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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Rita e Simone sposi amaranto
NEWS

Quella volta che... pareggiammo a Trieste e lo stadio era immenso

16 marzo 1997, il racconto di un bambino di dieci anni che dopo un lungo viaggio in pullman e una visita al castello di Miramare, si siede in tribuna centrale (grazie ai biglietti omaggio di Pipetta) per vedere il cappellino di Serse Cosmi, il gol di Di Loreto e conservare in memoria il ricordo di una domenica speciale



il biglietto omaggio per la tribuna dello stadio Ci sono migliaia, anzi milioni di domeniche, di partite, di trasferte, di piccoli e grandi episodi legati all'Arezzo che sono rimasti scolpiti nella memoria di ogni tifoso. E andare a rispolverarli, tirarli fuori dal cassetto dei ricordi dà sempre una certa soddisfazione. Per questo prende avvio oggi una rubrica intitolata non a caso quella volta che..., una sorta di album per rivivere random fatti e accadimenti del passato recente e remoto. La rubrica è curata da Daniele Turchini, che è giovane ma che (come la maggioranza dei frequentatori di questo blog) sull'Arezzo potrebbe scriverci un libro.


La stagione 1996/97 segnò il ritorno tra i professionisti dell’Arezzo, dopo anni di tormenti e delusioni. Finalmente tornava il calcio che conta, o che quantomeno iniziava a contare qualcosa, e che portava gli amaranto a scontrarsi con squadre più blasonate, e contro le quali il campanilismo iniziava a farsi sentire di nuovo. Passare da un “derby” contro il Sansepolcro ad uno contro il Livorno, se permettete, è tutta un’altra cosa (senza offesa per nessuno). Per un bambino di 10 anni innamorato dell’Arezzo, che segue ogni partita possibile e immaginabile, vedere la propria squadra giocare contro compagini che avevano assaggiato anche la serie A nell’arco della loro storia, era una cosa quasi magica. E per questo piccolo tifoso che osservava estasiato in tv i grandi stadi, seguire l’Arezzo in un impianto che contenesse oltre 10.000 persone era qualcosa di incredibile. E quando il 16 marzo del 1997 l’ingresso fu al “Nereo Rocco” di Trieste, vi lascio immaginare il mio sbigottimento (perché quel bambino ero io). Il viaggio fu molto lungo, non solo per la distanza tra Arezzo e Trieste, ma anche per il fatto che lo affrontammo in pullman. Ci appoggiammo ad una di quelle gite organizzate che della partita se ne sbatteva altamente e portava i turisti in giro per la città. La mattina toccò anche a me ovviamente, visitare un po’ di città e il castello di Miramare. Poi finalmente venne il momento di andare alla partita. Arrivai nel piazzale dello stadio pochi minuti prima dell’inizio e lo storico dirigente amaranto Roberto Albiani, detto “Pipetta”, vide una famiglia completamente ricoperta di amaranto avvicinarsi al botteghino, e fu talmente gentile da regalarci 3 biglietti omaggio di tribuna centrale.

 

i tifosi amaranto al ''Rocco'' (foto triestefototifo.it)Una volta entrato il colpo d’occhio fu stupefacente, uno stadio da quasi 30.000 posti che vedeva l’Arezzo protagonista, che meraviglia! Nonostante non ci fosse il pubblico delle grandi occasioni, tutto era ugualmente stupendo, e questi dettagli sovrastano quelli legati al campo nei miei ricordi. Ricordo l’immancabile cappellino di Serse Cosmi, che gli amaranto erano schierati con il completo bianco (la Triestina indossava la classica casacca rossa con pantaloncini bianchi) e che fu una di quelle partite giocate in maniera un po’ timorosa, forse più per l’ambiente che per l’avversario. I supporter amaranto, assiepati in uno spicchio di curva alla sinistra della tribuna, cantavano incessantemente come al solito e si facevano sentire nonostante l’esiguo numero, e quando Marco Di Loreto mise a segno il gol del vantaggio, esplosero di gioia. Pochi secondi dopo, a gioco ripreso, nel silenzio totale dello stadio risuonava l’inno dell’Arezzo, cantato un po’ alla maniera dei tifosi inglesi, fieri di sottolineare e urlare a squarciagola la propria fede. Sensazioni indescrivibili, da pelle d’oca, che solo chi ama alla follia una squadra può capire. L’atmosfera era un po’ quella di Davide che ha ferito Golia, perché la Triestina all’epoca non era sicuramente uno squadrone, ma solo il fatto di giocare in uno stadio di quelle dimensioni metteva paura, quindi essere passati in vantaggio sembrava un atto scellerato. Purtroppo Golia fu solo ferito e quell’aria di impresa quasi titanica fu spezzata dall’unica nota negativa di quella giornata, il pareggio finale di Aubame Yang (se non ricordo male). Ma l’importante era che l’Arezzo si fosse fatto valere anche in uno scenario del genere, e che avesse portato via un punto lottando con le unghie e con i denti. Per un bambino di 10 anni anche quella era da considerarsi comunque un’impresa.

scritto da: Daniele Turchini, 25/01/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: bazzoffia22, il 25/01/2012 alle 16:31

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Davvero una bella rubrica e buon inizio! bravo daniele!

Commento 2 - Inviato da: Andrea Avato, il 25/01/2012 alle 18:02

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Io ricordo che partii il giorno prima della partita con Luca Caneschi, viaggiando col pullman della squadra nonostante il dirigente Aldo Fabbriciani non fosse per niente d'accordo!!! Poi piazza Unità d'Italia: bellissima!!! Lo stadio "Rocco" accanto al vecchio "Grezar". Due gol sbagliati da Baiocchi nel primo tempo. La rete di Di Loreto su respinta del portiere dopo punizione di Masini. E Minghelli in campo.

Commento 3 - Inviato da: il ferro, il 25/01/2012 alle 18:19

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c'è anche chi c'era a pagamento.....pulmann e biglietto solo il pranzo al sacco fu gentilmente offertoci da autoglrill s.p.a.

ho sete!ho fame!ho voglia di rubare!....AUTOGRIIIILLLL-AUTOGRIIILLLLLsaccheggiamo -saccheggiamo-saccheggiamo l'autogriiiilllll     MAAAOOOOOO!!!MAAAAAOOOOOOOOOOO!!!

Commento 4 - Inviato da: Secco69, il 25/01/2012 alle 19:32

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Al ritorno si beccò il pulmann dei perugini ...mi sembra verso Venezia.

Commento 5 - Inviato da: Amaranta, il 26/01/2012 alle 00:02

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Stranamente, con tutte le mie trasferte all'attivo, Trieste non l'ho fatta mai!

Commento 6 - Inviato da: Hic Sunt Leones 75, il 26/01/2012 alle 08:27

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Il Nereo Rocco  mi è rimasto nel cuore.., x me è uno  degli stadi piu'  belli d Italia .

Da ricordare quando si intono'  l'inno  dell 'Arezzo  ancora ho i brividi  si azzitto  tutto lo stadio  !!!!!!

( p.s ma una foto  di noi sulle gradinata nord ci stava bene ;) :P  )

Commento 7 - Inviato da: Andrea Avato, il 26/01/2012 alle 12:16

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D'accordo sul "Rocco", veramente bello. Peccato che sia una sorta di cattedrale nel deserto. La foto dei tifosi a Trieste l'avrei messa volentieri. Ma non ce l'ho di quell'anno lì... Frown

Commento 8 - Inviato da: G8, il 26/01/2012 alle 12:26

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http://www.triestefototifo.com/public/foto/triestinaarezzo96_97_001.jpg

Commento 9 - Inviato da: Andrea Avato, il 26/01/2012 alle 12:28

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Wink

Commento 10 - Inviato da: BombazzaAR87, il 26/01/2012 alle 12:41

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Foto stupenda!!! Laughing

Commento 11 - Inviato da: G8, il 26/01/2012 alle 12:55

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Sono stato due volte a Trieste (serie B 1984/85 e serie B 1985/86) ma sempre nel vecchio stadio, non ho avuto la fortuna di entrare in questo.

Commento 12 - Inviato da: lallo, il 26/01/2012 alle 13:55

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Con il fatto che per ragioni di lavoro ho abitato ad Udine in quel periodo, sono stato anch'io al vecchio Grezar nelle annate 83/84 ( 1 a 1 il 18/12/83) e 84/85 ( sconfitta per 1 a 0 il 30/9/84)!!!! eh si, quello si che era calcio!!!! senza TV in diretta , la serie B era veramente la serie B!! Mi ricordo che , complice la promozione dalla C1 l'anno precedente, a Trieste c'era un entusiasmo incredibile e lo stadio, vecchio e fatiscente, era pieno come un uovo con più di 15.000 spettatori.  e che partita quella dell'83!! con rete di Menchino Neri che ammutolì tutti i  presenti con l'esclusione, logicamente, dei pochi aretini presenti . ero in tribuna coperta grazie ad un biglietto omaggio datomi dal mitico Prof. Bulletti e pur in mezzo a tifosi avversari potevi esternare tranquillamente la tua fede amaranto..... eh si, era proprio un altro CALCIO !!!