

Ricapitolando. Il Comunale è di una bruttezza unica e basta salire i gradini d'accesso alla tribuna per rendersene conto. Con una battuta verrebbe da dire che c'è più erba in cima alla scalinata del settore ''laterale sud'' che in mezzo al campo. 

Contro il Como è venuto alla luce (si fa per dire, visto che le torri faro funzionano con potenza molto ridotta) il problema di un terreno che non drena più l'acqua come un tempo, che si riduce a poltiglia fangosa in poco tempo e che, per la prima volta in oltre quarant'anni, ha causato rimbalzi irregolari del pallone. Roba sacrilega da queste parti, dove la gente e i calciatori erano abituati a rapportarsi con un tappeto nel vero senso della parola. 

A tre giorni dallo sfogo di Capuano in sala stampa, con accuse precise mosse al Comune e alle partite della Berretti disputate dentro l'impianto, si registrano un paio di novità. La prima è che l'Us Arezzo, per bocca del vicepresidente De Martino, ha rimbrottato pubblicamente l'allenatore, sostenendo che non è colpa della giovanile né del Comune se il campo è ridotto così male, bensì delle ultime piogge. In realtà, fino a qualche anno addietro, poteva diluviare come nel periodo dei monsoni e si giocava bene lo stesso. Difatti non si ha notizia di una partita rinviata ad Arezzo a causa del campo allagato. Le magagne, quindi, stanno altrove.

La seconda novità è che l'assessore Francesco Romizi da oggi prenderà di petto la questione. Su Facebook, in risposta a uno dei tanti post aperti dagli utenti sull'argomento, ha scritto: ''la manutenzione quotidiana da parte degli operai del Comune è molta e, credo, efficace. L'anno scorso è stata fatta la bucatura, costata qualche migliaio di euro e realizzata dopo cinque anni che non veniva fatta. Appena entrerò in ufficio mi preoccuperò della cosa cercando di capire il perché il terreno di gioco non sia in ottime condizioni. Anche secondo me non è colpa della Berretti. L'anno scorso ci giocavano le ragazze della Stella Azzurra due volte al mese e il campo era messo meglio. Quindi nei prossimi giorni saprò dire qual è il motivo di tale stato. Io sono in Comune da poco più di un anno, quindi potrebbe esserci stata incuria gli anni precedenti e su questo non posso esprimermi''.

L'unica certezza di tutta la storia, lasciando per un attimo da parte la questione dell'impianto d'illuminazione (anch'essa da risolvere in fretta), è che il campo da gioco va curato di più e meglio. La pausa per le festività e il programma dei prossimi incontri di campionato cadono a fagiolo: l'Arezzo giocherà in casa il 21 dicembre contro il Novara e poi il 18 gennaio contro l'Albinoleffe. In mezzo ci sono solo trasferte: il 14 dicembre a Monza, il 6 gennaio a Bolzano, l'11 gennaio di nuovo a Monza con il Giana Erminio, il 25 gennaio a Sassari.

Se il prato ha bisogno di qualche intervento speciale, in grado di riportarlo in uno stato di salute decente, il Comune (magari in collaborazione con l'Us Arezzo) non indugi oltre. Vista la situazione, possiamo dire ora o mai più.

 

scritto da: Andrea Avato, 09/12/2014





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