SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Ambizione serie B, strutture, giovanili: Ferretti sulle orme di Terziani. Latita solo la politica
Al netto delle asperità caratteriali, va dato atto al presidente di aver messo in programma cose che non si vedevano dagli anni '80, quando l'Arezzo affidò il suo progetto di crescita prima a Cucchi, poi ad Angelillo e in due stagioni vinse Coppa Italia e campionato. Anche per questo domenica sarebbe giusto andare allo stadio per applaudire i protagonisti dell'annata. E peccato che da parte del Palazzo non ci sia ancora la necessaria attenzione verso il calcio
TweetUltimo capitolo: domenica pomeriggio si chiude una stagione difficile e bellissima, cominciata con mille dubbi e parecchi batticuore, passata per quel pomeriggio di settembre in cui tutti abbiamo compulsato nervosamente internet in attesa della notizia del ripescaggio, quindi le tante sfide sul campo affrontate e combattute sempre con grande orgoglio e fierezza, una salvezza mai in dubbio e conquistata con anticipo anche più largo rispetto a quello meramente matematico; una stagione di “strapazzo illimitato” che può finire con un piazzamento di prestigio che ci assicuri la presenza nella Coppa Italia “dei grandi”. Basterebbe già questo per giustificare e motivare tanti, tutti coloro che hanno almeno un briciolo di amaranto nel cuore ad essere sulle tribune per la partita con il SudTirol, per applaudire il mister ed i giocatori.
Ma non c'è solo questo. Le dichiarazioni di queste ultime settimane fanno intravedere, per la prima volta dopo secoli, la volontà di impostare anche ad Arezzo un programma di lavoro. Squadra competitiva per la LegaPro, scelte oculate senza svenarsi (chè poi irregolarità gestionali costano care in classifica – chiedere a Novara - e non sempre si trova un Mastrodonato che ti aiuta a ricuocere la frittata), sviluppo del settore giovanile, strutture e campi per organizzare una Società con la S maiuscola. Al netto delle asperità caratteriali va dato atto al presidente Ferretti di avere messo in programma cose che ad Arezzo non si vedevano dall'epoca Terziani (progetto crescita-promozione prima con Cucchi, poi con Angelillo e obiettivo centrato con CoppaItalia semipro a corredo). Dopo siamo stati stretti tra difficoltà di quadratura contabile e improvvisazione (l'era Mancini, che vanta il miglior piazzamento storico, non ha mai programmato ma fatto regolarmente “tabula rasa” a giugno) e ora rimaniamo attratti ed affascinati dal progetto. Se residua scetticismo, consideri il presidente che non è mancanza di fiducia nei suoi confronti, ma un misto tra caratteristiche caratteriali indigene e anni di delusioni cocenti.
In questo contesto spicca ancora, triste conferma, la latitanza della politica. Anche e nonostante la campagna elettorale, le risposte alle domande fatte da AM ai candidati sindaco mostrano un interesse generico, qualche affermazione stereotipata con qualche notevole picco di insipienza e superficialità. Certamente l'Arezzo calcio (e lo stadio che lo ospita) non sono il primo problema in una città che ha visto negli ultimi anni il proprio tessuto economico squassato da crisi grandi e piccole e dalla caduta di dei che parevano inamovibili, ma resta un patrimonio fondamentale, un traino importante sia per l'immagine della città che per lo sport in generale. A pochi km da noi c'è un sindaco che davanti a qualche polemica scoppiata per incidenti (veri) nel dopo gara, si precipita a minimizzare l'accaduto e a fare dichiarazioni ufficiali a sostegno di società, città e tifosi. Altrove si moltiplicano iniziative a capitale misto per la creazione di strutture efficienti ed adeguate (anche in categorie “inferiori”, come a Forlì); in questa maniera si stimolano e si attirano investimenti, si cerca almeno di generare un circolo virtuoso tra economia e sport con auspicabili reciproci successi, si fa immagine e si mostra disponibilità ad accettare e valutare progetti, una attenzione che nella nostra amatissima città pare smarrita in un immobilismo che non è ormai più nemmeno conservazione ma (le condizioni fatiscenti dello stadio ne sono una delle conferme) abbandono e dissesto della cosa pubblica.
Non ci resta che sperare in una amministrazione finalmente vicina allo sport ed all'Arezzo e mi pare che anche il presidente in conferenza stampa reclamasse non favoritismi ma attenzione, necessaria e dovuta in nome della città e per la sua crescita culturale e di immagine. Nel frattempo vediamo di esserci davvero in tanti domenica, così che un abbraccio ideale e caloroso saluti i protagonisti di una stagione bellissima. Se lo merita Capuano, che non ha mai tradito la parola data, se lo meritano gli atleti che hanno onorato partita dopo partita i nostri colori. Se lo merita anche la Società che ha gestito bene un salto di categoria forse subìto ma poi onorato senza pecche. Tutti allo stadio allora, e pazienza se ci saranno anche i candidati sindaco in passerella, magari imparano anche loro cosa è l'Arezzo.
scritto da: Paolo Galletti, 07/05/2015
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