SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Storia del 2015 amaranto. Il gol di Sabatino, Capuano punto fermo e la trasformazione di Ferretti
Dal terreno ghiacciato di Bolzano alle super parate di Baiocco a Macerata: in mezzo c'è tanto calcio con quattro momenti fondamentali. 22 febbraio, la vittoria sul Bassano segna l'apice di una squadra capace di coinvolgere il pubblico con la sua fiera bruttezza. 15 aprile, il presidente attacca a testa bassa in conferenza stampa e lascia macerie tutt'intorno: sembra l'inizio della fine, non sarà così. 7 ottobre, Sperotto registra Capuano a Lucignano: scoppia il caos mediatico ma la squadra barcolla e non molla. 19 dicembre, l'ultimo comunicato stampa di Ferretti apre a nuovi scenari in società
TweetDal terreno ghiacciato di Bolzano alle super parate di Baiocco a Macerata. Dal 6 gennaio al 20 dicembre. Da una squadra tosta e fiera della sua bruttezza a una decisamente più naif e compiaciuta delle proprie qualità. In mezzo c'è tanto calcio, c'è un Ferretti ondeggiante tra il muro contro muro e un atteggiamento più conciliante. Ma soprattutto c'è Eziolino Capuano, baluardo di un Arezzo che in dodici mesi ha fagocitato facce e situazioni ma non lui, l'allenatore manager che a tutto pensa e tutto fa.
Dovendo riassumere per sommi capi il 2015 che se ne va, bisognerebbe citare quattro momenti fondamentali.
Il primo è datato 22 febbraio. L'Arezzo batte 1-0 il Bassano e quel giorno la squadra dei maiali assatanati tocca l'apice della sua spavalda solidità, della sua filosofia sparagnina e coinvolgente. Il gol di Sabatino fa esplodere il Comunale come non succedeva da tempo, simbolo evidente e manifesto di una unione d'intenti inimmaginabile soltanto pochi mesi prima. Il ripescaggio in extremis, la voglia di mantenersi in una categoria che è comunque calcio vero, le cicatrici di quattro anni di serie D hanno coagulato energie e speranze di società, squadra e pubblico. E Capuano, si capisce lontano un miglio, ha miscelato tutto alla perfezione. L'Arezzo è destinato a salvarsi in carrozza senza mai rischiare la pelle.
Il secondo punto focale dell'anno risale al 15 aprile. E' il giorno in cui Ferretti, impegnato a combattere contro una subdola forma di epatite, si presenta allo stadio e con una conferenza stampa di due ore fa terra bruciata intorno a sé. Villaggio Amaranto, Comune, campi d'allenamento: dopo le sferzate del presidente restano solo macerie, querele e vertenze economiche. Sembra l'inizio della fine, con le elezioni amministrative distanti solo un mese e mezzo e un progetto tecnico sempre meno nitido e sempre più sfumato.
Sarà poi lo stesso Ferretti, nella puntata di Block Notes di settembre, a raccontare di aver combattuto e vinto contro la malattia e di aver metabolizzato un atteggiamento diverso nei confronti degli interlocutori calcistici. Gli strascichi delle battaglie feroci del passato arrivano fino alla seconda parte dell'anno (la condanna a 73mila euro di risarcimento per la Foootball Academy è un esempio eclatante), ma Ferretti da luglio in avanti inizia a porsi in maniera diversa, più morbida e razionale, con tutti i benefici del caso anche nel settore marketing.
Terza pietra miliare, 7 ottobre. E' il mercoledì dell'amichevole di Lucignano, della sconfitta per 1-0 contro una squadra di Promozione, di Capuano infuriato a fine partita, del cazziatone negli spogliatoi, di Sperotto che schiaccia il pulsante Rec e registra di nascosto l'allenatore. Ne viene fuori un putiferio gigantesco, avvelenato dalla sconfitta per 4-1 contro la Carrarese e dalla gran cassa mediatica che porta l'eco della notizia in ogni angolo d'Italia. Sperotto si trincera dietro un silenzio ostinato, Capuano invece finisce nel tritacarne un po' per scelta e un po' suo malgrado. Interviste a gogò e finanche il Tapiro di Striscia: la vicenda spiazza tutti e la squadra sembra in bilico tra riderci sopra o crollare. Invece la buriana passa e non lascia grandi strascichi: l'Arezzo soffre di pareggite ma le cause non sono certo legate a WhatsApp e a Sperotto.
19 dicembre, ultimo circoletto rosso dell'anno. Alla vigilia della partita che chiude l'anno, Ferretti prende carta e penna e scrive: ''Sono e resto presidente (...) Sono stato avvicinato e fatto avvicinare da personaggi che non ho ritenuto meritevoli di alcun approfondimento e privi di garanzie per la società (...) Siamo in perfetta sintonia con il mister e con il Ds Ciardullo, con i quali stiamo lavorando per un mercato di gennaio che non sia soltanto di riparazione ma anche di prospettiva (...) Finalmente, dopo le tante chiacchiere che ho dovuto sopportare, sono arrivati i fatti reali e concreti, per creare una Società veramente importante''.
Dichiarazioni d'intenti che aprono scenari nuovi e fanno calare il sipario sul 2015 di un Ferretti solo al comando. L'anno che verrà, come diceva una vecchia e bella canzone, potrebbe davvero portare una trasformazione.
scritto da: Andrea Avato, 29/12/2015
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