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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
aretini in trasferta a Pasquetta
NEWS

Ponte Buriano

Ponte Buriano può essere considerato a pieno titolo il ponte più famoso del territorio aretino e, assieme a Ponte Vecchio a Firenze, il più celebrato tra quelli storici che attraversano l’Arno.



Il ponte risale al 1277Ponte Buriano può essere considerato a pieno titolo il ponte più famoso del territorio aretino e, assieme a Ponte Vecchio a Firenze, il più celebrato tra quelli storici che attraversano l’Arno.

Il suo nome, probabilmente pre-latino, deriva dal limitrofo abitato di origini antichissime, costruito in un’area dove il fiume era facilmente attraversabile anche guadandolo.

In epoca etrusca, nella stessa zona vi doveva essere un ponte di legno che, nel periodo romano, fu rinforzato con dei pilastri di pietra sui quali continuava a correre una grande struttura lignea.

Da Buriano passava una via etrusca che univa Arezzo a Fiesole e successivamente la Cassia Vetus (o Clodia), strada che da Roma raggiungeva Arezzo e quindi proseguiva verso Montione e Quarata per inoltrarsi nel Valdarno Superiore.

Nel Medioevo questo tracciato continuò a essere percorso assiduamente e così, nel 1277, si rese necessaria la costruzione di un imponente ponte, lungo circa 156 metri e provvisto di sette possenti arcate.
Questa meraviglia dell’ingegneria medievale aretina è giunta a noi intatta, sebbene nel corso dei secoli più di una volta sono stati compiuti interventi di rinforzo e restauro, in particolar modo dei piloni, messi a dura prova dalle piene e dalle “fodere”, ovvero le grandi zattere formate da enormi tronchi legati tra loro, che a partire dal 1317 attraversarono di continuo Ponte Buriano fino al 1863, per raggiungere Firenze, Pisa e in epoca granducale anche Livorno.

Il legname proveniva dalle foreste casentinesi e, muovendosi dal porto di Pratovecchio, veniva fatto scorrere lungo l’Arno per giungere ovunque sarebbe servito a costruire infrastrutture, abitazioni e navi. La stessa Marina Britannica fece uso dei tronchi aretini per gli alberi maestri della sua flotta.

La prova più dura il ponte l’affrontò nel 1944, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi in ritirata minarono completamente le arcate per farle saltare in aria. Per fortuna il progetto fallì grazie al blitz delle forze alleate.

Ricostruzione al computer del paesaggio dietro la GiocondaNel 1992 Ponte Buriano è divenuto noto in tutto il mondo grazie alla felice intuizione di un grande aretino, il compianto Carlo Starnazzi, poi abbracciata da tutti gli altri studiosi di Leonardo da Vinci: nell’ambientazione che fa da sfondo all’opera più famosa del genio del Rinascimento, la Gioconda, è stato riconosciuto proprio questo ponte.

Tra il 1502 e il 1505 Leonardo aveva studiato in maniera capillare tutto il territorio che andava dal Valdarno Superiore fino alla Valdichiana su incarico di Cesare Borgia detto il “Valentino”, che aveva mire di conquista sulla terra d’Arezzo. Il suo compito consisteva nell’effettuare un rilievo geografico che tenesse conto dei collegamenti viari, della presenza di fortificazioni e del sistema idrogeologico.

L’artista disegnò delle splendide carte, oggi conservate nel castello di Windsor, utilizzando l’innovativa tecnica “a volo d’uccello”. Durante i suoi sopralluoghi fu colpito proprio dalle balze del Valdarno aretino e dalla zona di Ponte Buriano. Questi paesaggi gli rimasero talmente impressi nella mente che nelle successive opere pittoriche li trasferì in maniera idealizzata nei suoi impareggiabili scenari.

Così fu anche per la Monna Lisa, oggi conservata al Louvre di Parigi e trasportata in Francia dal grande vinciano nel 1516, quando fu chiamato a lavorare alla corte di Francesco I.

Spostandoci in ambito folkloristico, il ponte è famoso per essere il punto di arrivo di una simpatica manifestazione che si è affermata negli ultimi decenni, la Spollinata sull’Arno, che consente a chiunque voglia partecipare di navigare il fiume con i mezzi più disparati.



scritto da: Marco Botti, 28/03/2008