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Trent'anni dall'Heysel. Ad Arezzo nasce l'Associazione fra i familiari delle vittime

Il 29 maggio ricorre l'anniversario della strage di Bruxelles, quando 39 persone persero la vita prima della finale Juventus-Liverpool. Andrea Lorentini, giornalista aretino e figlio di Roberto (medaglia d'argento al valor civile), è stato eletto presidente: ''La memoria va allenata e dobbiamo ricordare ciò che accadde''



la stele in memoria dei caduti dell'Heysel allo stadio di ArezzoDifendere la memoria dell’Heysel, in tutte le sedi opportune, e di chi quel giorno perse la vita, battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport. Questi sono solo alcuni degli obiettivi dell’«Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel» che è rinata in questi giorni grazie all’impegno dei parenti delle vittime della strage di Bruxelles, del 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool.

L’idea è stata di Andrea Lorentini che all’Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico aretino medaglia d’argento al valor civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale.

Un’idea nata dopo la morte del nonno Otello che di quella tragedia è stato la memoria per ventinove anni: «Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto – dichiara Andrea Lorentini – ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno d’intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell’Heysel, come quella di mio padre».

Una memoria ancora oggi troppo spesso calpestata. Basti pensare ai cori e agli striscioni che si sentono e vedono in alcuni stadi, frutto dell’ignoranza e dell’idea che non ci sono avversari, ma solo nemici. Chi oggi ha trent’anni non sa cos’è successo all’Heysel, non sa che sono morti degli innocenti, che in quella curva Z c’erano le famiglie, tifosi del calcio.

I familiari delle vittime si sono riuniti all’Arbitro Club di Arezzo (nella città dove trent’anni fa nacque quella che, capeggiata da Otello Lorentini, si batté per ottenere giustizia facendo condannare l’Uefa in un processo lungo e difficile), in Piazzale Roberto Lorentini 1, per approvare lo statuto dell’Associazione ed eleggerne i rappresentanti: «Alla mia proposta – sottolinea Andrea Lorentini – ha risposto un buon numero di familiari. L’auspicio è che altri possano condividere questa esperienza più avanti. L’Associazione, ovviamente, rappresenterà tutte le vittime dell’Heysel».

L’assemblea ha eletto Andrea Lorentini presidente, Emanuela Casula, figlia di Giovanni e sorella di Andrea, vice presidente, e Riccardo Balli, fratello di Bruno, segretario. L’«Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel» è già al lavoro per individuare il modo migliore per commemorare il trentennale dell’Heysel che ricorrerà il prossimo 29 maggio.

«In questi ultimi anni – conclude Andrea Lorentini – con la presidenza di Andrea Agnelli, la Juventus si è posta in maniera diversa verso la tragedia di Bruxelles dopo che per oltre vent’anni ha completamente dimenticato e ignorato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito al dottor Agnelli che si è fatto carico di una nuova sensibilità e attenzione verso quella tragedia. L’auspicio è che questo terreno di confronto che si è aperto e la volontà della società bianconera di non considerare più l’Heysel un tabù, ma un pezzo della sua storia, possa portare a una collaborazione fattiva con la nostra Associazione».

Per contattare l’«Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel»:

presidente@associazionefamiliarivittimeheysel.it


scritto da: Ufficio Stampa, 10/02/2015





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