SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Gol al 95', psicodramma, Borgorosso Fc, pressioni smisurate e sindrome da sceneggiata
L'Arezzo ha giocato una partita esaltante contro la Spal, ma ha vissuto un epilogo amaro. La beffa all'ultimo minuto è dolorosa anche se è capitata tante altre volte nella storia del calcio: per questo ciò che è successo nel dopo gara si giustifica male. Capuano è il plenipotenziario tecnico di una società assente e subisce ogni giorno un carico di stress enorme. Però lo spettacolo, anziché in tribuna inseguito da addetti ai lavori e tifosi, bisognerebbe darlo in campo. E la squadra, nonostante tutto, ci può riuscire
TweetUna recente visita a Genova mi ha ricordato, tramite il museo della prima società italiana che è il Genoa, che il calcio esiste nel nostro paese da 117 anni. In questi 117 anni credo sia successo altre volte che una squadra pareggia oltre il novantesimo, e comunque nell'ultimo minuto del tempo di recupero concesso dall'arbitro. Quello che l'Arezzo ha vissuto con la Spal, quindi, è un epilogo amaro di una partita per molti versi esaltante, nella quale una squadra di classifica medio bassa si esalta contro la capolista, fornisce una super prestazione e conquista la vittoria, o quanto meno la sfiora. Tutto questo, mi chiedo, giustifica lo psico dramma del dopo gara, addirittura amplificato rispetto ad altri che abbiamo già vissuto?
La serenità, è vero, è merce rara in un calcio aretino abituato da un anno a questa parte a quella forma d'arte, e sottolineo d'arte per far capire che non c'è alcun intento dispregiativo, che è la sceneggiata, della quale “Lacrime napulitane” rappresenta uno dei momenti più alti. Mi permetto però di dire che piangere, urlare, correre, strepitare, spostarsi da un lato all'altro della tribuna inseguito da addetti ai lavori in versione bodyguard e da tifosi strepitanti è una scena che ricorda da vicino altri capolavori come “Il Presidente del Borgorosso Football Club” e non quello che dovrebbe succedere in un normale stadio di calcio. Capisco tutte le pressioni che l'allenatore amaranto, in quanto plenipotenziario tecnico di una società assente, subisce ogni giorno e capisco anche quanto la differenza tra questo campionato e quello scorso, quando i palloni li buttava dentro il vento, sia spiccata, ma invito anche a considerare che il coefficiente di difficoltà del girone è cresciuto perché, anche a parità di livello tecnico, affrontare un derby o una squadra marchigiana non è la stessa cosa che giocare con il Feralpi o con il Lumezzane.
Lo spettacolo, quindi, diamolo in campo se ne siamo capaci, e io ritengo di sì perché quella di quest'anno, pur costruita con limiti di budget e pagando il pedaggio degli under, è una buona squadra, e usciamo invece da quella sindrome da sceneggiata che, dal caso Sperotto in poi, ci ha portato, e ha portato soprattutto Capuano, sempre in prima pagina. Se fossi stato io il presidente, il giorno della divulgazione dell'audio di Lucignano avrei messo l'allenatore in silenzio stampa per due mesi, intimandogli di pensare solo al campo e di non diventare, invece, per una settimana un maitre a penser su politica o matrimoni gay. Il tapiro passa, l'Arezzo resta.
(articolo pubblicato su La Nazione)
scritto da: Luca Caneschi, 16/12/2015
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