Il mese della svolta. 4-3-1-2, gol a grappoli, Comunale bunker. Pisa diventa un crocevia per sognare

Dieci punti nelle ultime quattro partite, tre vittorie di fila in casa, nove gol segnati e solo uno subìto davanti al pubblico amico: l'Arezzo nel 2016 ha cambiato marcia, ha trovato un Greco subito a suo agio e continua a disporre di un Tremolada delizioso. Gli amaranto adesso sono a metà classifica: +7 sui play-out, -7 dai play-off. La trasferta dell'Arena Garibaldi dirà se questa squadra può cominciare a pensare in grande

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Dieci punti in quattro partite, tre vittorie consecutive in casa, 10 gol fatti e solo 2 subiti. Da gennaio l’Arezzo viaggia con numeri da primato. Un mese che ha certificato il cambio di marcia a lungo invocato e ribaltato la prospettiva dopo una prima parte di stagione con più ombre che luci, caratterizzata da troppi pareggi e tante rimonte subite.

A fare la differenza in positivo nel nuovo anno è il rendimento interno. Il Comunale è passato da essere zavorra (una sola vittoria da settembre a dicembre) al miglior alleato (tre successi di fila nel 2016) nella prepotente risalita in classifica. In casa, la squadra di Capuano è diventata un rullo compressore: due reti al Rimini, tre al Santarcangelo, fino al poker rifilato al Tuttocuoio. Un filotto che ha permesso di scavare un solco profondo sulla zona playout e alimentare addirittura il sogno play off. Alzare l’asticella delle ambizioni non è vietato a patto però di proseguire con la continuità di gioco e risultati mostrata nell’ultimo mese.

Contro il Tuttocuoio l’Arezzo ha chiuso la pratica nei primi cinque minuti, quelli che sono bastati a Giuseppe Greco per firmare la sua doppietta e rendere indimenticabile l’esordio in amaranto. Il Lupo, come è soprannominato, ha azzannato la preda con due morsi ferali. Due reti da attaccante vero: sinistro in corsa, potente e preciso, all’angolino e incornata ad anticipare il difensore nell’area piccola. A cui va aggiunto l’assist a Tremolada per il 3-0. Un impatto devastante il suo con la nuova realtà. Arrivato con un blitz giovedì sera, giusto in tempo per la rifinitura e subito in campo. Se porterà davvero in dote gol pesanti, per l’Arezzo nessun traguardo è precluso.

Nella settimana che ha sancito la rottura con Cori, l’altra buona notizia che arriva dal reparto offensivo è il ritorno al gol di Edoardo Defendi. L’esultanza liberatoria dopo la trasformazione del rigore la dice lunga sulla voglia di riprendersi il tempo perduto dopo mesi di sofferenza per gli infortuni. Insieme a Greco può formare una coppia in grado di alimentare aspettative importanti.

A livello tattico la svolta di gennaio è coincisa con il ritorno al 4-3-1-2, modulo utilizzato a lungo nel girone d’andata e poi accantonato da Capuano nella parte finale del 2015. Un sistema di gioco nel quale spiccano la sicurezza di Baiocco, le cui incerteze di inzio stagione sono ormai un lontano ricordo, la solidità di Madrigali, il dinamismo ritrovato di Carlini, la crescita di Capece e, ovviamente, il talento di Tremolada. A cui va aggiunto il contributo portato da Benedetti in termini di pulizia della manovra. Un acquisto senza dubbio azzeccato.

Domenica c’è la trasferta di Pisa e l’Arezzo ci arriva con il vento in poppa. Il derby rappresenta un passaggio determinante per misurare le ambizioni. Classifica alla mano gli amaranto sono esattamente a metà tra inferno e paradiso: sette punti di margine sui playout, sette di distanza dai playoff. Novanta minuti che diranno se la dimensione di questa squadra è la salvezza oppure se sarà davvero lecito sognare in grande.

 

scritto da: Andrea Lorentini, 01/02/2016

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