SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Giovedì parla Ferretti. Dopo tre anni di pagamenti puntuali e zero programmi, l'Arezzo è al bivio
Quella di dopodomani, giorno fissato per la conferenza stampa, è una sorta di ora X. Il presidente dovrà rilanciare la sua gestione, ma dopo aver trovato il jolly-Capuano nell'estate del 2014, non è semplice calare un altro asso dalla manica. ''In giro c'è molto malumore'' dice Cucciniello di OA e in effetti la piazza è stanca di parole senza fatti. Per il proprietario del club amaranto è un momento decisivo che richiede una netta inversione di rotta rispetto al passato
TweetGiovedì mattina alle 10.30, stadio Comunale. E' una sorta di ora X per il presidente Mauro Ferretti, anche se una conferenza stampa non ha mai cambiato lo status quo e probabilmente non succederà nemmeno stavolta. Però si potrà capire meglio in quale direzione marcia l'Arezzo, se verso l'inferno dei diavoli o verso un giardino fiorito.
Ci fosse un indice di popolarità per Ferretti, sarebbe drasticamente in calo. Ci fossero i sondaggi che fanno per i partiti politici, tenderebbero al ribasso. Non è solo questione di risultati del campo, dove peraltro la squadra sta facendo di tutto per diffondere pessimismo intorno. E' anche e soprattutto questione di progettualità: da tre anni ormai l'unica medaglia al petto del presidente è quella dei bilanci. Pagamenti regolari, scadenze rispettate, conti in ordine: chapeau avrebbe detto Capuano quando ancora era in auge. Chapeau dicono comunque in tanti, osservando le macerie dei club di terza serie che annaspano costantemente in bolletta.
Se non lasciare la macchina a secco è oggettivamente un merito, guidarla senza una meta precisa, scavalcando di continuo la carreggiata opposta, è un pericolo da non sottovalutare. Va bene spendere il giusto e pagare puntuale, ma ci vorrebbe pure uno straccio di programma da seguire. E invece, da gennaio 2013, sul piano tecnico nisba. Solo proclami, allenatori triturati, direttori sportivi longevi quanto una rosa, direttori generali giubilati dall'oggi al domani. Vittorie vere zero.
''In giro c'è tanto malumore'' dice Cucciniello, presidente di OA, nell'intervista qua sotto. In effetti la gente è stremata da una valanga di parole, anche in buona fede, cui mai (o quasi mai) sono seguiti i fatti. Per venire a capo di questa situazione, servirebbe un'inversione di rotta decisa, ma chissà se Ferretti la pensa così. Non basta un Dg aretino che sta rischiando in proprio, mettendo ammirevolmente la faccia per la proprietà senza essere nemmeno a libro paga dell'Us Arezzo, per rovesciare il rapporto con la piazza. E non basta nemmeno un Dt in scadenza di contratto che sta tentando di anteporre (finalmente) il calcio alle questioni personali, per dare all'ambiente la sensazione che stavolta andrà in modo diverso. Anche perché la vicenda Capuano è stata dirompente: al di là dei pro e degli anti Eziolino, i tempi e i modi con cui l'allenatore è rotolato dalle stelle alle stalle hanno colpito tutti. E anche quelli che Capuano non lo idolatrano, hanno avvertito uno strano disagio: in fondo, due estati orsono, il mister di Pescopagano alla società ha salvato la pelle. E senza di lui oggi chissà di cosa parleremmo... Non meritava un'esecuzione così truce, senza neanche l'onore delle armi.
Cosa potrebbe dire Ferretti, dopodomani, per rilanciare la sua gestione? Difficile rispondere. Forse lo sa meglio il presidente, al quale nessuno, qua ad Arezzo, ha mai intimato veramente di levare le tende, se non ai tempi del no al ripescaggio. Ma dinanzi a quel clamoroso dietrofront, qualche motivo di contestazione c'era eccome. Oggi Ferretti, dopo aver pescato dal mazzo il jolly-Capuano, dovrebbe calare un altro asso dalla manica. Solo che non è semplice. Dovrebbe garantire che l'obiettivo serie B resta primario, con un budget adeguato e la consapevolezza che al quarto campionato non si può più volare bassi. Dovrebbe garantire un lavoro serio sulle strutture e sul settore giovanile. Dovrebbe scrollarsi di dosso la politica dell'amico dell'amico e rompere il vincolo calcisticamente perverso con il suo vicepresidente: non si tratta solo di ripulire l'immagine, ma di annullare un'ambiguità che ha causato danni tecnici enormi, fino all'ultima frattura con Capuano.
Forse siamo già arrivati al ''game over'' per Ferretti. O forse no. L'unica certezza è che di promesse e dichiarazioni d'intenti non ve n'è più bisogno. Servono fatti concreti che richiedono meno umoralità, rapporti più distesi e denari da investire. Finora, purtroppo, Ferretti ha solo speso. Pure qui bisogna cambiare marcia.
scritto da: Andrea Avato, 12/04/2016
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