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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Pera, Chiodo, Franz, Papero in trasferta a Foligno
NEWS

Salvezza blindata e ottavo posto a tiro. Il pensiero va già ai derby dell'anno prossimo

A sette giornate dalla fine il vantaggio sui play-out è incolmabile. E il piazzamento in zona Coppa Italia sembra veramente alla portata degli amaranto. Diventa naturale, quindi, pregustare quella che sarà la stagione 2015/16, con l'Arezzo inserito nel girone B e tanti derby in calendario. Una prospettiva che piace al pubblico ma che impone a staff tecnico e società di programmare per tempo e con lungimiranza



Capuano sotto la sud dopo il pareggio con l'AlessandriaSette partite al termine, +8 sulla Giana Erminio (ma i punti di margine sui playout sono 9, in virtù del vantaggio negli scontri diretti). Anche se la matematica ancora non ci conforta, è ragionevole che si stia già parlando della prossima stagione, oltre che di quello che resta di questa. Ora, aspettando la prevedibile filippica del Pavia e dell’Alessandria, che ci chiederanno lo stesso impegno profuso contro di loro anche nelle sfide che ci attendono nelle prossime giornate contro Novara e Como, ci sono alcune cose che all’Arezzo premono maggiormente.

Per quanto riguarda questa stagione, la prima è ovviamente continuare per la strada intrapresa, per tenersi stretto questo benedetto ottavo/nono posto che significherebbe Coppa Italia “dei grandi”, quello sì ancora da blindare dagli assalti di Mantova, Venezia e Sudtirol. E il bello è che rispetto a qualche settimana fa, complice una classifica sempre più favorevole, l’Arezzo di Capuano ha messo in campo una consapevolezza e una sicurezza sempre maggiore nei propri mezzi. Lo si è visto in modo evidente in avvio di secondo tempo nella gara contro l’Alessandria. Dopo una prima frazione molto guardinga da ambo le parti, a inizio ripresa gli amaranto hanno deciso di provare a portare a casa l’intera posta, e lo stacco imperioso con cui Guidi ha trafitto la porta di Nordi (la meno battuta del girone) è giunto in un momento in cui, come si usa dire dalle nostre parti, il gol “era maturo”. Non a caso subito dopo Sabatino, uno dei più positivi domenica mattina, ha spedito sull’esterno della rete l’occasione della potenziale chiusura della partita. L’Arezzo, insomma, ha provato ad osare un po’ di più, e in pochi minuti ci sono state ben quattro palle gol, una cosa impensabile solo qualche mese fa.

Un’altra cosa da valutare con la dovuta attenzione, in definitiva, è che questa rosa ha mostrato di avere dei valori, sia tecnici che umani, che trascendono l’ottavo posto che attualmente occupa in classifica: a conti fatti, non è irrazionale pensare che gli amaranto, con una preparazione precampionato adeguata, avrebbero potuto lottare per lo meno per i playoff. Quindi il bilancio di queste 31 partite fin qui giocate, oltre alle prossime 7, dovrà essere tracciato per stabilire quali sono gli elementi su cui è giusto puntare per la prossima stagione. Prossima stagione che, è bene sottolinearlo, con ogni probabilità ci vedrà traslocare nel girone B, per una più logica collocazione che ci darà indubbi vantaggi dal punto di vista logistico e degli incassi, visti i numerosi derby in programma. Le toscane in questo girone, facendo un rapido calcolo, saranno all’incirca la metà del totale. Il che, se da una parte fa venire l’acquolina in bocca per il fascino che presentano certe sfide, dall’altra ci impone di cominciare a ragionare su quali siano i valori tecnici che sarà opportuno mettere in campo.

Ma non è ancora giunto il momento di mettere il carro davanti ai buoi. Manca meno, sempre meno, alla conquista dell’obiettivo finale: arriviamoci con serenità, e il prima possibile, così da poter avere più tempo per poter gettare le basi per la stagione seguente. Da queste parti, troppe volte l’importanza del concetto di “ossatura di squadra da cui ripartire” è stata sottovalutata. Stavolta avremo l’occasione di non ripetere l’errore: non c’è ragione per lasciarsela sfuggire.

 

scritto da: Roberto Gennari, 25/03/2015





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