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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
saluti da Parigi da parte di Carlo
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31 marzo 1996, il calcio aretino è rinato quel giorno. Dilettanti sì, ma che soddisfazione

Com'era diverso il mondo vent'anni fa, quando l'Arezzo conquistava la matematica promozione in C2 e chiudeva la brutta parentesi aperta con la radiazione del 1993. La competenza di Graziani, l'emergente Serse Cosmi, l'occhio lungo di Falasconi, una squadra motivata e di qualità: quella promozione scalda i cuori della gente anche oggi



31 marzo 1996, la curva sud in festaCom'era diverso il mondo vent'anni fa. I tre punti a vittoria erano stati introdotti da pochissimo, Mai dire Gol vinceva il Telegatto come miglior trasmissione sportiva, il sindaco di Arezzo era Paolo Ricci, al governo c'era Lamberto Dini e wikipedia ci ricorda che si era appena sciolto il gruppo dei Take That, proprio nel giorno del compleanno di Robbie Williams. Il Siena, nel 1996, giocava nel girone B di C1. Gli amaranto, il 31 marzo di quell'anno, vinsero matematicamente il Cnd e salirono in C2.

 

Serse Cosmi all'epoca era un allenatore emergente, Francesco Graziani un presidente illuminato. Insieme a lui lavorava un gruppo di imprenditori aretini ruspanti e appassionati: Dalla Ragione, Fabbriciani, Francesconi, Guerri e qualcun altro. Spesero il giusto e vinsero. Al terzo tentativo, dopo due stagioni tribolate e avvelenate dalle polemiche, riconquistarono il professionismo.

 

Vent'anni dopo, l'eco di quella vittoria non si è ancora spenta, il che basta e avanza per spiegare l'impatto emotivo di una promozione che riconciliò gli aretini con il calcio. La radiazione del 1993 aveva spezzato l'incantesimo, l'Arezzo era stato cancellato e la piazza dovette convivere con il senso d'ingiustizia e la voglia di rivalsa: fu un periodo tormentato, appesantito dalla solita indifferenza della città verso la sua squadra. Con qualche eccezione però: dal Comitato di sostegno fino alla dirigenza che si sobbarcò l'onere di far ripartire la società e onorare il mutuo con la Federazione.

 

Nell'estate del '95, grazie al fiuto e all'occhio lungo di Gigi Falasconi, un direttore sportivo che annotava sul suo libro mastro partite, calciatori, date di nascita e Dio sa che cosa, germogliò l'erba giusta. Un allenatore di carisma, ancorché di Perugia, più un gruppo di calciatori di categoria, più una quantità industriale di motivazioni, più una indiscussa qualità tecnica. Il tutto sotto la regia di uno come Graziani, che di pallone ne masticava il giusto.

 

la rosa amaranto della stagione 1995-96La formazione tipo di quell'Arezzo era un mantra: Mosconi, Di Loreto, Bruni, Semplici, Martinetti, Borghi, Fabiani, Nofri, Bifini, Mattoni, Battistini. Era un 4-4-2 spurio: Mattoni partiva largo a sinistra ma poi si accentrava e faceva il trequarti, con Battistini e Bifini di punta. Davanti c'era anche Breglia, che fu acquistato per fare il titolare ma poi dovette cedere il basso a Bifo e Batti-gol (16 reti). La squadra giocava frizzante, non mollava mai, creò un legame stretto con il pubblico e superò tutti gli ostacoli. Arrivò anche alle semifinali di Coppa Italia, perdendo con l'Alcamo per un'inezia. 

 

Poi, siccome serve sempre un pizzico di buona sorte, a far pendere la bilancia dalla parte amaranto ci pensò pure la sbadataggine del Sansepolcro, l'avversario più tignoso di quell'anno. Guidotti giocò diverse partite con una squalifica pendente e a dicembre la Lega inflisse la stangata: -14 in classifica. Alla fine i bianconeri misero insieme 74 punti contro i 72 dell'Arezzo, che però, dopo aver conquistato la certezza del primo posto, mollarono e persero di misura a San Giovanni. In condizioni normali, non sarebbe successo. Ed è vero anche che tra campionato, Coppa e play-off, quell'anno le due squadre si affrontarono quattro volte: tre volte finì pari, una volta vinse l'Arezzo nello scontro diretto decisivo.

 

Il 31 marzo, contro la Sestese al Comunale, fu 1-1. Segnò Bruni, pareggiò Bartalucci. In campo c'era anche Minghelli, al fischio finale cominciarono i festeggiamenti. Vent'anni dopo, possiamo dire che il calcio ad Arezzo è rinato quel giorno.

 

La rosa dell'Arezzo 1995-96

PORTIERI - Langianni, Mosconi

DIFENSORI - Banelli, Borghi, Bruni, Di Loreto, Micheli, Pilone, Presicci, Rocchigiani, Semplici, Taccucci

CENTROCAMPISTI - Bellachioma, Fabiani, Leone, Mattoni, Minghelli, Nofri, Martinetti

ATTACCANTI - Battistini, Bifini, Breglia, Marchesi, Procopio

 

Guarda la puntata di Amaranto Story dedicata alla promozione in C2

 

scritto da: Andrea Avato, 31/03/2016





Vent'anni fa la promozione in serie C2

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