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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Lally e Eli a Londra
NEWS

Il capitano suona la carica. "Vincere. Anche giocando male"

Parla Marco Pecorari. L'anno scorso segnò il gol vittoria al Flaminia e per la prima volta l'Arezzo si lasciò alle spalle la zona play-out. Adesso la situazione è cambiata: "Giochiamo un bel calcio, ma da ora in avanti bisognerà conquistare i tre punti anche con brutte prestazioni. Il Pontedera non è più forte di noi, però è primo e vuol dire che ha qualità. Vincere il campionato, comunque, è il nostro unico pensiero"



Marco Pecorari, 34 anni, capitano amarantoLe dieci domande settimanali stavolta le abbiamo rivolte al capitano dell’Arezzo, Marco Pecorari. La stagione scorsa al Comunale segnò il gol vittoria contro il Flaminia e per la prima volta gli amaranto si lasciarono alle spalle la zona play-out. Adesso, a poche ore dalla partita di Civita Castellana, abbiamo cercato di capire da lui come sta la squadra e come andrà a finire il duello con il Pontedera.
1. Marco, tu sei arrivato ad Arezzo in una squadra che lottava per riconquistare la serie B, poi purtroppo sappiamo bene com'è andata. Che ricordi conservi di quel tuo primo periodo in amaranto?
Il ricordo del gruppo era ottimo, poi purtroppo nel calcio quando lotti per conquistare un obiettivo e non lo raggiungi, resta sempre una grande amarezza. Quello che è successo in estate, poi, è una cosa dell'altro mondo, in tanti anni di carriera non mi era mai capitata una situazione del genere, ma si sa, nella vita non si finisce mai di imparare...
2. Dopo l'ingloriosa fine dell'Ac Arezzo, comunque, sei rimasto a vivere ad Arezzo. Possiamo dire che la tua è stata una scelta di vita, dunque…
Certamente: io in carriera sono sempre stato uno che ha girato l'Italia, ma in questo caso ho deciso, di comune accordo con la mia famiglia, di fermarmi qua ad Arezzo anche se ero svincolato come calciatore. Il mercato, al giorno d'oggi, non ha più regole, io non volevo continuare a spostarmi sempre, avevo iscritto mia figlia alle elementari di Staggiano e si trovava molto bene in quella scuola, e anche mia moglie ed io apprezziamo molto la città. Così siamo rimasti e ne siamo molto contenti. A livello calcistico avevo avuto un primo contatto con la società già ai tempi di Massetti, poi con l'arrivo dell'attuale dirigenza l'accordo è stato trovato subito.
3. Lo scorso anno il tuo arrivo ha messo a posto il reparto che fino a quel momento era stato più traballante, ovvero la difesa: pensi che il tuo contributo abbia influito maggiormente in termini di esperienza o a livello psicologico?
Guarda, per esperienza posso dirti che la testa di un calciatore a volte è strana. I ragazzi mi avevano raccontato che nelle prime giornate tutto sembrava girare per il verso sbagliato e per me, che in quel primo spezzone di stagione non avevo giocato, era importante restituire fiducia e convinzione nei propri mezzi al gruppo. Poi certo, sono sicuro di aver dato anche un contributo in termini di esperienza, ma l'aspetto principale su cui bisognava lavorare era quello psicologico.
4. Domenica c'è il Civita Castellana: lo scorso anno ad Arezzo finì 3-2 con il tuo gol della vittoria nel finale e per la prima volta l'Arezzo uscì fuori dalla zona play-out. Possiamo definirlo il gol più importante della passata stagione?
Di quella gara ho il ricordo di una partita difficile, non bella dal punto di vista del gioco. Diciamo che con quella vittoria si era definitivamente invertita la tendenza che la squadra aveva avuto a inizio campionato, quindi direi che più che di “gol più importante” possiamo parlare di “risultato più importante” della scorsa annata, perché da allora abbiamo potuto giocare con una maggiore tranquillità per il finale di stagione.
5. E domani che partita ci aspetta?
Io mi aspetto un'altra partita spigolosa, ma noi abbiamo tutta l'intenzione di tornare da Civita Castellana coi tre punti, indipendentemente se giocheremo bene o meno. Siamo una squadra che nel corso della stagione ha quasi sempre espresso un bel gioco, ma a questo punto dobbiamo far sentire il fiato sul collo al Pontedera, quindi conta solo vincere, anche giocando male.
in azione durante una partitella d'allenamento6. A proposito di Pontedera, dopo la partita di Arezzo anche loro sono sembrati una squadra più “umana”, visto che hanno perso la prima partita e domenica scorsa hanno vinto in modo piuttosto fortunoso. Ma il campionato si deciderà il 29 aprile a Pontedera?
Voglio essere sincero: il Pontedera non mi è mai sembrata una squadra al di sopra delle nostre possibilità, visto che anche nello scontro diretto abbiamo giocato una buona partita, soprattutto nel primo tempo. Hanno avuto fortuna, certo, ma la fortuna bisogna anche andarsela a cercare, non si è mai in testa alla classifica per caso o per fortuna e basta, le doti tecniche alla lunga vengono fuori. A me loro hanno dato l'impressione di una squadra che si affida alle giocate dei singoli, mentre noi cerchiamo sempre di andare in gol grazie ad un gioco corale. Noi siamo convintissimi di vincere questo campionato, è il nostro unico pensiero: se questo arriverà all'ultimo minuto dell'ultima giornata, o con qualche giornata di anticipo, poco importa.
7. Domenica scorsa in campo c'erano ben sei under e ti si vedeva richiamare i compagni, guidarli dal campo: ti senti un po' la “chioccia” di questo gruppo?
Assolutamente si, ma è anche uno dei motivi per cui gioco qua: per me è motivo di stimolo e di orgoglio essere la guida di questo gruppo. In serie D c'è l'obbligo di far giocare i sottoquota, quindi per noi averne ben sei in campo, e per di più nei ruoli chiave, è stato un bel segnale per il futuro, significa che la società ha lavorato bene in questa direzione. Posso anche dire che, avendoli visti fin dal ritiro precampionato, questi ragazzi stanno crescendo. Averne tanti, poi, stimola la competizione anche tra di loro, perché sanno che se non giocano bene non hanno il posto da titolari garantito.
8. Sempre in tema di sottoquota, in queste ultime settimane si è parlato molto (meritatamente) di Salim Cissé e Matteo Idromela, ma io voglio chiederti di spendere due parole in più anche per il tuo compagno di reparto, Valerio Pucci.
Valerio è una delle note più positive di questa stagione, gioca in un ruolo chiave com'è quello del difensore centrale e la sua attitudine è stata da subito quella giusta: mi chiede sempre consigli, pareri su come tiene il campo, ha l'umiltà necessaria per fare bene, cosa che non sempre si riscontra nei giovani che vengono dalla primavera di squadre importanti. Le sue doti tecniche, la sua personalità e la continuità di rendimento fanno il resto. Non bisogna dimenticarsi che spesso il bravo difensore è quello di cui non ti accorgi nel corso della partita, più che quello che fa l'anticipo spettacolare.
9. Una domanda un po' “provocatoria”. Come giudichi l'innesto di Chiarini? Un acquisto prezioso, ma anche un concorrente per la maglia da titolare.
Daniele è un giocatore dal valore indiscutibile, la sua carriera parla per lui. Si è inserito bene nel gruppo, anche grazie al fatto che Bacis è un mister che non guarda in faccia a nessuno e questa è una cosa che stimola una leale concorrenza tra noi centrali. Ogni domenica gioca chi offre le maggiori garanzie, senza guardare al curriculum o ad altro. Lo scorso anno un problema per l'Arezzo fu il fatto che io e Michele Bacis non abbiamo praticamente mai avuto l'opportunità di giocare insieme, quindi è bene che ci siano più giocatori di livello nello stesso ruolo.
10. Per finire, facciamo un po' di fantacalcio: secondo te avremo una serie C unica già dal prossimo anno, sperando ovviamente che ci sia anche l'Arezzo?
Io sono convinto che prima o poi la C unica verrà fatta, visto anche quello che è successo negli ultimi anni, tra squadre cancellate, radiate e quant'altro. Il futuro è quello della C unica. Anche se è brutto da dire, il calcio lo deve fare chi ha i soldi, altrimenti anche io potrei fare il presidente di una squadra senza dare garanzie: si sentono troppe storie assurde, in certe squadre i giocatori dormono negli spogliatoi perché non vengono pagati, e questo non è più calcio, non ha senso. Per quanto ci riguarda il nostro unico pensiero è quello di vincere il campionato e tornare in Lega Pro, poi dall'alto ci diranno se saremo una categoria sotto la serie B oppure no.

scritto da: Roberto Gennari, 14/01/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Andrea Avato, il 14/01/2012 alle 13:00

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Ecco i 18 convocati per la partita Flaminia – Arezzo. Portieri: Bucchi, Dolci. Difensori: Macellari, Chiarini, Mencarelli, Pecorari, Pucci, Secci. Centrocampisti: Bozzoni, Idromela, Mautone, Nofri, Rubechini, Zurli. Attaccanti: Borgogni, Cissè, Martinez, Raso.

Commento 2 - Inviato da: Andrea Avato, il 14/01/2012 alle 13:02

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Lo staff sanitario amaranto dopo un’attenta valutazione della condizione fisica del centrocampista Daniele Speranza, ha redatto un comunicato stampa sulla condizione attuale del centrocampista amaranto.

Dopo aver effettuato l’intervento al ginocchio sinistro, la riabilitazione dello stesso giocatore ha avuto una procedura in linea con le aspettative e di conseguenza è stato inserito in gruppo , ma a causa della lunga inattività ha subìto un’infiammazione. Per ristabilire nei tempi dovuti  Speranza, lo staff sanitario ha deciso di tenerlo a riposo per poi inserirlo, di nuovo, gradualmente in gruppo.

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