SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Un sabato a tifare, aspettando la palla in rete. E poi start all'operazione futuro
La notizia di rilievo è che Capuano firmerà un biennale. E che l'obiettivo delle prossime stagioni sarà la riconquista della serie B, persa malamente nel 2007. Sentir parlare di ambizioni importanti fa bene all'ambiente, ma serve ancora un ultimo sforzo per chiudere alla grande il campionato. A cominciare dalla partita di oggi contro la Pro Patria e contro Serafini, un big proprio come Elvis
TweetVorrei partire dalla notizia che tutti noi aspettavamo: Capuano firmerà a breve un biennale! Una notizia più importante di altre, visto che con lui siamo ripartiti nel calcio professionistico e con lui vogliamo e dobbiamo continuare la nostra risalita nel calcio che conta. Sentir dire poi che l’obiettivo da raggiungere nei prossimi due anni è la serie B, persa dolorosamente ormai la bellezza di 8 anni fa, non può che innestare orgoglio e speranza in ogni tifoso amaranto. Sappiamo tutti che passare dalle parole ai fatti sarà molto difficile, però già solo sentire di ambizioni importanti fa ben sperare per il prossimo futuro. La sensazione rassicurante è che, sotto il silenzio (che però potrebbe rompersi a breve), ci sia ora una società che agisce e, mattone su mattone, mette le fondamenta per la prossima stagione. Confermare buona parte di questo splendido gruppo di giocatori e uomini dovrà essere il passo successivo: con qualche aggiunta nei punti giusti e la possibilità di preparare l’anno calcistico con molta più calma rispetto a questo, infatti, buona parte della rosa può davvero togliersi altre grandi soddisfazioni.
Ma ancora è bene tenere i piedi ben saldi per terra. È naturale esaltarsi dopo una stagione piena di soddisfazioni come questa, ma ci sono ancora delle partite importanti da giocare e dei punti da guadagnare. Se per la salvezza manca solo l’aritmetica, per rimanere nella parte sinistra della classifica occorre non mollare gli ormeggi e rimanere sul pezzo, con la spina attaccata, specialmente a livello mentale. Il pareggio con l’Alessandria ha ribadito la nostra attitudine alla lotta e al sacrificio. La squadra ormai ha quel coraggio che ti permette di guardare in faccia avversari sulla carta più quotati e sicuramente più pagati senza che tremino le gambe e con la convinzione di poter uscire dal campo con dei punti in saccoccia.
E la tifoseria non può che essere fiera quando lo stadio di casa diventa una fortezza difficilmente espugnabile, soprattutto dagli eserciti più attrezzati. Vale la pena ripeterlo: il Città di Arezzo ha mille difetti (evidenziati giustamente da Capuano a giornalisti e cameramen) ma il giorno della partita si illumina di una luce diversa. Anche domenica scorsa c’è stato un momento in cui, dentro di noi, sentivamo che di lì a poco avremmo segnato. Era nell’aria.
Il nostro Arezzo, offensivamente parlando, va a folate, ma quando è lì, nei sedici metri avversari, difficilmente sbaglia. Crea quelle due/tre occasioni, e la sensazione del pubblico è che, di riffa o di raffa, la palla dentro al sacco ce la butteremo. Così è stato domenica mattina. Prima Carcione, poi Montini spreca, poi ancora l’attaccante colpisce di testa e trova la deviazione in calcio d'angolo, e infine il gol di Guidi. Una successione quasi inevitabile, con l’Alessandria in balia degli eventi.
Oggi arriva la Pro Patria, squadra zeppa di ex più o meno gloriosi e con l’acqua alla gola. Avremo l’occasione di salutare anche Serafini, dopo Abbruscato, ricostruendo nella memoria la coppia di quell’annata meravigliosa. Per gli amaranto paradossalmente sarà una partita più difficile: Capuano lo sa, e ormai lo sappiamo anche noi. Fare gioco non è il nostro forte, anche se lo dovrà diventare se vogliamo dare consistenza ai sogni futuri. La squadra di Busto Arsizio verrà a giocarsi una sorta di finale, quello che noi abbiamo fatto regolarmente fino a ora. Che possano avere più motivazioni di noi, in teoria, ci può stare. Ma loro non hanno Capuano, che ti sta col fiato sul collo anche in partitella e che s’infuria se non vai a mille anche in amichevole. È lui la nostra garanzia. Sa come parlare ai tifosi e sa quando chiedere il loro sostegno. Ha dato tanto per la maglia che amiamo, adesso merita di ricevere il massimo supporto possibile, quello che ha chiesto ancora una volta in conferenza stampa.
La curva dovrà ancora essere il magnete che trascina i nostri uomini verso la porta e che spinge quella palla a entrare in rete, prima o dopo. Insomma, in attesa di avere a disposizione uno stadio degno di questo nome, la cosa migliore da fare è affollare i settori "affollabili", dimostrando l'attaccamento a questa squadra ma facendo soprattutto capire all'attuale amministrazione e alla prossima che lo sport, nella fattispecie il calcio, e chi lo segue non sono l'ultima ruota del carro, ma un veicolo di integrazione, socializzazione e promozione della nostra città. Ma meno di duemila sostenitori su centomila abitanti circa sono un po' pochi per dare un segnale. Forza allora, tutti allo stadio!
scritto da: Luca Amorosi, 28/03/2015
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