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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Roberto sulle scogliere di Donegal - Irlanda
NEWS

Il Teatro Vasariano

Tra il 1572 e il 1573 Giorgio Vasari fu incaricato dal Comune di Arezzo e dalla Fraternita dei Laici di progettare il Palazzo delle Logge per la sua città natale. Trovandosi a Firenze nella qualità di architetto ufficiale di Cosimo I dei Medici, il nostro fu influenzato dal fermento culturale animante in quei mesi la capitale del Granducato, che portò dapprima alla nascita della Camerata de’ Bardi e successivamente a quella del melodramma. Per tale motivo, quando ricevette l’importante commissione che ridisegnò il volto di Piazza Grande, decise di includere nel progetto anche un teatro, da inserire nell’estremità ovest dell’imponente palazzo. 



Il teatro è incluso nella fabbrica delle Logge VasarianeTra il 1572 e il 1573 Giorgio Vasari fu incaricato dal Comune di Arezzo e dalla Fraternita dei Laici di progettare il Palazzo delle Logge per la sua città natale.

Trovandosi a Firenze nella qualità di architetto ufficiale di Cosimo I dei Medici, il nostro fu influenzato dal fermento culturale animante in quei mesi la capitale del Granducato, che portò dapprima alla nascita della Camerata de’ Bardi e successivamente a quella del melodramma.

Per tale motivo, quando ricevette l’importante commissione che ridisegnò il volto di Piazza Grande, decise di includere nel progetto anche un teatro, da inserire nell’estremità ovest dell’imponente palazzo.

Il locale fu realizzato tra il 1580 e il 1586, ma iniziò la sua attività solo nel 1596. Gli spettatori entravano nello stabile dall’attuale area del Praticino, mentre i Rettori della Fraternita vi potevano accedere dal loro attiguo palazzetto, attraverso il camminatoio sopraelevato dotato nel 1613 di tettoia. Per tutto il Seicento la costruzione fu chiamata dagli aretini semplicemente lo “Stanzone”, ma già nei primi decenni del Settecento era il “Teatro Pubblico”.

L’edificio fu completamente rinnovato tra il 1740 e il 1742, prendendo il nome di “Teatro Nuovo”, grazie all’intervento del noto architetto fiorentino Alessandro Saller. Dal 1743 cominciò a essere appellato “Teatro Grande di Fraternita” (quello piccolo si trovava in una stanza sopra Porta Santo Spirito).

Nel 1794 lo troviamo denominato “Teatro Regio” e nel 1811 addirittura “Imperiale”. A partire dal 1824 divenne il “Teatro dei Concordi”, in riferimento all’omonima accademia e infine, dal 1836 fino alla sua chiusura, fu “La Fenice”.

La costruzione del Teatro Petrarca negli anni Trenta dell’Ottocento portò questo spazio verso un inesorabile declino, tanto che nel 1867 cessò definitivamente la sua attività e nel 1871 fu trasformato in Corte d’Assise. Nel contempo venne svuotato delle strutture teatrali e lo splendido soffitto a cassettoni fu adornato con gli stemmi dei comuni della Provincia di Arezzo, alcuni dei quali in seguito soppressi.

Nel 1871, ormai abbandonato, fu trasformato in Corte d'AssiseIl Teatro Vasariano poteva arrivare a contenere circa 250/300 persone, aveva tre ordini di posti in legno, un’ottima scena e un’eccellente acustica. L’illuminazione era prodotta con candele di sego e lampade che bruciavano olio di lino.

Per circa tre secoli questo luogo fu il teatro principale di Arezzo, dove si svolgevano spettacoli, concerti e rappresentazioni del genere più svariato. Il periodo del Carnevale, caratterizzato da grandi balli, era quello di maggiore attività. Lo stesso poeta estemporaneo Tommaso Sgricci qui mosse i primi passi di una straordinaria carriera che lo portò a incantare mezza Europa con le sue improvvisazioni.

Singolare era la maniera degli aretini per giudicare le rappresentazioni: se erano gradite volavano sul palco confetti e piccioni dall’ultimo ordine di posti, quando invece le esibizioni non erano apprezzate, gli attori si beccavano in faccia manciate di ghiande e lupini, rigorosamente presenti nelle tasche degli spettatori.

Con il trasloco del Tribunale nella nuova area del Garbasso, anche questo edificio è rimasto vuoto. Tra le proposte di recupero è stata approvata quella che consentirà di riportare il teatro alla sua funzione originaria per recuperare un pezzo di storia locale e donare agli studenti del Liceo Musicale, che nelle Logge avranno la nuova sede, una tipologia di spazio culturale di cui al momento la città è gravemente carente, da affiancare al piccolo Teatro Pietro Aretino (ex Bicchieraia) e al Teatro Petrarca quando sarà restaurato.



scritto da: Marco Botti, 29/11/2007