SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Un campionato vinto in 12 anni e la ruota che girerà. Sì, ma quando? Nulla succede per caso
In questi giorni abbiamo ricordato il 25 aprile, la grande festa e lo stadio stracolmo. Beh, quella è stata l'ultima promozione conquistata sul campo dall'Arezzo. Dal 2004 in avanti abbiamo battuto il Milan, pareggiato con la Juve, ma anche perso cinque partite di fila in casa nei dilettanti. Il Crotone sta per andare nella massima serie, il Trapani e l'Entella sono in lotta, Carpi e Frosinone hanno centrato la serie A. Da noi non cambia mai nulla. E non è soltanto con i soldi che si può dare una svolta al futuro
TweetScrivo queste righe il 25 aprile. Una data che significa qualcosa per l'Arezzo, così come il 17 aprile quando scrissi l'altra riflessione. Solo che il 17 è numero nefasto, come del resto lo era già dai tempi dei romani, o almeno così dicono. Il 25 almeno evoca dolci ricordi, di un Arezzo-Varese terminata in parità in un Comunale stracolmo e tutto color amaranto.
Poi uno ci pensa un attimo e realizza che quel 25 aprile di 12 anni fa rappresenta l'ultimo campionato vinto dal cavallo rampante. E che in questi 12 anni, di cose, ne sono successe fin troppe. Siamo passati dalla vittoria col Milan in Coppa Italia al pareggio a Torino contro la Juventus fino al perdere cinque partite di fila in casa contro Trestina, Viterbese, Deruta, Castel Rigone e Bastia. Abbiamo visto approdare in serie A il Novara, il Carpi, il Sassuolo, il Frosinone; per il Crotone è solo questione di tempo, e chi lo sa, ci sta che tocchi anche ad una tra Trapani (lo ammetto, mi farebbe piacere per Serse Cosmi) o addirittura Entella.
E intanto noi siamo sempre qua a ripeterci che la ruota gira e girerà prima o poi, anche perché non possiamo dircela diversamente, se non altro per rincuorarci, perché per ora ha sempre girato per quegli altri. Perché è vero che noi siamo l'Arezzo e non il Real Madrid e neanche il Leicester City, ma se guardo a realtà con cui è legittimo paragonarsi, vedo che il Vicenza si è fatto 30 anni di serie A, il Livorno 18, quelli umbri che non nomino 13, tanti quanti il Cesena, l'Empoli 11. Per tacere delle altre toscane.
E quindi niente, è vero che la ruota gira, perché alla fine la storia del calcio ci ha dimostrato che è così, però c'è un punto che purtroppo pare quasi sempre essere sfuggito a chi ad Arezzo è stato alla guida del calcio: anche se il pallone è rotondo, in realtà niente succede per caso, anche qua, anche quando tutto porterebbe a pensare al contrario. E che quindi, per farla girare, questa benedetta ruota, bisognerebbe agire in un determinato modo.
Io non sono nessuno per dire se il modo adottato adesso sia giusto o sbagliato: l'unica constatazione che si può fare è relativa al guardare come hanno fatto quegli altri di cui sopra. Certo, la condizione primaria per far bene resta comunque la disponibilità di pila, come si dice dalle nostre parti, ma appunto, in mancanza di budget milionari che - quelli sì - possiamo solo aspettarci che ci piovano dal cielo, si può lavorare per fare in modo di sopperire a questa carenza, che non è ovviamente imputabile a nessuno. Magari programmando un po', cercando di costruire un'ossatura di squadra, facendo sentire giocatori e allenatore come parte di un progetto e non solo come una serie di tizi di passaggio per Arezzo, rinunciando all'uovo oggi per ritrovarci in casa la gallina domani. Perché poi ok il pila, ma con quello e basta i campionati non si vincono automaticamente, di esempi ce ne sono quanti ne volete. A noi che siamo fuori dal rettangolo verde, in ogni caso, non ci resta che aspettare e sperare che un altro 25 aprile arrivi il più presto possibile.
scritto da: Roberto Gennari, 27/04/2016
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