SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Salvezza al sicuro, sguardo in su, Capuano depotenziato, un messaggio chiaro per Gemmi
Tremolada dieci e lode: doppia cifra in classifica cannonieri e una leadership sempre più marcata all'interno della squadra. L'Arezzo dopo il pareggio di Carrara ha un margine rassicurante sulla zona play-out e la tentazione è quella di inseguire i play-off, anche se l'obiettivo Tim Cup sembra più realistico. Ma servirebbero anche i gol degli attaccanti, che per adesso scarseggiano. E la frase di Eziolino (''con tre o quattro innesti si può puntare alla B'') testimonia il ridimensionamento dell'allenatore, che non dovrà più occuparsi di mercato, un settore in cui la proprietà ha inserito l'ex capo scouting del Carpi
TweetTremolada dieci e lode. Dieci come il numero di maglia, dieci come i gol segnati in campionato. A Carrara il fantasista è salito in doppia cifra, prima volta in carriera. L’ha fatto alla sua maniera, estraendo dal cilindro l’ennesima magia di una stagione che negli ultimi quattro mesi è stata un crescendo prepotente.
Da Teramo a Carrara. Da novembre a febbraio. Dieci gol in quattordici partite. Sei in casa e quattro fuori. Una media da attaccante e per uno che attaccante non è sono numeri che danno la chiara percezione di quanto sia determinante per l’Arezzo.
Intorno a lui c’è una squadra che corre e che è pronta a sacrificarsi perché ormai lo riconosce come leader tecnico. Si è imposto a suon di gol e di assist. Decisivo anche quando non è nella giornata migliore come a Carrara. Per ottantacinque minuti più ombre che luci, qualche leziosità di troppo, eppure capace di confezionare un assist illuminante per Bentancourt sprecato malamente dell’uruguaiano davanti al portiere.
Tremolada ha messo la firma su un pari, a conti fatti, giusto. Che l’Arezzo ha conquistato soffrendo, ma dimostrando capacità di reazione contro un avversario che nonostante la precarietà societaria, ha dimostrato di meritare la posizione che occupa.
Un punto che nella sostanza non cambia gli equilibri in classifica. Il margine sulla zona playout è rassicurante e la pratica salvezza è di fatto archiviata. Parlare di playoff non sarebbe realistico, ma in casa amaranto adesso tutti guardano verso l’alto. Centrare la qualificazione alla prossima Tim Cup come un anno fa è l’obiettivo alla portata, ma scalare qualche altra posizione rispetto al settimo posto attuale non è proibitivo. Sopratutto se gli amaranto sapranno dare continuità. Tra le certezze c’è il modulo. La difesa a quattro e il rombo a centrocampo hanno segnato la svolta tattica definitiva.
Tuttavia certi limiti restano. A livello offensivo, Tremolada a parte, serve maggiore incisività. Greco, dopo l’esordio al fulmicotone, sta trovando qualche difficoltà. Bentancourt lotta, ma non incide. Defendi è ancora in fase di rodaggio, Mendicino addirittura ai box.
A fine partita Capuano ha spedito un messaggio chiaro alla società. Questo gruppo non si tocca e con tre/quattro innesti è possibile puntare alla serie B. Il riferimento neanche tanto velato è a chi dovrà fare il prossimo mercato. Perché non sarà Capuano. L’ingresso di Gemmi ha ridistribuito ruoli e competenze. Eziolino non ha digerito il ridimensionamento e non manca occasione per esternare il suo malumore.
Nel frattempo proprio Gemmi deve risolvere il primo nodo sul futuro, forse il più importante: quello relativo al rinnovo di Tremolada. La trattativa momento è in stand-by. Senza un progetto forte e ambizioso c’è il serio rischio che le sue giocate e i suoi gol, il prossimo anno, se le godrà qualcun altro.
scritto da: Andrea Lorentini, 22/02/2016
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