SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Settant'anni fa la prima schedina. E il sogno della vita diventò fare 13. Anche con l'Arezzo
Il 5 maggio 1946 nacque il concorso pronostici sulle partite di calcio, che per decenni monopolizzò il sabato pomeriggio degli italiani, impegnati a prevedere i risultati della domenica. Nel 1993 il montepremi toccò la quota record di oltre 34 miliardi di lire. Qualche volta nell'elenco c'erano anche gli amaranto, come nel caso del gennaio 1974 e della vittoria sul Brindisi con gol di Fara
TweetSettant'anni fa veniva giocata la prima schedina. Impossibile dimenticarla. Tutti, a parte i giovanissimi, ne conservano un ricordo indelebile in memoria. 1X2, le fisse, le doppie e le triple, i sistemi precompilati e il rumore della macchinetta che leggeva i pronostici, passando in rassegna le caselle annerite con la punta della penna. Ogni tanto nell'elenco delle 13 partite spuntava anche l'Arezzo. Come nel caso della foto pubblicata qua sopra: il 13 gennaio 1974 il Brindisi al Comunale venne battuto 1-0 con un gol di Fara. Campionato di serie B.
RaiNews ha ricordato l'anniversario così.
Un Paese in "bianco e nero" che stava per scegliere tra Monarchia e Repubblica e dove gridare "Ho fatto 13!" rappresentava il sogno di una vita migliore. Era l'Italia del 5 maggio 1946, quando nacque la schedina Sisal, poi trasformatasi in Totocalcio.
Diede vita a un rituale che si è ripetuto ogni sabato pomeriggio per oltre mezzo secolo in un mondo dove ancora non c'erano anticipi e posticipi, le partite si giocavano tutte la domenica e vincere voleva dire davvero a volte rifarsi una vita.
Fu l'intuizione di un giornalista sportivo triestino della Gazzetta, Massimo Della Pergola, che finì in un campo di prigionia in Svizzera in quanto ebreo. Lì sviluppò l'idea di un passatempo popolare che avrebbe finanziato la rinascita dello sport italiano. Con i colleghi Fabio Jegher e Geo Molo fondò la SISAL (Sport Italia Società A responsabilità Limitata), con una schedina inizialmente di 12 partite, e i vincitori con 12 e 11 punti.
Di quel primo foglietto colorato si stamparono 5 milioni di copie ma se ne giocarono appena 34 mila. Le restanti furono distribuite ai barbieri per pulire i rasoi. Giocare una colonna costava 30 lire, il prezzo di un bicchiere di Vermouth. Il primo vincitore fu Emilio Blasetti, che incassò 463.846 lire, grazie a una successione di sei X di fila. In pochi mesi le giocate toccarono le 13 milioni di colonne, una ogni tre abitanti. Due anni più tardi, nel 1948, il governo nazionalizzò la schedina, che fu ribattezzata Totocalcio.
Il montepremi più alto registrato fu di 34.470.967.370 lire in occasione del concorso n. 17 del 5 dicembre 1993, anche se le vincite distribuite in tale occasione furono nella media del concorso: i 1.472 "tredici" vinsero infatti poco meno di 12 milioni di lire; un mese prima, invece, fu registrata la vincita più alta in assoluto per tale concorso: il 7 novembre, infatti, furono realizzati solo tre tredici che pagavano ciascuno circa cinque miliardi: in una ricevitoria di Crema fu giocato un sistema che pagò 5.549.756.245 lire.
scritto da: La Redazione, 05/05/2016
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