SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Lega Pro, Macalli sull'orlo delle dimissioni. Il fronte di Lotito (con l'Arezzo) lo sostiene
Mancano poche ore alla scadenza delle iscrizioni e molti club sono in difficoltà a causa della carenza di liquidità, dei bilanci fuori controllo e delle controversie amministrative con i comuni. I gironi con le sessanta squadre sono già stati sconquassati dagli ultimi eventi e adesso partirà di nuovo la telenovela legata ai ripescaggi. Intanto oggi a Firenze è stata nuovamente bocciata l'approvazione del bilancio 2013/14. I vertici della Lega Pro rischiano l'azzeramento
TweetStorie di ordinari fallimenti. La cronaca di questi giorni, quando mancano poche ore alla chiusura delle iscrizioni al campionato di Lega Pro, la fanno soprattutto i club in crisi. L'elenco è lunghissimo, alimentato da carenza di denari, bilanci fuori controllo, impianti fatiscenti e controversie con i comuni.
Ieri, giorno in cui l'Arezzo ha depositato in Lega la documentazione necessaria per l'ammissione al prossimo campionato, di società a posto ce n'erano una trentina. La metà delle sessanta teoricamente ammesse al via. Ma chissà quante saranno veramente, visto che i gironi naturali sono già stati sconquassati dagli ultimi eventi.
Brescia, Varese, Real Vicenza, Venezia, Castiglione nel girone A sono per motivi diversi in bilico, mentre il Monza è crollato nei dilettanti. Pisa, Grosseto, Carrarese, Santarcangelo nel girone B hanno diverse magagne da risolvere. Barletta, Martina, Paganese, Ischia, Reggina, Torres nel girone C stanno lottando contro il tempo.
In più c'è il Parma che è fallito e dovrebbe ripartire dalla serie D ma sta cercando un appiglio per partecipare alla Lega Pro. E c'è il Catania che, dopo il caso della salvezza comprata a tavolino, finirà minimo in Lega Pro con rischio di precipitare in serie D.
Entro questa settimana la Figc pubblicherà il comunicato con i criteri di ripescaggio (si sa già che sono confermati quelli della passata stagione). Per sostituire il Parma ci si affiderà al comunicato in cui si parla di "vacanza di organico determinatasi all’esito delle procedure di rilascio delle licenze nazionali": si pescherà in una speciale classifica ottenuta tenendo conto dei risultati dell’ultimo campionato (50%), della tradizione (25%) e della media spettatori (25%). In cima a questa classifica c’è il Brescia, che secondo calcoli non ufficiali sarebbe seguito da Ascoli, Varese, Lecce e Reggiana. Il Brescia è coinvolto però nell’inchiesta di Catania: al momento non ha tesserati indagati, ma se dovesse essere penalizzato anche di un punto non avrebbe diritto al ripescaggio (come l’Ascoli fallito nel 2014). Stessa cosa per il Varese, in caso di condanna dei suoi giocatori. Anche in questo caso l’iter non si annuncia breve. Il Catania, per la responsabilità diretta negli illeciti commessi da Pulvirenti, dovrebbe finire all’ultimo posto della classifica 2014-15: la carenza di organico sarebbe determinata da un provvedimento disciplinare e comporterebbe lo scivolamento nella classifica, con la riammissione dell’Entella, che ha perso il playout con il Modena.
Intanto oggi a Firenze si è riunita l'assemblea dei club di Lega Pro. C'era da votare il bilancio della stagione 2013/14, che a dicembre non trovò la maggioranza dei consensi e spinse il presidente Mario Macalli sull'orlo delle dimissioni. Con Macalli assente (è inibito fino al 31 agosto per il caso Pergocrema), si è presentato il consigliere federale Claudio Lotito (sotto indagine della magistratura con l'accusa di tentata estorsione ad alcuni club di Lega Pro). L'atmosfera era caldissima: l'opposizione interna si è rinforzata e preme per sfiduciare Macalli. Lotito invece tenta di compattare il fronte di governo, ma stavolta l'impresa pare ardua anche per lui. L'Arezzo non ha partecipato all'assemblea perché nel 2013/14 si trovava nella Lnd, anche se sta alla finestra con occhio attento: la nuova, mancata approvazione del bilancio (solo 23 voti a favore, 38 contro) potrebbe spingere Macalli a fare un passo indietro.
scritto da: Andrea Avato, 30/06/2015
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