SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
La prestazione perfetta, il delirio, la rivincita. Ecco le tre partite della svolta amaranto
23 novembre 2014. Il 2-0 al Real Vicenza capolista, davanti a 2.809 spettatori, miete la prima vittima illustre al Comunale. Gol di Panariello e Erpen su rigore. Ma già qualche settimana prima, l'11 ottobre, il pubblico era andato in sollucchero: 1-0 al Pordenone con autogol di Capogrosso a nove minuti dalla fine e Capuano portato sotto la curva dai giocatori. Il cerchio si è chiuso il 22 febbraio: successo di misura sul Bassano con un missile di Sabatino. La firma sulla permanenza in categoria
TweetEra il 23 novembre 2014. Titolammo così: ''Arezzo, la partita perfetta. Un gol per tempo, pochi rischi, schiantato il Real!''. La prima vittima illustre della sindrome da Comunale fu il Vicenza di Marcolini, all'epoca in vetta alla graduatoria e armato nientemeno che di Sasà Bruno, capocannoniere del torneo. Ma il 3-5-1-1 amaranto aveva già cominciato a ingranare e gli schemi su palla inattiva stavano dando frutti a gogò. A scorrere oggi le righe di cronaca di quel match, viene da sorridere. "La squadra di Capuano pare soffrire la fitta rete di passaggi intessuta dai vicentini" si legge a un certo punto. Una verità evidente che ha accompagnato molte delle gare interne dell'Arezzo, ma che ha rappresentato una risorsa in più invece che una debolezza. Difatti poco dopo segnò Panariello, sugli sviluppi di una punizione laterale, e nella ripresa arrivò il raddoppio di Erpen su rigore (fallo del portiere Tomei su Bonvissuto). 2-0 davanti a 2.809 spettatori e stagione indirizzata verso una salvezza sicura.
Già qualche settimana prima, però, il pubblico era andato in sollucchero, anche se l'avversario era di cabotaggio inferiore e il risultato si sbloccò solo nel finale con un episodio fortunato. Amaranto Magazine titolò: ''L'Arezzo vince col cuore e si gode una notte di delirio. Il Pordenone cede su autogol''. A buttarsi il pallone in porta fu Capogrosso, che intervenne in modo maldestro sulla solita punizione al veleno di Erpen. 1-0 a nove minuti dal termine e tre punti d'oro a sancire il primo, vero bagno di folla per la squadra e per Capuano, portato a spalla sotto la sud dai giocatori. Allo stadio, quella sera dell'11 ottobre, c'erano 3.401 persone. E' ancora il record stagionale, sia per quanto riguarda il botteghino che per il tripudio collettivo. E' corretto sottolineare che la saldatura definitiva fra ambiente, calciatori e staff ci fu quel sabato. Il ripescaggio aveva già cementato i cuori, ma la vittoria sul Pordenone blindò il legame.
E poi, sul podio delle partite da ''hall of memory'', non può non entrare la debordante profusione di carattere, vigore e agonismo del 22 febbraio. Il titolo di Am: ''Partitona, arrembaggio e un gran gol di Sabatino. Che rivincita col Bassano!''. Lì sotto molti aspetti il cerchio si è chiuso. La gente ha capito che in campo c'era un gruppo in grado di impersonare i desideri comuni, quegli stessi desideri traditi in passato per scarsa personalità, scarsa qualità o tutte e due le cose. E ha capito pure che la permanenza in categoria non era più in discussione. Quella prestazione fu così dispendiosa, dal punto di vista fisico e mentale, che l'Arezzo sette giorni più tardi pagò dazio a Pordenone. Ma era fisiologico. I 1.646 che si videro il match con il Bassano dagli spalti riprovarono sensazioni sopite da tempo. E l'esultanza al gol vittoria resta la più godereccia di tutte.
Se tra qualche anno dovessimo indicare i tre snodi cruciali della stagione, sarebbero proprio questi. Pordenone, Real Vicenza, Bassano: tutto il resto è venuto di conseguenza.
scritto da: Andrea Avato, 24/03/2015
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