D'Angelo osservato speciale. Aspettando Speranza

L'argentino da ieri si è aggregato al gruppo e verrà seguito con attenzione da Martucci e dallo staff tecnico. L'Arezzo deve mettere in rosa un centrocampista, cercando di capire se il regista romagnolo, fuori dal 7 novembre, è in grado di rientrare in tempi ragionevolmente brevi. Ad allenarsi con la squadra c'è anche il mediano Ciasca

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L'ultima apparizione in campionato di Daniele Speranza risale al 7 novembre scorso. Partita casalinga col Trestina, punizione sotto l'incrocio da posizione defilata e preziosissimo gol dell'1-0 poco prima dell'intervallo. Poi il ginocchio dolorante lo costrinse ad abbandonare. Un mesetto più tardi, il 14 dicembre, Speranza è stato operato per una lesione meniscale e indirizzato verso un programma di recupero molto dettagliato. A inizio anno sembrava procedere tutto per il verso giusto, invece la scorsa settimana è arrivato uno stop. Infiammazione all'articolazione, come quasi sempre capita quando bisogna forzare i carichi di lavoro dopo un intervento chirurgico.
Il fatto è che Bacis aveva definito Speranza “il miglior acquisto del mercato”, sia per il valore tecnico che per l'importanza tattica dentro il 4-3-1-2 utilizzato ultimamente, che prevede un play dai piedi buoni davanti alla difesa. E Di Fausto, provato quindici giorni fa nella partitella, non è stato tesserato anche perché aveva caratteristiche da regista puro che lo rendevano una sorta di doppione di Speranza. In quel momento, infatti, il rientro in gruppo del centrocampista romagnolo era considerato imminente. Adesso la situazione è cambiata. I tempi si stanno allungando e considerando che una condizione atletica accettabile non si costruisce in due giorni, la società sta valutando diverse soluzioni.
Nel ruolo di centromediano c'è sì Idromela, ma Bacis ha bisogno di alternative, anche per non caricare di troppe responsabilità un ragazzo di 17 anni nel momento topico della stagione. L'ipotesi Rubechini, sperimentata a Civita Castellana, è una scelta d'emergenza più che una risorsa concreta. E la posizione naturale di Ciasca, che in questi giorni si sta allenando con la squadra, è quella di interno. Ecco perché, alla fine, potrebbe tornare buono Josè Ezequiel D'Angelo, da ieri aggregato alla rosa. L'argentino ha qualità a sufficienza per prendere palla e costruire l'azione da dietro, ma c'è da vedere se uno che in estate è stato accostato alla Lazio piuttosto che al Toro, accetterebbe di scendere in D. Di sicuro Martucci e lo staff tecnico lo terranno sotto osservazione, in attesa di capire bene come si evolverà la situazione.
L'ideale, a meno che Bacis non voglia tornare al 4-4-2, sarebbe rimettere dentro Speranza, sul quale era stata costruita l'identità della squadra e che a inizio stagione era uno dei punti fermi dell'undici titolare. Se ciò non dovesse essere possibile in tempi ragionevolmente brevi, Martucci dovrà decidere alla svelta il da farsi. L'Arezzo ha un organico già competitivo, ma adesso il campionato sta entrando nella sua fase decisiva. E i dettagli, nel duello col Pontedera, possono fare la differenza.

articolo pubblicato sul Nuovo Corriere Aretino

scritto da: Andrea Avato, 18/01/2012

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