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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Fallimento e rinascita, speranze e frustrazioni: la storia amaranto di cinque anni tormentati

E' da poco passato il 9 luglio. Nel 2010 chiuse i battenti la vecchia Associazione Calcio Arezzo, riaprendo le porte dei dilettanti a una piazza che poche settimane prima aveva sognato la serie B, sfumata a causa dei play-off persi contro la Cremonese. Oggi la società sembra economicamente solida e ha garantito l'iscrizione alla Lega Pro. Nonostante qualche magagna, è giusto conservare ottimismo



la coreografia di Arezzo-Cremonese, poche settimane prima del fallimentoÈ da poco passato il 9 luglio, data che a tutti gli italiani ricorda la magica notte di Berlino del 2006, ma ai tifosi amaranto richiama alla mente anche il triste giorno del 2010 in cui l’Arezzo, nella vecchia denominazione di Associazione Calcio Arezzo, chiudeva i battenti, schiacciata dal secondo fallimento nel giro di tredici anni. Ai tempi, si era appena conclusa nel peggiore dei modi la disperata rincorsa al ritorno in B, con l’uscita dai playoff al primo turno contro la Cremonese. Decisiva fu la sconfitta dell’andata, in cui una meravigliosa curva Sud presentava lo striscione “combattete per noi” che ancora grida vendetta. In seguito Mancini avrebbe dichiarato l’intenzione di non iscrivere la squadra al successivo campionato di Lega Pro e così si chiusero baracca e burattini. E se non fosse stato per Massetti, che ogni tanto è giusto ricordare e ringraziare, probabilmente non saremmo nemmeno ripartiti dai dilettanti, quell’inferno durato quattro lunghissimi anni.

 

Questo preambolo per evidenziare che sono passati “solo” cinque anni, ma sembra un secolo fa. Fu un’estate veramente tragica quella, altro che campi d’allenamento, Villaggio Amaranto e mancati rinnovi. Però fu anche un momento in cui la passione per l’amaranto e la voglia di vedere ancora la squadra della propria città rappresentarci ogni domenica uscirono fuori più prepotenti che mai. Basti pensare alla nascita di Orgoglio Amaranto, al grande seguito che ottenne nei primi mesi e all’aiuto fondamentale che dette al presidente per ripartire. E, nonostante le difficoltà, l’entusiasmo non mancava: proprio l’orgoglio di essere partecipi della rinascita della propria squadra era il collante per una sana unione di intenti, per non parlare dell’idea di essersi liberati di un presidente che, nonostante gli anni di B ancora vivi nella memoria, faceva storcere il naso a molti per il suo modus operandi. C’era poi quel pizzico di ingenuità nel credere di poter tornare presto tra i professionisti: se non proprio il primo anno, viste le disponibilità economiche limitate di Massetti, senz’altro l’anno dopo. Avremmo visto con i nostri occhi che le cose non stavano proprio così.

 

Mauro Ferretti, presidente da gennaio 2013Eppure ora ci siamo di nuovo, tra i professionisti. Ci siamo tornati senza meriti sportivi, ma ci siamo guadagnati la permanenza con un campionato di spessore e con una squadra pugnace e determinata, come non vedevamo da anni. Molti di questi giocatori probabilmente avrebbero fatto una fatica enorme a giocare anche solo qualche spezzone di partita in quella fatidica stagione 2009-10, ma hanno lasciato un ricordo migliore. Ci sarebbero i presupposti, insomma, per potersi lasciare definitivamente alle spalle gli strascichi di quegli anni di oblio, di delusioni, di amarezze che ancora condizionano i nostri giudizi e ridimensionano il nostro entusiasmo. Non è un caso se alle prime esitazioni della società viene da pensare al peggio e se alle prime cose non dette ci viene l’ansia!

 

Qualche “magagna” a livello logistico e comunicativo ha un po’ tenuto a freno l’euforia dei tifosi per l’avvicinarsi della prossima stagione ma ricordiamoci che oggi, a differenza di cinque anni fa, abbiamo la sicurezza di partecipare al prossimo campionato, una squadra che si sta formando e il ritiro alle porte per l’inizio della preparazione. Abbiamo una società che, almeno economicamente, appare solida, e se sarà vero che non avremo mai penalizzazioni o conti in rosso, questa è già un’ottima base su cui costruire. Abbiamo vissuto sulla nostra pelle le conseguenze di eccessi e “distrazioni” a livello gestionale. In attesa di tempi ancora migliori, cerchiamo di vedere quello che c’è di positivo e di non dimenticare mai il recente passato. Tra pochi giorni la curiosità sarà solo per gli allenamenti dei giocatori in campo, per l’inizio della preparazione, per i primi schemi (e anche per le prime sfuriate di Eziolino!). Cose che cinque anni fa, di questi tempi, abbiamo rischiato seriamente di non vedere più. Alla luce di questo, avanti tutta, grande Arezzo!

 

scritto da: Luca Amorosi, 13/07/2015





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