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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
aretini in trasferta a Pasquetta
NEWS

Romizi vota per il Villaggio. ''Arezzello? Il progetto non c'è. La squadra resti in città''

Intervista all'assessore a pochi mesi dalle elezioni. Sul tavolo c'è la possibilità che il club amaranto emigri in provincia per costruirsi una casa di proprietà. ''L'Arezzo è una società privata e può decidere in autonomia, ma nel territorio comunale ci sono molti impianti all'altezza, a partire da quello a due passi dallo stadio. Propositi per il futuro? Lo dico ai politici aretini: lo sport è un volano economico e turistico. Deve diventare una priorità nelle agende degli amministratori''



l'assessore allo sport Francesco Romizi1. Assessore Romizi, siamo agli ultimi botti di questa amministrazione comunale. Se la sente di dare un giudizio del suo operato per la delega allo sport?

Dare un giudizio non credo sarebbe corretto. Ho lavorato nel corso di questi mesi negli interessi di tutto lo sport aretino, di tutte le società dilettantistiche e professionistiche della nostra città, cercando di trattare ogni questione con la massima serietà e impegno e mettendoci sempre la faccia, anche nei momenti più difficili.

2. Quanto sono cambiate le cose per l'Arezzo dall'approdo in Lega Pro?

Credo che per i tifosi sia stato un peso sullo stomaco tolto. La palude della serie D sembrava averci risucchiato interamente, facendo apparire sempre più difficile una risalita nel calcio che conta. Invece l’occasione del “secondo ripescaggio” ha consentito ad una città intera di ritrovare la soglia minima di categoria per esprimere un calcio appetibile sia per i più affezionati ai colori amaranto che per coloro meno presenti negli anni bui della D. Il circo mediatico della Lega Pro rappresenta, seppur in minima parte, una vetrina importante per la città e proprio per questo durante l’estate abbiamo lavorato alacremente per far sì che non ci fossero carenze strutturali che potessero inficiare il buon esito del ripescaggio.

3. Recentemente è tornata a galla la questione dei campi di allenamento. Con l'abbandono dell'antistadio, sembra farsi di nuovo strada l'ipotesi "villaggio amaranto"...

Credo sia una delle possibilità. Mi pare logico pensare di collaborare con una struttura a pochi passi dallo stadio Comunale, ma non si deve sottovalutare un aspetto: l’Arezzo Calcio è e rimane una società sportiva privata e perciò ogni decisione non deve essere concertata con il Comune, ma presa in autonomia. Per quanto mi riguarda metto a disposizione la mia figura per cercare di trovare una soluzione che non allontani la squadra dalla città anche durante la settimana.

4. Ma il trasloco fuori del territorio comunale per gli allenamenti dell'Arezzo è una sconfitta della politica o un semplice segno dei tempi che cambiano?

Ribadisco che non mi pare siano già state prese delle decisioni. Ad Arezzo abbiamo molti impianti sportivi validi dove l’Arezzo potrebbe allenarsi.

 

il Villaggio Amaranto ospita le giovanili dell'Arezzo5. Capuano ha parlato di "Arezzello" come possibile sviluppo futuro per la prima squadra. Quanto c'è di vero, e soprattutto, a che punto siamo col progetto?

Mi spiace dire che al momento un progetto “Arezzello” non è arrivato sui tavoli di Palazzo Cavallo e, da quanto mi è dato sapere, non credo nemmeno in Comuni della provincia. Forse per un progetto così importante e complesso ci sarà bisogno di più tempo.

6. L'Arezzo e gli aretini. Da una parte ci sono i numeri: media spettatori alla mano, l'Arezzo è la terza squadra più seguita del girone A. Dall'altra c'è una città che sembra vivere con freddezza il ritorno tra i professionisti. Ma cosa si potrebbe fare affinché gli aretini si innamorino nuovamente, e definitivamente, dei colori amaranto?

Mi hanno insegnato che la passione e l’amore di una città intera per la propria squadra si costruiscono solo con i risultati, l’organizzazione, la programmazione e il coinvolgimento delle società calcistiche tutte, in particolar modo quelle che lavorano con i giovani e i giovanissimi. Il calcio italiano non si trova in una condizione tale per cui la partita di calcio sia vissuta come uno show, o meglio come uno spettacolo per tutti. Non sarà né facile né rapido poter tornare a quello stato di cose.

7. Vinca chi vinca le prossime elezioni, cosa succederà allo sport aretino? Ci sono margini di manovra per far crescere ulteriormente il calcio e gli altri sport nel nostro Comune?

Credo proprio di si! I Comuni, purtroppo, non hanno più le risorse per sostenere e implementare le società e le associazioni sportive come una volta. Possono però lavorare per attrarre risorse sia dall'Unione Europea che dai privati interessati al bene comune. Dobbiamo cambiare paradigma e questo lo dico rivolgendomi soprattutto ai politici aretini: lo sport è un volano economico e turistico ed è, in molti casi, un grande ammortizzatore sociale per centinaia di famiglie. Quindi dobbiamo lavorare perché divenga sempre di più una priorità nelle agende politiche dei governi, delle amministrazioni regionali e locali. Infine mi rivolgo alle società sportive della nostra città: dovete fare rete, collaborare maggiormente tra voi!

8. All'inizio abbiamo chiesto del bilancio dell'operato di Romizi come assessore allo sport. Per chiudere il cerchio, una domanda complementare a quella: cosa cambierebbe, o magari farebbe diversamente, di quanto messo in atto nel suo mandato?

Innanzitutto ricordo che sono assessore di questo Comune da maggio del 2013. Non ho quindi avuto molto tempo per lavorare… E sono entrato in un’amministrazione che aveva già programmato le sue strategie generali sia dal punto di vista politico che economico. Forse ho sbagliato a non far ben comprendere a una parte dei miei colleghi della maggioranza quanto lo sport sia un elemento essenziale dello sviluppo della nostra città. Questo deve necessariamente significare, come dicevo prima, investire nello sport da vari fronti. Avrei sicuramente dovuto impuntarmi di più sulla sburocratizzazione delle procedure comunali; insomma, di errori ne ho fatti come è umano che sia. Credo, però, di aver sempre ascoltato tutti, dalla società amaranto ai tifosi, dalla piccola società sportiva della frazione alla grande.

 

scritto da: Roberto Gennari, 27/01/2015





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